Il primo nato del 2024, Edoardo, è venuto alla luce alle 3.17. Alle 21.55 l’ultimo nato del 2023, Andrea
Due fiocchi azzurri nell’ospedale Giovanni Paolo II di Olbia
Olbia, 1 gennaio 2024 – È Edoardo, un bel bimbo di 3,430 kg di Luras, il primo nato del nuovo anno nell’ospedale Giovanni Paolo II di Olbia. Il piccolo, secondo figlio di Gaia Pirisinu, 31 anni, casalinga, e Giovanni Depperu, 33 anni, imprenditore agricolo, è nato questa notte alle 3.17 con parto naturale.
Il suo arrivo era stato preceduto poche ore prima da un altro fiocco azzurro: alle 21.55 era venuto alla luce Andrea, ultimo nato del 2023 in Gallura e primo figlio di una coppia di Palau, Ylenia Inzaina, 32 anni, commessa, e Pietro Serra, 41 anni, muratore. Andrea ha pesato 3,180 kg ed è nato in seguito a un parto cesareo.
«Siamo felicissimi – commenta Gaia Pirisinu, la mamma del primo nato – la nascita di Edoardo è stata accolta con gioia naturalmente da parte di noi genitori, ma pure dai nonni e dagli zii». Ad attendere a casa Edoardo ci sarà anche il fratello Antonio, di un anno e due mesi d’età. «È stato l’ultimo regalo del 2023, la nostra felicità è enorme, è il nostro primo figlio», aggiunge Ylenia Inzaina, mamma di Andrea, l’ultimo nato dello scorso anno. Entrambe le donne hanno ringraziato il personale della struttura sanitaria olbiese. La Direzione Aziendale della Asl Gallura coglie l’occasione per porgere i migliori auguri ai nuovi nati e alle loro famiglie.
I nati nel 2023 in Gallura sono stati in tutto 779, un numero esattamente identico a quello dello scorso anno
Dati per fortuna in controtendenza rispetto alla forte denatalità che si registra in Sardegna, la regione in cui nascono meno bambini. Nel corso del 2023 nel presidio ospedaliero olbiese si sono registrati anche sette parti gemellari. Il territorio gallurese si conferma, inoltre, multietnico: ad esclusione di quello italiano, sono ben trentatre gli Stati rappresentati da ben 130 bimbi.
Al primo posto anche quest’anno ci sono i nuovi nati di origine rumena (34), seguiti da quelli di origine marocchina (23), albanese (11), senegalese (7), bosniaca e russa (4). I paesi rappresentati da tre nascite sono Regno Unito, Cina, Pakistan, Svizzera e Brasile. Due nuovi nati per Germania, Venezuela, Filippine, Tunisia, Repubblica Dominicana, Macedonia, Spagna, Nigeria, Siria e Slovacchia.
Un neonato a testa, infine, per Moldavia, Portogallo, Corea del Sud, Ucraina, Cuba, Bangladesh, Ecuador, Kirghizistan, Austria, Kosovo, Stati Uniti e Messico.
La notizia del primo bambino nato in Gallura nel 2024 e dell’ultimo nato nel 2023 è anche l’occasione per il Direttore dell’Unità Operativa di Ginecologia e Ostetricia, Giangavino Peppi, di tracciare un bilancio
«Quello appena trascorso è stato un anno importante per il nostro reparto e per tutto il nuovo Dipartimento Donne e Minori da me diretto. Nonostante le gravi difficoltà del post pandemia e le carenze strutturali di personale medico, purtroppo condivise con tutto il Paese, abbiamo fatto passi avanti nei processi di riorganizzazione mirati a mettere al centro della nostra attività le pazienti.
Sappiamo che la strada non è semplice, ma stiamo mettendo i primi tasselli al posto giusto. Abbiamo differenziato da alcuni mesi i percorsi delle interruzioni di gravidanza, che vengono programmate in Day Surgery, da quelli delle pazienti che devono partorire in Ginecologia. È stata, inoltre, introdotta a giugno una modalità di contrasto del dolore al travaglio di parto con la collaborazione dell’Unità Operativa di Anestesia e Rianimazione, attraverso l’autosomministrazione di una miscela di protossido d’azoto e ossigeno, un’iniziativa che è stata particolarmente apprezzata dall’utenza.
È stata anche reintrodotta l’opzione del parto in acqua, che era stata sospesa qualche anno fa. Abbiamo poi attivato un nuovo ambulatorio di Uroginecologia per contrastare i disturbi del pavimento pelvico riscontrati da molte donne soprattutto nel post gravidanza. A Tempio Pausania è stato inaugurato il progetto Domino per individuare percorsi veloci di accesso alle cure rivolti alle donne e ai minori. Sono tutte attività che puntano al benessere della persona e a umanizzare le cure – conclude Peppi – e che cercheremo di consolidare e potenziare anche nel prossimo futuro».