Il Presidente di “Mai Più Solo” Vincenzo De Feo tra i relatori del Convegno “Bullismo e Cyberbullismo. Riflessioni e Proposte”
Milano, 1 dicembre 2023 – Si è tenuto il 27 novembre, alle 17.30, nella Sala del Gonfalone di Regione Lombardia, in via Fabio Filzi, 22, il convegno intitolato “Bullismo e Cyberbullismo. Riflessioni e Proposte”, organizzato dal Gruppo Consiliare della Regione Lombardia, in collaborazione con il Coordinamento FDI, Città di Milano, Dipartimento Cultura e Innovazione.
Dopo i saluti istituzionali di Federico Romani, Presidente del Consiglio Regionale, di Christian Garavaglia, Capogruppo FDI Regione Lombardia e Stefano Maullu, Coordinatore Cittadino di “Fratelli d’Italia” Milano, il dibattito è stato introdotto da Raffaella D’Ascoli, Responsabile del Dipartimento Cultura FDI Milano. Sono seguiti gli interventi di Eugenia Maria Roccella, Ministro per la Famiglia, la Natalità e le Pari Opportunità, di Paola Frassinetti, Sottosegretario Istruzione, di Francesca Caruso, Assessore alla Cultura della Regione Lombardia, di Lisa di Berardino, Vice Questore aggiunto della Polizia Postale delle Comunicazioni, Dipartimento di Milano, del Dottor Vincenzo De Feo, Presidente dell’Associazione “Mai Piu’ Solo” ODV ETS, Consulente del Tribunale di Milano, di Cristina Cattaneo, scrittrice e di Federico Moleti, Sostituto Procuratore della Repubblica. Moderatore del Convegno è stato Giannino della Frattina, Capocronista de “Il Giornale”.
I problemi legati al bullismo e al cyberbullismo sono più che mai attuali e necessitano, sempre più, di grande attenzione. La scuola è il luogo in cui maggiormente si verificano tali fenomeni. Pertanto, risulta importante un approccio collaborativo da parte di tutti coloro che ruotano attorno alla scuola.
Il convegno ha posto a confronto diversi esperti dei più svariati settori, i quali hanno riflettuto su vari argomenti, tra i quali l’impatto dei nuovi media, l’uso degli strumenti digitali, la lotta al bullismo e al cyberbullismo in ogni sua manifestazione, il sostegno alle vittime, il recupero di coloro che compiono gli atti di bullismo e lo stato della legislazione vigente in materia.
Vincenzo De Feo, Presidente di “Mai Più Solo” ha dichiarato: “L’Associazione ‘Mai Piu’ Solo’ nasce prima della pandemia, nel 2019, raccogliendo i lavori effettuati da genitori e informatici negli anni precedenti, relativamente al tema del bullismo e del cyberbullismo. Vi sono molte novità da scoprire e porre a disposizione della comunità, in quanto si tratta di un lavoro realizzato nel modo migliore possibile. Ho scritto un libro, ho fatto conferenze, qui in Regione Lombardia, a Roma, a Bologna, a Savona con la Polizia Postale per l’app Youpol e oggi siamo ancora qui a parlare delle stesse cose. Bisogna mettersi in campo, ognuno deve fare il suo lavoro, senza dar vita ad un passamano.
Sapeste con quante amiche mamme ho rotto l’amicizia per aver loro consigliato di non pubblicare le foto delle loro figlie mentre facevano danza classica e di non far usare loro, per lunghe ore, il telefonino. La tecnologia mette in moto un meccanismo particolare: i telefonini sono progettati per fare in modo da non staccarsene più, sono certamente utili, ma, se posti nelle mani di coloro che non sono strutturati mentalmente, diventano strumenti pericolosi.
I telefonini entrano nella vita di tutti noi con effetti collaterali, in quanto sulla rete albergano le più grandi comunità di pedofili, le quali adescano le loro vittime gradualmente, addirittura possono costruire un album fotografico con le varie immagini nel tempo: esse sono ricchissime e muovono diverse situazioni.
Questi problemi ci sono sempre stati, ma la tecnologia ha rotto vari argini sociali, che fungevano da paravento. Sono originario del Sud Italia. Quando ero bambino giocavo con gli amici in cortile e ‘i figli erano quelli di tutti’ . Se la mamma usciva a fare la spesa, ci custodiva la vicina: questo costituiva già un sistema di protezione. E’ un peccato dimenticare queste cose solo a causa dell’utilizzo della tecnologia. ‘Mai Piu’ Solo’ mira a non far dimenticare questi valori.
Altro aspetto dannoso dell’utilizzo della tecnologia è che ‘abbrevia’ la memoria.Twitter era stato progettato inizialmente per programmare il cervello in 160 caratteri, per tarare “il proprio recipiente” a quella quantità.
Succede che non ci ricordiamo il nome di una vittima di pochi mesi fa: anche questo è un effetto collaterale. L’episodio che ha devastato l’opinione pubblica, il femminicidio di Giulia, ragazza molto giovane, ci sembra una novità. Occorre ricordare che episodi simili si sono verificati e si verificano in numero spropositato.
Il nostro lavoro è ricordare e riflettere approfonditamente sul fenomeno della violenza, tra cui bullismo e cyberbullismo, che è divenuto dilagante. Ma non basta, occorre la disponibilità e l’intervento delle parti sociali”