Capodanno, una scala nel tempo.
di Umberto Zedda
Sarà capitato ai più di chiedersi cosa sia il Capodanno e perché si festeggi. Nel moderno calendario, quello gregoriano (introdotto nel 1582) rappresenta il primo giorno dell’anno solare ma non tutti i paesi lo festeggiano, e anche chi lo festeggia non necessariamente lo fa il 1 gennaio. La Cina e il Vietnam lo festeggiano tra il 21 gennaio e il 25 febbraio, in Bangladesh e in parte dell’Asia si festeggia invece il 14 Aprile e così via.Una Festa pagana
È ormai radicata nella gente l’abitudine di festeggiare il Capodanno: si tirano le somme dei 12 mesi passati, molti ne approfittano per fare buoni propositi per l’anno nuovo, più i vari rituali scaramantici che si differenziano in ogni paese. Ma come nasce questa festa? Nel 46 a. C. venne emanato il calendario giuliano che stabiliva la durata dell’anno solare di 365 giorni e 6 ore istituendo il primo giorno dell’anno al 1 gennaio. A chiusura dell’anno si festeggiavano i Saturnali e il 1 gennaio si celebrava il dio Giano, dio degli inizi e colui che ha dato il nome al mese di gennaio.
Nel corso dei secoli il rito di festeggiare il Capodanno si è tramandato, tra varie emendazioni e cambi di calendari. È diventato addirittura un rito di precetto cattolico in quanto si celebra la Solennità di Maria Santissima Madre di Dio per la Chiesa Cattolica o la Circoncisione di Gesù per chi segue il rito ambrosiano.
Interessante ricordare come in età fascista il giorno di Capodanno fosse stato spostato al 28 ottobre, anniversario della marcia su Roma, mentre in Francia durante la Prima Repubblica cercarono di riformare il calendario istituendo il Capodanno al 21 settembre.
Perché festeggiare il Capodanno
Non esiste un vero motivo per festeggiare questa giornata, che a scanso di equivoci ricordiamo essere il 1 gennaio e non la notte tra il 31 e il 1, una scusa come un’altra per fare festa ma si sa le tradizioni sono dure a morire, soprattutto quelle che permettono dei festeggiamenti.
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