Rubrica: “E il naufragar m’è dolce in questo mare” | Episodio 7 – Umberto Saba
Umberto Saba e la sua poesia onesta: luoghi, persone, paesaggi, animali, avvenimenti, Trieste con le sue strade e le partite di calcio.
Umberto Saba, pseudonimo di Umberto Poli è nato a Trieste il 9 marzo 1883 ed è morto a Gorizia il 25 agosto 1957.Lo pseudonimo Saba è di origine incerta e su tale scelta sono state avanzate due ipotesi.
La prima lo riconduce ad un omaggio alla sua adorata balia, Peppa Sabaz, figura sostitutiva materna, grazie all’assonanza Saba/Sabaz.
La seconda rimanda al bisnonno materno, letterato, Samuel David Luzzatto e alle sue origini ebraiche.
Saba presenta la realtà di tutti gli uomini e di tutti i giorni.
Nelle sue poesie Saba presenta Trieste con i suoi caffè e le sue strade, e descrive personaggi umili e animali.
La semplicità e i legami con la realtà non devono far pensare a una poesia oggettiva, in quanto Saba ne riversa le sue inquietudini e i suoi drammi.
Dal punto di vista formale Saba si presenta come un poeta conservatore, perchè la poesia onesta necessita di un linguaggio onesto, capace di descrivere la realtà.
Il linguaggio di Saba è familiare, preferisce strutture tradizionali.
Qui sotto potete leggere “Città Vecchia”:
Spesso, per ritornare alla mia casa
prendo un’oscura via di città vecchia.
Giallo in qualche pozzanghera si specchia
qualche fanale, e affollata è la strada.
Qui tra la gente che viene che va
dall’osteria alla casa o al lupanare
dove son merci ed uomini il detrito
di un gran porto di mare,
io ritrovo, passando, l’infinito
nell’umiltà.
Qui prostituta e marinaio, il vecchio
che bestemmia, la femmina che bega,
il dragone che siede alla bottega
del friggitore.
la tumultuante giovane impazzita
d’amore,
sono tutte creature della vita
e del dolore;
s’agita in esse, come in me, il Signore.
Qui degli umili sento in compagnia
il mio pensiero farsi
più puro dove più turpe è la via.
La poesia di Saba è semplice e chiara.
Nella forma adopera le parole dell’uso quotidiano e nei temi ritrae gli aspetti della vita quotidiana.
I temi della sua poetica sono Trieste, la città natale, il mare come simbolo di fuga e di avventure spirituali, gli affetti personali e familiari, le memorie dell’infanzia, il rapporto con la natura e le riflessioni sull’attualità.
Articolo di Michael Bonannini