Consiglio di disciplina Arst
Consiglio di disciplina Arst, no ai conflitti di interesse – Interrogazione di Desirè Manca (M5S). Chi si occupa di rilevare le mancanze disciplinari dei dipendenti può allo stesso tempo far parte dell’organo deputato a giudicarli?
In teoria no. Eppure, sembrerebbe che in seno al Consiglio di Disciplina dell’Arst siano state fatte delle nomine, totalmente inopportune, che lo consentirebbero.Tra i membri del Consiglio di Disciplina, oltre la presenza stessa di dirigenti e funzionari di Arst, spiccano infatti – spiega Desirè Manca (M5s) – i nomi di alcuni dipendenti che per ruolo svolto in Arst, Addetti all’Esercizio –
Movimento e Ispettori, sono deputati a rilevare mancanze disciplinari. Una situazione che, da un punto di vista etico e non solo, potrebbe quindi generare un evidente conflitto di interessi.
“Il “Consiglio di disciplina” è stato nominato dalla Regione con decreto del 2 novembre scorso e rimarrà in carica cinque anni.
A tale proposito l’Assessorato dei Trasporti, con una nota del 19 giugno scorso, ha chiesto alle organizzazioni sindacali più rappresentative che ciascuna indicasse i nominativi di due rappresentanti del personale dell’azienda.
Nel frattempo, però, Arst non avrebbe tenuto in considerazione i lavoratori, i quali sembrerebbe non siano mai stati coinvolti o nemmeno informati”.
“Le nomine devono essere valutate attentamente – sottolinea la consigliera –
perché attualmente, stando così le cose, si potrebbero verificare situazioni più che imbarazzanti, se non di vero e proprio timore reverenziale.
Specialmente per i componenti delegati dai sindacati, nel doversi magari schierare in disappunto con Arst”.
Così la consigliera regionale del Movimento 5 stelle Desirè Manca ha presentato un’interrogazione al Presidente della Regione e alla Giunta.
“I lavoratori hanno il diritto di sapere come il Presidente Solinas intenda attivarsi con urgenza – conclude –
affinché in seno al Consiglio di Disciplina di Arst non si verifichino situazioni di conflitto di interessi che possano pregiudicare l’esito dei procedimenti”.