Nell’area industriale di Alghero-San Marco partono i lavori del nuovo impianto di trattamento della posidonia
Partiranno nei primi giorni di gennaio nella zona industriale di San Marco, i lavori del nuovo impianto per il trattamento della posidonia in esubero. E saranno necessari circa otto mesi per realizzare la linea di riciclo. L’avvio dei lavori è stato presentato da Consorzio industriale provinciale di Sassari, Comune di Alghero e Provincia di Sassari che hanno sostenuto la realizzazione dell’impianto, e pone le basi di entrata in esercizio per trattare i residui provenienti dagli arenili costituiti prevalentemente da una frazione organica (alghe, piante acquatiche, posidonia), da una frazione minerale (sabbia, conchiglie) e da una frazione di rifiuti antropici (plastiche, microplastiche).
E il contenuto di sabbia, nell’ordine del 60%, una volta separata e lavata tramite il processo ad umido in impianto, potrà essere riportata sulla spiaggia di provenienza. Ma non solo. Ad essere trattati saranno anche i rifiuti relativi allo spazzamento delle strade ovvero: polvere, terriccio, fango e simili derivanti dall’azione continua degli agenti atmosferici e del traffico oltre a rifiuti stagionali come fogliame, ramaglie e sabbia.
“Inizia la fase realizzativa di una infrastruttura fondamentale dal punto di vista economico, ambientale e sociale. Metteremo presto a disposizione del Nord Sardegna un impianto moderno ed efficace riconosciuto nello scenario nazionale ed europeo e per questo finanziato con fondi del PNRR per circa 5 milioni di euro – è intervenuto nel corso della presentazione, Valerio Scanu, presidente del Consorzio Industriale Provinciale di Sassari che ha seguito passo per passo l’iter insieme al direttore Salvatore Demontis- Per il Consorzio Industriale Provinciale di Sassari rappresenta un investimento produttivo strategico che rafforza la specializzazione nel campo dei servizi ambientali. Sarà quindi possibile trasformare le odierne criticità in risorse economiche, nell’ambito di un esempio virtuoso di economia circolare.”
Gli impianti
Gli impianti che adotteranno la stessa tecnologia brevettata del progetto CIPS Sassari, ad oggi sul territorio nazionale sono 11 (in Sardegna solo un impianto, a Quartu); il primo è stato realizzato nel 2004 quale primo impianto in Europa per il trattamento dei rifiuti da spazzamento strade in grado di ottenere prodotti di qualità, certificati CE e rispettosi della normativa ambientale. Dal 2004 ad oggi, più di 3 milioni di tonnellate sono state trattate con la stessa tecnologia, che ha permesso di recuperare oltre un milione e mezzo di tonnellate di sabbia e ghiaia oltre a numerosi altri materiali impiegati in numerose lavorazioni.
Per il sindaco di Alghero, Mario Conoci:”La consegna dei lavori e conseguente avvio è un risultato storico non solo per Alghero, ma per tutto il territorio. L’impianto contribuirà a risolvere uno dei problemi di cui si discute ormai da decenni e che mai aveva trovato una soluzione così sostenibile da un punto di vista ambientale.”
Nell’impianto algherese saranno trattate 11 tonnellate/ora di rifiuti per un funzionamento pari a dieci ore al giorno che garantirà una potenzialità di trattamento media di 110 tonnellate al giorno e 273 giorni di funzionamento all’anno.
“E’ il frutto di un grande lavoro sinergico tra Amministrazione Comunale Provincia e Consorzio Industriale con un ulteriore ciliegina sulla torta rappresentata dal recentissimo ulteriore finanziamento della Regione che consentirà di realizzare anche la messa a riserva e conseguentemente liberare le nostre spiagge. Un’opera per tutto il territorio” ha tenuto a sottolineare l’assessore del comune di Alghero, Andrea Montis.
La tecnologia a San Marco
Con la nascita dell’impianto di San Marco si può affermare che in Italia esistono tecnologie impiantistiche in grado di trattare i rifiuti da spazzamento strade che permettono il concreto “recupero di materia” trasformando i rifiuti da «problematica sociale» ad «opportunità» sia economica che di tutela delle risorse naturali. Per un’azione che si inserisce a pieno titolo nell’ottica di un’economia circolare e persegue operativamente gli obiettivi della green economy.
Inoltre, le tecnologie progettuali e i macchinari disponibili permetteranno la realizzazione di impianti di trattamento ad impatto ambientale basso, rendendo questo tipo di recupero ancora più vantaggioso dal punto di vista della tutela dell’ambiente, rappresentando un’imprescindibile alternativa allo smaltimento in discarica.
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