Recensione sul fumetto Tutto Tex “Tombstone Epitaph”: il dovere di cronaca nel Far West; in edicola dal 28 dicembre
Tutto Tex “Tombstone Epitaph”: il dovere di cronaca nel Far WestRomano Pesavento
Recensione sul fumetto Tutto Tex “Tombstone Epitaph”
È in edicola dal 28 dicembre il numero 633 di Tutto Tex “Tombstone Epitaph”, edizione Bonelli, con sceneggiatura di Mauro Boselli, disegni di Gianluca Acciarino e copertina di Claudio Villa.
“Tombstone Epitaph” è una storia molto attuale e ben strutturata da Mauro Boselli: i pards devono saldare il conto con l’ennesimo giovane e deviato “signorotto del Sud”, intento ad espropriare con le buone o con le cattive i soliti poveri coloni di frontiera; ma, tra le tante imprese gloriose, arriva addirittura a giustiziare un giornalista integerrimo, che aveva osato denunciarne i misfatti sul suo periodico, e qui si colma la misura.
La libertà di stampa, soprattutto quando diventa lo strumento per disvelare la corruzione dei potenti, diventa la misura di civiltà di un popolo. E Tex, anche se ha i suoi metodi, intende proteggere chi difende i deboli, onora la propria coscienza e non teme le minacce delle caste. La libertà di stampa nel presente albo verrà affidata a una figura femminile, non tanto in ossequio al politicamente corretto, bensì nel rispetto della verità storica, in quanto le prime giornaliste / scrittrici si manifestarono proprio intorno alla prima metà dell’Ottocento negli Stati Uniti.
La copertina e i disegni
La copertina rappresenta il “volo” dello sceriffo corrotto da una finestra chiusa, che va in frantumi sotto l’urto del suo corpaccione, sollevato da terra da un colpo micidiale di Tex. Interessanti l’inquadratura e la prospettiva dall’interno, elaborate da Claudio Villa, che rendono perfettamente velocità e dinamismo dell’azione.
I disegni di Acciarino sono curati e raccontano con efficacia le vicende; l’antipatia dei cattivi trapela dalla mimica facciale, ma anche da, forse, qualche “citazione” di autore: Jared, giovane sadico, ricorda nei tratti somatici Alex di “Arancia Meccanica”.
L’albo si presenta avvincente e foriero di sviluppi interessanti, perché così come il signorotto spagnolo don Rodrigo si rivolge a uno “specialista”, l’Innominato, per sciogliere i suoi “nodi”, anche qui i malvagi contano di risolvere i loro problemi con Carson e Tex, effettivamente più impegnativi di Lucia Mondella, rivolgendosi a un personaggio misterioso, una sorta di “superfetente” con relativo corteo di supporto a seguito. Basterà un simile apparato di accoglienza per neutralizzare i pards?