Fleximan, Luca Valdiserri (Corriere della sera): “Se si reputa la legge sugli autovelox sbagliata, protestare è giusto ma va fatto in libertà a volto scoperto e con dati alla mano”
“La libertà non è fare tutto quello che mi pare, la libertà ha deilimiti che sono quelli della nostra società civile”. A parlare è
Luca Valdiserri, giornalista del Corriere della Sera e papà di
Francesco Valdiserri, ragazzo morto per un incidente a Roma. Oggetto
di insulti in questi giorni per aver preso posizione nei confronti di
‘Fleximan’, il cosiddetto sterminatore”di autovelox, Valdiserri ha
voluto chiarire:
“È giusto protestare, ma ogni tipo di protesta è giusta nel momento
in cui la fai a volto scoperto, prendendoti le tue responsabilità.
Puoi pensare che la legge degli autovelox sia sbagliata ma dimostralo
– ha proseguito il giornalista – addirittura puoi fondare un partito a
Bologna con chi è contrario e raccogliere firme per influenzare
democraticamente la decisione del sindaco. Ma non sono convinto sia
giusto fare un referendum per qualsiasi cosa”.
Valdiserri ha poi commentato il suo caso facendo riferimento agli
attacchi subiti, in seguito alla pubblicazione del video del circuito
chiuso, dalla madre del neonato abbandonato all’ospedale di Aprilia.
“Questa povera donna che ha abbandonato il figlio in ospedale è
disperata, far vedere il video che cosa aggiunge alla notizia? Aldilà
di questo, credo sia giusto discutere, sono contento che il sindaco
Lepore si sia incontrato con il ministro Salvini per discutere di
Bologna, perché Bologna farà la sua strada facendo un esperimento.
Tra l’altro Lepore rischia, perché non è detto che venga rieletto
alle prossime elezioni”, ha ribadito Valdiserri.
E in merito all’utilizzo dei social e una possibile regolamentazione
delle news: “Non sono molto ottimista, credo che ormai siamo andati
oltre. Ho una figlia di 18 anni e proprio 3 giorni fa abbiamo portato
la sua classe al ‘Corriere Della Sera’. Alla domanda chi di voi legge
il giornale non si è alzata nemmeno una mano, nemmeno quella di mia
figlia.
Loro si informano per altre vie e, soprattutto, ritengono che
l’informazione debba essere gratuita e vanno a cercarsi siti che diano
notizie gratis. Sono stati abituati ad avere l’informazione gratuita
ed è difficile ora dire no – ha spiegato Valdisseri – un giornale
però per poter controllare bene le notizie ed essere autorevole deve
pagare gli stipendi dei suoi giornalisti. Mi auguro che si arrivi, se
non altro, a fermare le fake news più clamorose.
Tutti vogliono tutto
subito, e quindi la notizia che avrebbe necessitato del tempo per
essere controllata, oggi viene spedita immediatamente. Questo modo di
fare ha senza dubbio indebolito anche la credibilità dei giornali.
Quando esisteva solo la carta stampata, se scrivevo una stupidaggine,
quella restava solo per 24 ore sul giornale. Oggi lo cancello sul web
e ne scrivo un’altra”, ha dichiarato il giornalista del Corriere.
Infine sempre sul caso autovelox, Valdiserri ha ribadito: “Se tu dici
che la tua idea, pur non suffragata da dati, è uguale a quella del
professore X, che magari ha studiato quella cosa per 20 anni, questo
che mi preoccupa”. E in merito alle decisioni del Sindaco di Bologna,
Matteo Lepore: “È un esperimento, vediamo come andrà. In una città
austriaca dove avevano fatto la zona 30, all’inizio gran parte della
gente era contraria, due anni dopo hanno fatto il referendum ed erano
diventati favorevoli”, ha concluso Valdiserri.
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