Fuori i militari dalle scuole toscane, no alla riabilitazione di “eroi” fascisti
Per quale motivo la presentazione del calendario dell’esercito 2024 deve diventare un appuntamento per le scuole toscane? E addirittura alla presenza “di rappresentanti istituzionali e accademici di rilievo” (il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, il gen. c.a. comandante dell’Istituto Geografico Militare, Massimo Panizzi e il professore dell’Università di Firenze, Zefiro Ciuffoletti)? Eppure, l’USR Toscana, con circolare del 9 gennaio 2004 n°0000246, invita tutte le classi quarte e quinte degli Istituti di II grado a partecipare alla presentazione on-line del calendario dell’esercito italiano 2024. Non ci risulta che tale pubblicità sia stata riservata ai molti altri calendari annualmente prodotti come quello per la pace dell’Unicef o i tanti calendari disponibili su tematiche ambientali, eppure a maggior ragione essi si presterebbero a portare avanti discorsi formativi con gli studenti e le studentesse. Invece le istituzioni regionali e gli uffici scolastici regionali e provinciali si mettono a disposizione del sempre più pressante intervento (ai fini del reclutamento) delle forze armate sulla scuola pubblica italiana
Particolarmente allarmante è l’argomento di cui l’esercito italiano parlerà con gli studenti e le studentesse: “Per l’Italia sempre… prima e dopo l’8 settembre 1943; rappresenta alcuni eventi bellici della IIa Guerra Mondiale, periodo storico drammatico per l’Italia, e rende omaggio ad ufficiali, sottufficiali e soldati, insigniti della Medaglia d’Oro al Valor Militare per atti eroici compiuti dopo l’armistizio e/o che si sono particolarmente distinti anche nel periodo precedente“. Assisteremo dunque all’esaltazione di “eroi fascisti”? Eroi che si distinsero per aver militato nelle fila dell’esercito di Mussolini alleato con quello di Hitler? Assisteremo all’esaltazione acritica del “coraggio militare” mentre nelle scuole quotidianamente i/le docenti sono chiamati ad insegnare una visione critica della storia e della sua complessità?
Invitiamo tutte le scuole toscane a non partecipare e ad esprimere il proprio dissenso presso il Presidente della Regione Toscana, presso l’USR e gli USP; invitiamo tutti gli antifascisti e le antifasciste a manifestare la propria contrarietà ad operazioni di questo tipo, in aperta violazione dei principi costituzionali, violazione tanto più grave perché inserita nel contesto della scuola pubblica che ha ben altre e più alte finalità.