Le parole di A Foras a seguito della negazione della sospensione cautelare d’urgenza delle esercitazioni militari
Da decenni in Sardegna le esercitazioni militari si svolgono in spregio della normativa italiana ed europea sulla salvaguardia ambientale, mettendo a rischio l’ecosistema e la salute della popolazione sarda e degli stessi soldati.
Infatti l’esercito italiano non ha mai effettuato una valutazione di incidenza ambientale delle proprie attività addestrative in Sardegna, come avviene di norma quando invece vengono svolte delle esercitazioni militari in altri territori dello stato italiano.
Questo fatto mette il Ministero della Difesa nella condizione di essere l’unico controllore di ciò che avviene all’ interno dei poligoni sardi.
Addirittura nei tre principali poligoni i bombardamenti e le manovre dei carri armati si svolgono a ridosso di Siti di Interesse Comunitario e Zone di Protezione Speciale, dove ogni attività potenzialmente inquinante sarebbe vietata dalla legge.
Per questi motivi già nello scorso Ottobre 2023 avevamo promosso un ricorso al Tribunale Amministrativo, contro l’atto ministeriale che autorizzava il calendario delle esercitazioni, presentato attraverso l’associazione Gruppo di Intervento Giuridico e l’avvocato Melis Costa.
Purtroppo i giudici nel 2023 hanno negato la sospensione cautelare d’urgenza delle esercitazioni militari, riservandosi di decidere nel merito in seguito.
Pare che l’obbiettivo fosse quello di fare concludere il calendario, che viene rinnovato di sei mesi in sei mesi, in modo che in seguito i giudici possano ritenere che non ci sia più l’interesse di pronunciarsi su un provvedimento che ormai non ha più effetto.
Se l’esercito dovesse rispettare l’obbligo di espletare periodicamente le procedure della Valutazione di Impatto Ambientale, significherebbe dover sottostare a grossi vincoli, quando fino ad oggi è stato il padrone assoluto all’interno dei poligoni.
Per questo motivo A Foras ha dato mandato all’avvocato Melis di presentare subito il ricorso contro il calendario del primo semestre 2024, ritenendo che ci siano i tempi per ottenere un verdetto entro il mese di giugno.
Anche in questo caso il ricorso è firmato dal Grig, per evitare l’inammissibilità per difetto di rappresentanza.
Non sappiamo cosa decideranno i giudici.
Sappiamo però che noi non lasceremo intentata nessuna strada per contrastare lo strapotere dell’ esercito italiano in Sardegna, fino a quando non otterremo il blocco delle esercitazioni militari, la chiusura di tutti i poligoni e la bonifica ambientale.