Vicini di casa: dal 1 febbraio nell’isola tra Sanluri, Tempio, Olbia e Alghero
Uno sguardo ironico e disincantato sulle differenti declinazioni dell’amore e sugli “ingredienti” indispensabili nella vita di coppia con “Vicini di Casa”, versione italiana di “Sentimental”, il film di Cesc Gay tratto da “Los vecinos de arriba”, fortunata commedia scritta e diretta dal drammaturgo e regista catalano, nell’interpretazione di Amanda Sandrelli e Gigio Alberti, Alessandra Acciai e Alberto Giusta, per la regia di Antonio Zavatteri in cartellone giovedì 1 febbraio alle 21 al Teatro del Carmine di Tempio Pausania, venerdì 2 febbraio alle 21 al Cine/Teatro “Olbia” di Olbia, sabato 3 febbraio alle 21 al Teatro Civico “Gavì Ballero” di Alghero, domenica 4 febbraio alle 21 al Teatro Costantino di Macomer e infine lunedì 5 febbraio alle 20.30 conclude il tour sardo al Teatro Comunale “Akinu Congia” di Sanluri.
La vicenda
“Vicini di Casa” – con traduzione e adattamento di Pino Tierno – affronta un tema delicato e scottante come l’erotismo, mettendo a confronto la storia di Anna (Amanda Sandrelli) e Giulio (Gigio Alberti), che dura ormai da molti anni e da cui è nata una bambina, ma che attraversa un momento di crisi nel difficile equilibrio tra passione e abitudine, mentre affiorano incomprensioni e frustrazioni e l’infuocata liaison dei loro vicini Laura (Alessandra Acciai) e Toni (Alberto Giusta), i cui rumorosi amplessi superano la fragile barriera delle pareti e invadono la privacy (e scardinano la serenità apparente) degli altri inquilini.
La pièce di Cesc Gay racconta l’incontro tra le due coppie, così diverse nell’affrontare alcuni aspetti fondamentali della propria vita amorosa, gli uni così riservati e pudichi, legati forse a un’educazione tradizionale e repressiva, gli altri molto più liberi e disinibiti, aperti a nuove esperienze e pronti a parlare dei dettagli più intimi con la massima disinvoltura. Focus sul desiderio e sul piacere, in una commedia “maliziosa” e “piccante” ma mai volgare, semmai frizzante e ricca di humour, dove l’autore prova a “scardinare” pregiudizi e tabù, mettendo l’accento su regole e convenzioni ma anche sull’ipocrisia della società.