Elezioni, la sfida elettorale di Antonio Spano parte dal Palazzo Baronale di Sorso. «Anni di slogan e mancate promesse, la Romangia e il nord ovest meritano un’alternativa seria»
«È ora di restituire al governo dell’isola competenza, passione, impegno e amore per la comunità. Dopo una stagione politica fatta di slogan, grandi proclami e interessi di parte, Sorso, la Romangia e il territorio meritano ben altra attenzione e una politica basata su intenzioni serie, comportamenti coerenti, azioni concrete e un’iniziativa collettiva, partecipata, lungimirante, che vada oltre la gestione del consenso politico-elettorale fine a sé stesso». È il guanto di sfida lanciato da Antonio Spano, candidato consigliere regionale del Partito Democratico nella coalizione che sostiene Alessandra Todde come candidata presidente della Regione Sardegna.Sorsese, 54 anni, manager della Multiss, la società partecipata della Provincia di Sassari più volte premiata come esempio virtuoso di gestione in ambito pubblico, già sindaco della sua città, Antonio Spano ha scelto Palazzo Baronale, nel cuore del centro storico, per inaugurare davanti a oltre cento sostenitori la sua campagna elettorale.
«Sono figlio dei sacrifici che i miei genitori hanno fatto per permettermi di studiare, di formarmi e di condizionare in qualche misura il mio futuro – ha detto il candidato nel corso del suo intervento – ma sono anche figlio di una fase storica in cui la politica, pur con i suoi limiti, operava per livellare le disparità e consentire a chiunque di mettere i suoi titoli, le sue competenze, le sue esperienze e i suoi desideri a disposizione di una collettività che oggi ha bisogno del contributo straordinario delle sue migliori risorse». Ebbene, «oggi non è così – ammonisce Spano – e questo mi esorta a mettermi a disposizione, senza rassegnarmi all’idea di vedere il sistema regionale gestito con assoluta incompetenza in moltissimi settori cruciali».
La scommessa di Spano
La ricetta dell’esponente del Pd per inaugurare nell’isola una stagione nuova è semplice. «C’è tanto da fare, dal ritardato utilizzo delle risorse comunitarie all’avanzo di amministrazione denunciato dalla Corte dei Conti, passando per le tante incompiute – è l’incipit di un lungo elenco di doglianze – dallo sfacelo delle aree industriali, dove la mancanza di infrastrutture e di idee inibisce nuovi investimenti e nuova occupazione, al degrado del vastissimo litorale di Platamona, sul quale si sono fatte solo grandi promesse e interventi spot, senza un vero Master Plan, dal disastro della rete viaria, che impedisce i collegamenti e accelera lo spopolamento dei centri più piccoli, al ritardo dei trasporti ferroviari, aerei e navali, che isolano un’intera comunità e costringono molti giovani a valutare l’ipotesi di andare a vivere e lavorare altrove».
Ecco perché, è la scommessa partita da Sorso, «credo che la comunità di cui faccio orgogliosamente parte e
verso la quale sono riconoscente meriti un cambio di passo e un’idea sostenibile di ripresa, di crescita e di sviluppo. E io sono pronto a fare la mia parte con la determinazione di sempre».