Olbia e Monastir le prossime tappe dei volontari di Uniti per i Diritti Umani
Il grave momento storico che stiamo vivendo riporta alla ribalta il rispetto della Dichiarazione Universale delle Nazioni Unite.
Olbia e Monastir le prossime tappe dei volontari di Uniti per i Diritti Umani
Saranno Olbia e Monastir le prossime tappe dei volontari di Uniti per i Diritti Umani che nella serata di mercoledì 27 dicembre, in collaborazione con la Chiesa di Scientology, distribuiranno centinaia di opuscoli “Cosa sono i Diritti Umani?” ai cittadini del capoluogo gallurese e del centro del Basso Campidano.
Sembra una provocazione quel titolo del libretto: “Cosa sono i Diritti Umani?” in un momento come quello che stiamo vivendo, in cui sembrerebbe che, soprattutto per chi dovrebbe tenerli bene a mente nelle proprie scelte politiche, questa preziosa Carta dei Diritti Universali, è completamente disattesa e ignorata.
Non si può pensare altrimenti, osservando la barbarie e l’odio reciproco con cui si stanno fronteggiando gli eserciti di Israele contro i Palestinesi, Ucraini contro i Russi.
No! Non era questo l’intento dei saggi legislatori quando pensarono di scrivere i trenta articoli della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, sulle macerie ancora fumanti causate dalla Seconda Guerra Mondiale.
Quella lezione sembra non si servita a nulla se ancora oggi l’unico modo per risolvere i conflitti sia quella di annientare fisicamente il “nemico”, senza pensare se quelle vittime siano innocenti bambini, donne o anziani, distruggendo qualsiasi struttura ancora in piedi di quel paese, in modo da causare il maggior danno possibile a quel popolo.
Siamo alla barbarie totale e alla negazione del concetto stesso di Essere Umano
C’è molta strada da fare ancora prima che si realizzino le parole del filosofo e umanitario L. Ron Hubbard che invitava a darsi attivamente da fare affinché “I diritti Umani siano resi una realtà e non un sogno idealistico”.
I volontari di Uniti per i Diritti Umani e di Scientology non ci stanno a subire inermi lo stato delle cose e sanno bene che la prima cosa da fare per vederli realizzati, i trenta articoli dobbiamo conoscerli e metterli in pratica noi in prima persona.
Per questo non si stancano di divulgarli, condividerli e dibatterli con le persone, convinti che sarà l’arma non violenta della conoscenza e il riconoscimento e il rispetto dei Diritti di tutti che alla fine sconfiggerà il fragore delle armi quelle vere, che altro non creano che odio, distruzione e morte.