La Grande Prosa: “Aspettando Godot” di Samuel Beckett
La Grande Prosa: “Aspettando Godot” di Samuel Beckett, Stagione 2023-2024
Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale e Fondazione Teatro di Napoli – Teatro Bellini in collaborazione con Attis Theatre Company Aspettando Godot di Samuel Beckett copyright Editions de Minuit | traduzione di Carlo Fruttero
con (in o.a) Paolo Musio, Stefano Randisi, Enzo Vetrano
e Giulio Germano Cervi, Rocco Ancarola
musiche originali Panayiotis Velianitis
regia, scene, luci e costumi Theodoros Terzopoulos
“Aspettando Godot” di Samuel Beckett è rappresentata in Italia dall’Agenzia D’Arborio
Teatro Massimo di Cagliari – 31gennaio > 4 febbraio 2024
mercoledì 31 gennaio – ore 20.30 – turno A
giovedì 1 febbraio – ore 20.30 – turno B
venerdì 2 febbraio – ore 20.30 – turno C
sabato 3 febbraio – ore 19.30 – turno D
domenica 4 febbraio – ore 19 – turno E
Oltre la Scena – incontri con gli artisti: giovedì 1 febbraio alle 17.30 nel Foyer del Teatro Massimo di Cagliari, gli attori Paolo Musio, Stefano Randisi, Enzo Vetrano, Giulio Germano Cervi e Rocco Ancarola in una conversazione con il regista e critico teatrale Enrico Pau raccontano “Aspettando Godot” INGRESSO GRATUITO
Un classico del Novecento per la Stagione 2023-2024 de La Grande Prosa firmata CeDAC Sardegna: “Aspettando Godot” di Samuel Beckett, nella visionaria mise en scène di Theodoros Terzopoulos con (in ordine alfabetico) Paolo Musio, Stefano Randisi e Enzo Vetrano accanto a Giulio Germano Cervi e Rocco Ancarola, in cartellone – in prima regionale – da mercoledì 31 gennaio fino a domenica 4 febbraio al Teatro Massimo di Cagliari (tutti i giorni da mercoledì a venerdì alle 20.30, sabato alle 19 30 e domenica alle 19) affronta temi fondamentali come il significato dell’esistenza umana e il rapporto con il mistero del divino nella chiave ironica e surreale del teatro dell’assurdo.
Un testo enigmatico e affascinante, dove due clochards, Vladimiro e Estragone, davanti a un albero (unico indizio del trascorrere del tempo), attendono l’arrivo del signor Godot, il quale non si presenta ma invia un ragazzo ad annunciare che «oggi non verrà, ma verrà domani» e intanto appaiono creature singolari come Pozzo e Lucky, il padrone e il servo, tenuto al guinzaglio come un animale: quella fune simboleggia il legame che li unisce, così come appare evidente il rapporto quasi simbiotico tra i protagonisti, in un’atmosfera di sospensione prima di una rivelazione che forse non giungerà mai…
«I personaggi beckettiani» – afferma il regista greco Theodoros Terzopoulos, figura di spicco del teatro contemporaneo – «si muovono in una zona grigia, in un paesaggio del nulla, quello dell’annientamento dei valori umani… alla ricerca di una fine che non ha fine… Ogni nuovo inizio è la definizione di una nuova fine… I personaggi tacciono aspettando la rivelazione dell’indicibile, che non si rivela mai…». E conclude: «Alcune domande, che riguardano la natura umana e il futuro, forse avranno risposte, la maggior parte però no. Forse alcune arriveranno dagli stessi spettatori. L’arte del teatro esiste e persiste proprio in virtù delle domande senza risposta».
Oltre la Scena – incontri con gli artisti: giovedì 1 febbraio alle 17.30 nel Foyer del Teatro Massimo di Cagliari, Enzo Vetrano e Stefano Randisi, Paolo Musio, Giulio Germano Cervi e Rocco Ancarola in una conversazione con il regista e critico teatrale Enrico Pau racconteranno “Aspettando Godot” INGRESSO GRATUITO (fino a esaurimento posti)
La Grande Prosa: “Aspettando Godot” di Samuel Beckett
Una riflessione sulla condizione umana e sulla tensione verso l’assoluto in “Aspettando Godot” di Samuel Beckett (copyright Editions de Minuit) nella bella traduzione di Carlo Fruttero, con un eccellente e affiatato cast formato da Enzo Vetrano (Estragone) e Stefano Randisi (Vladimiro), Paolo Musio (Pozzo) accanto a Giulio Germano Cervi (Lucky) e Rocco Ancarola (il Ragazzo), nell’immaginifica versione di Theodoros Terzopoulos, uno dei maestri del teatro contemporaneo, che firma scene, luci e costumi, oltre alla regia, in cartellone – in prima regionale – da mercoledì 31 gennaio fino a domenica 4 febbraio al Teatro Massimo di Cagliari (tutti i giorni da mercoledì a venerdì alle 20.30, sabato alle 19 30 e domenica alle 19) sotto le insegne della Stagione 2023-2024 de La Grande Prosaorganizzata dal CeDAC / Circuito Multidisciplinare dello Spettacolo dal Vivo in Sardegna con il patrocinio e il sostegno del MiC / Ministero della Cultura, della Regione Sardegna e del Comune di Cagliari e con il contributo della Fondazione di Sardegna.
“Aspettando Godot” descrive la dimensione dell’attesa, in una atmosfera di sospensione (quasi) ai confini della realtà, attraverso le figure stravaganti e insieme emblematiche di due “clochards”, Vladimiro e Estragone, che discutono su questioni esistenziali e faccende materiali e pratiche del quotidiano, mentre indugiano in un luogo desolato dove dovrebbe apparire il misterioso signor Godot. Tra divagazioni filosofiche e piccoli inconvenienti legati alla vita randagia, i due, che paiono reincontrarsi dopo una qualche separazione, con i loro dialoghi sconnessi, densi di riferimenti a un comune passato e a un ipotetico futuro, si raccontano e emergono i loro temperamenti differenti, quasi opposti ma complementari, mentre a unire i loro destini sembra essere una sorta di diffidente amicizia, forse antidoto alla solitudine, in risposta al desiderio di essere confortati e finalmente compresi. Sullo sfondo un albero che indica il passaggio di tempo e il corso delle stagioni, mentre Godot non arriva, ma invia come messaggero un ragazzo, per annunciare che «oggi non verrà, ma verrà domani»e intanto compaiono due strane creature, Pozzo e Lucky, rispettivamente il padrone e il servo, e l’uno tiene l’altro al guinzaglio come se fosse un animale, quasi a simboleggiarne il dominio ma anche un legame inscindibile…
La fortunata pièce nell’intrigante mise en scène di Theodoros Terzopoulos, con musicheoriginali Panayiotis Velianitis e consulenza drammaturgica e assistenza alla regia Michalis Traitsis (training attoriale – Metodo Terzopoulos Giulio Germano Cervi), produzioneEmilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale e Fondazione Teatro di Napoli – Teatro Bellini in collaborazione con Attis Theatre Company indaga sul significato dell’esistenza e sull’enigma del divino, attraverso la cifra surreale, ironica e grottesca, del teatro dell’assurdo. Un classico del Novecento, scritto negli anni quaranta e pubblicato in francese nel 1952, rappresentato per la prima volta a Parigi nel 1953 al Théâtre de Babylone per la regia di Roger Blin, poi tradotto in inglese dall’autore nel 1954: “Aspettando Godot” è un dramma moderno capace di suscitare interrogativi su temi cruciali, senza offrire risposte, ma suggerendo nuove possibilità di interpretazione e dando forma alle inquietudini e agli incubi del ventesimo e del ventunesimo secolo. L’idea dell’evoluzione culturale, politica e economica della società e le speranze nel progresso si infrangono proprio quando l’umanità si impadronisce del segreto della materia: negli Anni Cinquanta, al termine della seconda guerra mondiale, dopo lo scenario di distruzione e di morte del conflitto e il lancio delle bombe su Hiroshima e Nagasaki, si agita nelle coscienze lo spettro di una catastrofe atomica.
Una versione raffinata e squisitamente contemporanea dell’opera beckettiana, con la cifra visionaria di Theodoros Terzopoulos – artista di fama internazionale, creatore di un metodo insegnato nella summer school “The Return of Dionysus” e artefice di allestimenti come l’indimenticabile “Paska Devaddis” da un testo di Michelangelo Pira, rappresentata a Nora per il Festival “La Notte dei Poeti” nel 1999 – per riscoprire uno dei testi più interessanti e enigmatici del grande drammaturgo britannico. “Aspettando Godot” conduce lo spettatore in una situazione straniante, dove accadono fatti incomprensibili e si presentano
«I personaggi beckettiani si muovono in una zona grigia, in un paesaggio del nulla, quello dell’annientamento dei valori umani» – sottolinea Terzopoulos –. «Qualsiasi tentativo di umanizzazione cade nel vuoto, il concetto di tempo è fluido, i personaggi sono sospesi nel vuoto come esistenze espropriate, in un vuoto di disposizioni sconosciute dove l’annientamento di tutte le posizioni, dei valori e delle certezze, è stato realizzato. Il sarcasmo alla ricerca di una fine che non ha fine è l’espressione dominante degli esercizi di sopravvivenza dei personaggi. Essi cercano la fine della fine, che tuttavia non arriva mai. Ogni nuovo inizio è la definizione di una nuova fine. Pessimismo estremo. I personaggi tacciono aspettando la rivelazione dell’indicibile, che non si rivela mai».
Nella celebre pièce come in qualche modo in tutto il suo teatro, Samuel Beckett mette l’accento sul dilemma dell’umanità, sulla (in)capacità di confrontarsi e comunicare, ma anche sulla necessità di indagare a fondo in se stessi, sull’inclinazione a compiere le scelte giuste e corrette, o magari errare e pentirsi, nell’anelito verso qualcosa di superiore e forse irraggiungibile, alla ricerca dell’illuminazione, nell’eterno conflitto tra il bene e il male. «In“Aspettando Godot”» – commenta il regista, formatosi alla Scuola d’arte drammatica K. Michailidis di Atene a metà degli Anni Sessanta per poi proseguire i suoi studi in Germania presso il Berliner Ensemble nei primi Anni Settanta, già direttore della Scuola Nazionale d’Arte Drammatica del Nord della Grecia (Thessaloniki) e fondatore, nel 1985, dell’Attis Theatre a Delfi – «vengono date due risposte possibili, e da qui vogliamo far partire il nostro lavoro. La prima è il tentativo di comunicare e coesistere con l’Altro, colui che ci è prossimo, nonostante gli ostacoli, anche quando questi sembrano insuperabili. La seconda è il tentativo di mettersi in comunicazione con l’Altro dentro di noi, quest’area buia e imperscrutabile densa di desideri repressi e paure, istinti dimenticati, regione dell’animalesco e del divino, in cui dimorano la pazzia e il sogno, il delirio e l’incubo. Questo è il viaggio che cercheremo di fare: verso l’Altro dentro di noi e verso l’Altro al di fuori di noi, all’opposto, lontano da noi. Questo è il viaggio che proviamo a fare ogni giorno. Aspettando cosa? La redenzione della vita dai vincoli della morte? L’incontro con l’Umano, la fine di ogni atto di umiliazione inflitto da uomo a un altro uomo? Il Niente o l’Attesa, per usare i termini ironici e beffardi di Beckett? Ma esiste forse un altro modo per immaginare l’umanità emancipata, senza dover ricorrere all’abbattimento dei muri che separano questo “dentro” da questo “fuori”?».
«Alcune domande che riguardano la natura umana e il futuro forse avranno risposte, la maggior parte però no» – conclude Theodoros Terzopoulos –. «Forse alcune di queste domande avranno risposte dagli stessi spettatori. Inoltre, l’arte del teatro esiste e persiste proprio in virtù delle domande senza risposta».
INFO & PREZZI
La Grande Prosa & Danza al Teatro Massimo di Cagliari
biglietti – La Grande Prosa | Danza
platea I settore: intero 35 euro – ridotto 27 euro
platea II settore: intero 30 euro – ridotto 22 euro
Loggione 15 euro
Prevendite: Biglietteria del Teatro Massimo di Cagliari (dal lunedì al venerdì dalle 17 fino alle 20) – cell. 345/4894565 – e-mail: [email protected] – www.cedacsardegna.it
Box Office Sardegna – viale Regina Margherita n. 43 – Cagliari
prevendite online www.vivaticket.com
LINK: https://www.vivaticket.com/it/ticket/aspettando-godot/215708
INFO: – cell. 345/4894565 – e-mail: [email protected] – www.cedacsardegna.it