Neuropsichiatria infantile; Sdr, preoccupanti dati su eventi suicidari
Preoccupa la crescita esponenziale, dopo la pandemia, di atti di autolesionismo e suicidari tra i minori di diverse fasce d’età. Si tratta di un fenomeno globale, basti pensare che il 13% di adolescenti a livello mondiale soffre di un disturbo psichico. Un dato inquietante che non sembra risparmiare la Sardegna dove peraltro a fronte di due Cliniche di Neuropsichiatria Infantile e dell’Adolescenza a Cagliari e Sassari e la stretta collaborazione con i servizi territoriali non si è in grado di arginare l’aumentato bisogno di cura. Sono alcuni dei temi su cui si è focalizzato l’incontro dibattito “La realtà dei servizi di Neuropsichiatria Infantile” svoltosi martedì 5 dicembre nell’ambito de “Il Martedì di SDR”, il programma di incontri promosso dall’associazione culturale “Socialismo Diritti Riforme ODV” presieduta da Paola Melis.
A illustrare l’azione della Clinica cagliaritana è stata Manuela Pintor responsabile di Neuropsichiatria dell’Infanzia e Adolescenza dell’Ospedale Pediatrico A. Cao Microcitemico, sottolineando il senso di impotenza delle famiglie alle prese con problematiche comportamentali a cui non riescono a dare risposte. Tra le questioni più sentite quelle dei disturbi alimentari tra i giovanissimi, bambine e bambini. L’abuso di sostanze e il bullismo. “Nel reparto di Neuropsichiatria Infantile – ha sottolineato Pintor – negli ultimi 5 anni si è rilevato un aumento considerevole dei casi di ideazione suicidaria, tentativi di suicidio e disturbi alimentari. I nostri dati si sovrappongono a quelli nazionali e internazionali. Nel Reparto i ricoveri sono urgenti nel 100% dei casi, spesso si tratta di ricoveri lunghi a causa della complessità e gravità dei casi e della carenza di strutture di riabilitazione per i/le nostre giovani pazienti”.
Sul ruolo del volontariato con i sofferenti psichici è intervenuto Claudio Moica, poeta, scrittore e giornalista direttore della testata online Ajonoas – L’Informazione Sarda, impegnato nel sociale anche con progetti laboratoriali per persone con disabilità psichiche. Sono fortemente convinto che la presenza del volontariato – ha detto – possa essere di grande aiuto nelle attività di recupero e integrazione delle cure psichiatriche. Le persone spesso hanno più facilità a comunicare con un volontario piuttosto che con lo psichiatra e questo può essere un mezzo utile per approfondire le problematiche che hanno favorito l’insorgere di alcuni disturbi.
L’incontro – sottolinea Maria Grazia Caligaris, coordinatrice del programma – partendo dai dati più recenti in merito alle segnalazioni e ai bisogni di salute mentale, ha consentito di far conoscere una realtà di sofferenza con bambine e bambini, ragazze e ragazzi che esprimono un grido d’aiuto e manifestano il disagio dell’intera società”.
Articolato in appuntamenti quindicinali “Il Martedì di SDR”, che ha già affrontato “Il caso Beniamino Zuncheddu”, “Professione Giornalista” e a dedicato una riflessione alla ricerca della verità di Cristiano Scardella proseguirà il 19 dicembre sulla riforma Psichiatrica con Gisella Trincas, presidente dell’associazione sarda per la riforma psichiatrica e il 9 gennaio con Francesca Ziccheddu portavoce dell’ASGOP, l’associazione dei genitori di bambini e adolescenti con problemi oncoematologici.