Cabras. Prima Uscita Pubblica Del Distretto Rurale Sardegna Centro Occidentale. Coinvolte Decine Di Aziende, 3 Gal, Un Flag, 35 Comuni E Altri 20 Di Prossimo Ingresso
Cabras. Prima Uscita Pubblica Del Distretto Rurale Sardegna Centro Occidentale. Coinvolte Decine Di Aziende, 3 Gal, Un Flag, 35 Comuni E Altri 20 Di Prossimo Ingresso, Cabras, 13 gennaio 2024 – Il nuovo Distretto rurale della Sardegna Centro Occidentale (SCO) è stato presentato, questa mattina negli spazi del centro polivalente di Cabras, a cittadini e imprenditori, amministratori locali, giornalisti e portatori di interesse del territorio. La prima uscita pubblica del nuovo soggetto di aggregazione territoriale arriva dopo il riconoscimento ufficiale licenziato dalla Regione Sardegna lo scorso 2 novembre e in seguito a una serie di attività di coinvolgimento e incontri di animazione territoriale avviati sul campo dal comitato promotore che, per quasi tre anni con convinzione e lungimiranza, ha investito energie importanti sul progetto così da definire il Piano del Distretto. Questa nuova realtà nasce quindi grazie al lavoro dei presidenti e delle strutture del GAL Barigadu-Guilcer, GAL Marmilla, GAL Sinis, e del FLAG Pescando Sardegna Centro Occidentale, che in questo lungo percorso di confronto sono riusciti poi a coinvolgere i territori del Terralbese e il Comune di Oristano. Un traguardo tagliato da una squadra di quasi 100 operatori tra imprese (soprattutto dell’agroalimentare), associazioni ed enti locali di cui fanno parte ben 35 Comuni, mentre altri 20 sono in attesa di entrare a stretto giro. Completato l’allargamento a 55 Comuni è chiaro che il Distretto rurale SCO sarà il distretto più grande dell’Isola, il primo di caratura interprovinciale tra Oristanese e Sud Sardegna, e a oggi ancora l’unico capace di mettere assieme realtà produttive, tra le più importanti e di assoluta eccellenza non solo regionale. Realtà che operano nelle filiere del latte bovino e ovicaprino, del grano e dell’olio, del riso e dell’ortofrutta, del vino e della lana, della carne e del pesce.
Cosa sono i distretti rurali. I distretti rurali sono dei sistemi produttivi caratterizzati da un’identità storica e territoriale omogenea derivante dall’integrazione fra le attività agricole e altre attività locali, nonché produzioni di beni e servizi di particolare specificità, coerenti con le tradizioni e le vocazioni naturali e territoriali.
Comuni coinvolti. Fanno parte del Distretto rurale SCO i Comuni di Abbasanta, Aidomaggiore, Albagiara, Ales, Arborea, Ardauli, Assolo, Asuni, Baradili, Baratili San Pietro, Baressa, Cabras, Curcuris, Fordongianus, Ghilarza, Gonnosnò, Mogorella, Neoneli, Nureci, Oristano, Pau, Paulilatino, Riola Sardo, Ruinas, San Nicolò Arcidano, San Vero Milis, Senis, Sorradile, Sini, Tadasuni, Terralba, Ula Tirso, Usellus, Villa Sant’Antonio, Villaverde.
Obiettivi. Sono tre gli ambiti strategici d’azione individuati nel piano di Distretto: Sistema delle imprese; Connettività e territori; Valore delle produzioni. Rientrano invece tra gli obiettivi del nuovo Distretto quelli di accrescere la competitività del sistema agroalimentare nel mercato locale e internazionale; di migliorare la sostenibilità dei processi produttivi e dell’efficientamento energetico; di prevenire i rischi derivanti dal cambiamento climatico; di contrastare lo spopolamento locale, uno dei gap più preoccupanti che paga l’area coinvolta nel progetto; e infine quello di favorire l’occupazione giovanile nel settore primario.
L’incontro di Cabras. Ad aprire i lavori di questa mattina ci ha pensato il padrone di casa, il sindaco di Cabras, Andrea Abis, che ha salutato con grande favore l’avvio di questa nuova esperienza. La parola è poi passata al presidente del Distretto rurale SCO, Paolo Mele, che ha introdotto l’intervento del direttore generale dell’Assessorato regionale dell’Agricoltura, Giuseppina Cireddu, sul tema “Distretti rurali: i sistemi produttivi locali”. Delle “Linee programmatiche del neonato Distretto rurale” ha parlato invece Cristiano Deiana, direttore del Gal Sinis, mentre il direttore generale del Consorzio UNO di Oristano, Francesco Asquer, ha trattato il tema del rapporto tra “Mondo accademico e imprese”. All’assessore regionale dell’Agricoltura e Riforma-Agropastorale, Valeria Satta, è toccato invece fare la sintesi politica sui temi affrontati definendo i rapporti tra distretti rurali e istituzioni regionali. La mattinata si è chiusa poi con una degustazione dei prodotti agroalimentari dei territori del Distretto.
Paolo Mele. “Con l’incontro di oggi abbiamo dato avvio alla seconda fase di un progetto impegnativo e articolato, una nuova avventura territoriale dove in tanti abbiamo il dovere di dare il nostro contributo per crescere assieme e per mettere al centro una politica di condivisione delle conoscenze e delle buone pratiche, da cui dobbiamo attingere a piene mani”. Così il presidente del Distretto rurale SCO, Paolo Mele, che ha precisato: “Da oggi due parole d’ordine, responsabilità e generosità, ci dovranno accompagnare in questo percorso dove si deciderà il futuro di grandi territori e delle comunità che li popolano. Un futuro di cambiamento che non può più attendere e su cui grava la piaga del calo demografico e dello spopolamento delle nostre realtà rurali: di quei piccoli centri abitati che rischiano di scomparire per sempre perché non più capaci di dare prospettive ai nostri giovani e dove le diverse azioni promosse in questi ultimi decenni hanno fallito a causa di numerosi fattori. Ma se abbiamo dato avvio a questa nuova fase, e se siamo qui per ribadire che crediamo in questo Distretto, vuol dire che vediamo ancora una via d’uscita per rendere i nostri paesi, e la lunga storia che li caratterizza, dei luoghi dove il futuro lo possiamo ancora determinare e guidare, dove possiamo fare in modo che giovani e famiglie possano vivere soddisfando i propri bisogni e realizzando i propri sogni”, ha concluso Paolo Mele.
Cristiano Deiana. “Abbiamo di fronte a noi un processo di valorizzazione territoriale davvero ambizioso. Una possibilità unica di mettere a sistema le nostre migliori esperienze d’impresa che, in collaborazione con tutti gli altri portatori di interesse pubblici e privati, potranno migliorare il proprio operato grazie ai nuovi strumenti d’azione e a risorse importanti che potranno arrivare attraverso il Distretto rurale”. Lo ha detto il direttore del GAL Sinis, Cristiano Deiana, che ha aggiunto: “Ora dobbiamo intervenire sull’organizzazione affinché ci si doti di una struttura di governance capace di assicurare un’efficiente gestione delle risorse disponibili, e di quelle future, e per affrontare la sfida che le istituzioni hanno affidato al Distretto”.