Le grandi interviste : José Dalì figlio del grande pittore spagnolo Salvador Dalì parla in esclusiva di sua mamma Helena Gala Dalì
Il suo inedito e commovente raccontoJosé Dalì, figlio del grande pittore spagnolo Salvador Dalì, “parla in esclusiva di sua mamma Helena Gala Dalì. Di seguito il suo inedito e commovente racconto :Helena Gala Dalì nacque in Russia nel 1898, anche se all’anagrafe risulta nel 1890. Questo perchè a quell’epoca per poter uscire dalla Russia bisognava essere maggiorenni e aver compiuto venticinque anni, pertanto falsificò la sua carta d’identità modificando l’otto e trasformandolo in uno zero. Si trasferì per motivi di salute in Svizzera dove conobbe il suo primo marito, il poeta francese Paul Eugene Grindel Eluard, il più importante esponente del Surrealismo.
Durante un soggiorno in Spagna incontrò il pittore Salvador Dalì e da lì incominciò una delle più grandi storie di amore del Ventesimo secolo. Si sposarono civilmente solo nel 1932 perché il primo marito non le concesse mai né il divorzio né la separazione. Si poterono sposare in chiesa solo nel 1958 dopo la morte di Eluard avvenuta nel 1952. Oltre che moglie, Gala divenne per tutta la vita la modella preferita e il principale soggetto d’ispirazione nei quadri di Dalì. Fu fonte d’ispirazione anche di altri grandi artisti del famoso Gruppo dei Surrealisti, dallo stesso Éluard a Max Ernst e André Breton. Quando morì nel 1982 Dalì perse tutto il suo genio creativo e volle seppellirla ed imbalsamarla nel castello millenario di Púbol in Catalogna, comprato nel 1969 come regalo per Gala. Riposa nella tomba di famiglia nei sotterranei del castello.
Mia madre Gala, dopo essere stata la consigliera ufficiale del Gruppo dei Surrealisti ed aver visto nascere veri e propri capolavori, alcuni dei quali prendevano vita con il contributo dei suoi suggerimenti, sicuramente preferiva l’ elucubrazione pura all’operatività. Alla “mano d’opera” ci pensava mio padre, sovente previo qualche suo prezioso suggerimento. Lei in un certo senso era l’architetto di casa, si dedicava alla progettazione dei caminetti, all’arredo degli ambienti interni ed esterni. Assistere alla nascita di ogni opera pittorica di mio padre o ad ogni opera muraria da lei progettata, era la sua passione
Mia madre in realtà si chiamava Helena e prima di conoscere mio padre, fu l’unica componente donna del Gruppo dei Surrealisti. Gala era il nomignolo attribuitole dal suo primo marito, per la sua grande
capacità di affrontare ogni problema come fosse una festa. Qualcuno di cui non rammento il nome, definì lo sguardo di mia madre in grado di passare attraverso i muri. Leggeva i tarocchi e con i fondi del caffè
turco sembra fosse in grado di prevedere alcuni eventi. Io credo, molto più semplicemente, che il cosiddetto “potere magnetico”, dipendesse solo dalla sua determinazione e dalla grande forza del suo amore.