CeDAC: CAMBIO DI PROGRAMMA: “Il Malloppo” di Joe Orton sostituisce “Il segreto del talento” nel cartellone de La Grande Prosa a Sassari e Cagliari
Una storia in giallo tra nonsense e teatro dell’assurdo con “Il Malloppo” di Joe Orton, nella traduzione di Edoardo Erba, con Gianfelice Imparato, Marina Massironi e Valerio Santoro accanto a Giuseppe Brunetti e Davide Cirri, con scene di Luigi Ferrigno, costumi di Anna Verde e disegno luci di Antonio Molinaro, per la regia di Francesco Saponaro (produzione La Pirandelliana) in cartellone – in prima regionale – martedì 27 febbraio alle 21 al Teatro Comunale di Sassari e da mercoledì 28 febbraio fino a domenica 3 marzo al Teatro Massimo di Cagliari (tutti i giorni da mercoledì a venerdì alle 20.30, sabato alle 19.30 e domenica alle 19) sotto le insegne della Stagione 2023-2024 de La Grande Prosa organizzata dal CeDAC / Circuito Multidisciplinare dello Spettacolo dal Vivo in Sardegna con il patrocinio e il sostegno del MiC / Ministero della Cultura, della Regione Sardegna e del Comune di Cagliari e del Comune di Sassari, con il contributo della Fondazione di Sardegna.Oltre la Scena – incontri con gli artisti: giovedì 29 febbraio alle 17.30 nel Foyer del Teatro Massimo di Cagliari, Gianfelice Imparato, Marina Massironi e Valerio Santoro raccontano “Il Malloppo”. INGRESSO GRATUITO
Cambio di programma nel cartellone de La Grande Prosa a Sassari e Cagliari
“Il Malloppo” (in inglese “Loot”) – che sostituisce “Il segreto del talento” di Valeria Parrella e Paolo Coletta, divertente “commedia per musica” con Teresa Saponangelo e Elisabetta Valgoi – è una divertente e dissacrante “black comedy” di Joe Orton, definito «l’Oscar Wilde della civiltà dei consumi» su The Observer, incentrata su un furto in banca e sul tentativo dei ladri di trovare un nascondiglio per il bottino, proprio mentre in casa di uno di loro sono in corso gli ultimi preparativi per il funerale della madre defunta.
La pièce originale affronta questioni importanti come l’amore e la famiglia, la legge e la giustizia, la morale e la religione, perfino la morte, con umorismo graffiante mettendo in risalto le contraddizioni e l’ipocrisia della società: la visione cinica e disincantata di Hal e Dennis, giovani e inesperti criminali che sognano di fare la bella vita fa pendant con l’intraprendenza della spregiudicata Kay, l’infermiera che offre conforto e consolazione al vedovo, il morigerato e conformista McLeavy (padre di Hal) e si accinge a prendere il posto della moglie scomparsa.
Tra conversazioni rivelatrici emergono i dettagli del colpo e le intricate relazioni tra i personaggi, mentre fa la sua comparsa Truscott, un poliziotto, nei panni di un dipendente dell’Azienda Idrica del Comune, le cui indagini porteranno alla luce nuovi indizi e antichi segreti, in un susseguirsi di situazioni tragicomiche e coups de théâtre, culminanti in un finale a sorpresa.
“Il Malloppo”
“Il Malloppo” propone uno spietato affresco di varia umanità, tra vizi e debolezze e (rare) virtù: la vicenda apparentemente ruota intorno all’esigenza pratica di mettere al sicuro il denaro rubato, evitando di suscitare i sospetti delle forze dell’ordine ma la (in)felice coincidenza con le imminenti esequie mette Hal di fronte a un dilemma, che nell’urgenza egli risolve con fin troppa disinvoltura.
Tra ironia e satira Joe Orton indaga nei labirinti della mente e del cuore, sottolineando il conflitto generazionale oltre alle complicazioni erotico-sentimentali di una gioventù disinibita e aperta alle trasgressioni, a fronte di un più rigoroso codice etico e comportamentale rappresentato qui dal maturo McLeavy, il quale peraltro proprio davanti alla bara della consorte sembra lasciarsi travolgere, se non proprio sedurre, forse più sconcertato e intimidito che realmente partecipe, dalle avances dell’infermiera.
E Kay a sua volta rappresenta un enigma, una donna della classe lavoratrice, creatura presumibilmente affidabile e pragmatica ma dal misterioso passato, un’abile e fin troppo competente infermiera che ha già seppellito ben sette mariti, ma sembra ansiosa di convolare a nuove nozze: un “caso” adatto alle brillanti capacità investigative di Truscott, figura bonaria ma temibile, incarnazione dell’autorità ma anche della brutalità della polizia, dotato di astuzia e dell’imperturbabilità propria della sua professione, ma le cui regole riflettono i paradossi di un mondo alla rovescia, in cui è difficile distinguere il confine tra il bene e il male.
La pièce
La pièce, scritta nel 1964, dopo il debutto a Cambridge nel 1965 con la regia di Peter Wood e una prima tournée non proprio esaltante, conclusasi a Wimbledon, ha raggiunto finalmente il successo nell’edizione londinese interpretata da Kenneth Cranham, Gerry Duggan, Simon Ward e Michael Bates, dapprima al Jeanette Cochrane Theatre di Holborn poi al Criterion Theatre, con ottimi riscontri di pubblico e critica. Un successo replicato a Broadway, al Biltmore Theatre, nel 1968 con Carole Shelley, George Rose, Liam Redmond e Kenneth Cranham nel ruolo di Hal; la prima italiana con Mario Scaccia, Gianna Giachetti e Tullio Valli per la regia di Sandro Sequi risale al 1972. Tra le numerose rappresentazioni tra Londra e Broadway, spiccano la versione diretta da Albert Finney al Royal Court Theatre nel 1975 e quella di John Tillinger al Music Box Theatre di New York nel 1986, con un cast interessante, comprendente Kevin Bacon, Alec Baldwin e Zoë Wanamaker.
“Il Malloppo” evoca la temperie culturale, politica e sociale degli Anni Sessanta, in Gran Bretagna ma non solo, con il contrasto tra i rigidi principi della morale borghese e lo spirito di ribellione di una gioventù insofferente alle regole, ma i caratteri dei personaggi e le loro passioni e pulsioni, anche le più oscure e inconfessabili, appaiono ancora oggi tragicamente attuali e profondamente umani. La buona educazione impartita in casa e a scuola – e naturalmente in chiesa – non basta a convertire gli animi, al più traccia uno schema entro il quale operare per non destare scandalo (e non suscitare reazioni nelle forze dell’ordine): in casa McLeavy si raccolgono così individui diversissimi, alcuni emblema della “dissolutezza” e della decadenza dei costumi accanto a autentici “pilastri” della società. Il registro surreale e straniante della fortunata pièce di Joe Orton rende possibili e perfino “credibili” le azioni più efferate, all’interno di un raffinato meccanismo teatrale, in un comico crescendo che pure suggerisce spunti di riflessione e note di critica verso una comunità incapace di cogliere i segnali del disagio e le inquietudini, specialmente delle giovani generazioni e piuttosto che ammettere fallimenti e errori, preferisce nascondere dietro una facciata di rassicurante rispettabilità perfino delitti e scomode verità.
“Il Malloppo” di Joe Orton
«“Il Malloppo” di Joe Orton è una dark comedy dai toni farseschi e dalla comicità dissacrante» – sottolinea il regista Francesco Saponaro –. «Il dialogo serrato, iperbolico e surreale, mutuato dal teatro dell’assurdo mette in campo una critica spietata alla società inglese degli anni Sessanta. Ma Orton, con il suo stile anarchico, contro le forme della “buona società borghese”, anticipa i toni della cultura underground e della rivoluzione punk».
«McLeavy è un padre di famiglia timorato di Dio, morigerato e conformista, vedovo da appena tre giorni. Hal è il figlio degenere che sogna di investire i profitti illeciti in un casino di appuntamenti. Dennis, impiegato in un’agenzia di pompe funebri, è il complice del furto in banca con scasso con il suo amico d’infanzia Hal. Fay è una scaltra infermiera senza scrupoli che ha fatto fuori sette mariti ed è sempre a caccia di sistemazione» – prosegue Saponaro –. «Truscott è un poliziotto sui generis, abile nell’arte del travestimento, garante della legge ma tronfio di aggressività e nonsense. E poi c’è il corpo imbalsamato della defunta signora McLeavy che viene sballottata di qua e di là insieme alla refurtiva».
«I personaggi, tutti molto fanatici, dall’estremismo criminale dei giovani all’atteggiamento reazionario degli adulti, danno vita a uno scontro tra generazioni senza esclusione di colpi; decisamente attuale se confrontiamo la vicenda con la realtà dei nostri giorni. Il rituale della celebrazione funebre e del matrimonio, il fideismo religioso, la legalità e la giustizia vengono spogliati del loro significato profondo per lasciare spazio ai desideri morbosi che le convenzioni borghesi vogliono reprimere e tenere nascosti.
Certo si tratta di una commedia tutta da ridere, ma “Il Malloppo” non è soltanto questo. “È un incubo freudiano” – dice il giovane Hal che sistema il corpo della madre in un armadio, per poi nascondere i soldi rubati nella bara della defunta. Orton, con il suo humor sottile e corrosivo, ci spinge a mostrare lo scandalo dei “fantasmi nascosti negli armadi”».
Una sfida alla ragione ma con una logica implacabile che riconduce nell’alveo del comune buonsenso decisioni e azioni dei personaggi, per “Il Malloppo” di Joe Orton, una commedia che tocca nodi cruciali del passato e del presente e che porta a interrogarsi su concetto di giustizia, sul rapporto con il potere e sul significato oltre che sull’importanza della verità.
Info e prezzi
SASSARI / La Grande Prosa & Danza
abbonamenti – La Grande Prosa
Platea intero € 160 – ridotto € 145
Galleria intero € 145 – ridotto € 130
studenti € 85
abbonamenti La Grande Prosa e Danza
Platea intero € 210 – ridotto € 180
Galleria intero € 180 – ridotto € 165
studenti € 110
biglietti:
Platea intero € 25 – ridotto € 20
Galleria intero € 20 – ridotto € 18 – ridotto studenti 15
Loggione intero € 15 – ridotto studenti € 10
info: cell. 339/1560328 – 376/0876154 – e-mail: [email protected]
prevendite biglietti: Le Ragazze Terribili – via Roma 143 – Sassari – tel. 079/278275
biglietteria online: www.vivaticket.com
La Grande Prosa & Danza al Teatro Massimo di Cagliari
abbonamenti – La Grande Prosa | turni A, B, C (mercoledì / giovedì / venerdì)
platea I settore: intero 270 euro – ridotto 225 euro
platea II settore: intero 230 euro – ridotto 185 euro
loggione 105 euro
abbonamenti – La Grande Prosa | turni D e E (sabato / domenica)
platea I settore: intero 300 euro – ridotto 250 euro
platea II settore: intero 260 – ridotto 215
loggione 105 euro
La Grande Prosa | Turno P (ore 16.30) – abbonamento 6 spettacoli 80 euro
abbonamenti – La Grande Prosa e Danza | 10 + 4 spettacoli
platea I settore: 305 euro
platea II settore: 260 euro
loggione 115 euro
abbonamenti Danza (4 spettacoli) – turni A e B
platea I settore: intero 105 euro – ridotto 85 euro
platea II settore: intero 95 – ridotto 75
loggione 45 euro
biglietti – La Grande Prosa | Danza
platea I settore: intero 35 euro – ridotto 27 euro
platea II settore: intero 30 euro – ridotto 22 euro
Loggione 15 euro
La Grande Prosa | Turno P (ore 16.30) – posto unico 15 euro
Prevendite: Biglietteria del Teatro Massimo di Cagliari (dal lunedì al venerdì dalle 17 fino alle 20) – cell. 345/4894565 – e-mail: [email protected] – www.cedacsardegna.it
Box Office Sardegna – viale Regina Margherita n. 43 – Cagliari
prevendite online www.vivaticket.com
LINK: https://www.vivaticket.com/it/Ticket/il-malloppo/228216
INFO: – cell. 345/4894565 – e-mail: [email protected] – www.cedacsardegna.it
CeDAC/ Circuito Multidisciplinare dello Spettacolo dal Vivo in Sardegna – Stagione 2023-2024