La terapia farmacologica non aveva effetti sull’ottantacinquenne
La terapia farmacologica non aveva effetti sull’ottantacinquenne. Anziano iperteso. Rischio infarto e ictus ridotti con un intervento al San Martino. L’operazione nella Struttura Dipartimentale di Emodimanica dell’ospedale oristanese.
ORISTANO, 24 GENNAIO 2024 – Ridotto significativamente il rischio di ictus e infarto in un paziente ottantacinquenne iperteso, per il quale la terapia farmacologica non funzionava. Un risultato raggiunto grazie a un intervento innovativo dal punto di vista tecnologico, effettuato nella Struttura Dipartimentale di Emodinamica dell’ospedale San Martino di Oristano, diretta dal dottor Stefano Mameli, che ha precisato:“Abbiamo effettuato un intervento di denervazione dell’arteria renale, resosi necessario per mitigare il rischio elevato di ictus e infarto nell’anziano.
Un’operazione riservata a una categoria particolare di pazienti, che non rispondono alla terapia farmacologica e che nel tempo ha dato ottimi risultati in termini di efficacia e di sicurezza”.
“La procedura effettuata è tollerabile anche per un anziano”, ha aggiunto il dottor Francesco Dettori, nuovo primario della Struttura Complessa di Cardiologia del San Martino, “l’intervento è pienamente riuscito con il paziente già dimesso dal nosocomio. Prima dell’operazione l’ottantacinquenne, nonostante la terapia farmacologica, aveva una pressione massima con valori intorno ai 180, dunque il candidato ideale per questo genere di operazione, visto che il rischio di ictus e infarto aumenta con l’aumentare dell’età”.
I due dirigenti medici hanno concluso: “Una tecnica-intervento già in uso da vari anni, ma solo ultimamente ha dato i risultati sperati grazie anche a nuove metodiche e tecnologie, che ne hanno consentito l’inserimento nelle linee guida per il trattamento dell’ipertensione arteriosa. L’intervento al San Martino è un risultato raggiunto grazie alla collaborazione continua e costante fra le Strutture di Emodinamica e Cardiologia UTIC, con il supporto in sala dei colleghi rianimatori, diretti dal dottor Augusto Cherchi e grazie alle elevate competenze del personale medico ed infermieristico di sala. Questa procedura rientra, a pieno titolo, in un percorso di potenziamento dell’offerta dei servizi cardiologici sempre più innovativi presenti nell’Ospedale San Martino di Oristano, costantemente supportato dalla direzione generale della Asl 5”.