Alberto Corradi candidato consigliere regionale
«Ho deciso di mettermi in gioco. Ci metto la mia faccia anche per tutticoloro che ancora vivono la disabilità con fatica, perché ancora le
Istituzioni non aiutano completamente a ottenere l’integrazione di cui
tanto si parla. Per chi non ha possibilità economiche, purtroppo le
barriere sono ancora troppe. Con la mia candidatura vorrei anche dare
voce a chi voce non ha».
Così, Alberto Corradi spiega la sua decisione
di candidarsi alle Elezioni Regionali nelle fila di Sardegna al Centro
2020 per la Circoscrizione di Sassari. Corradi, nato a Genova, ma
sassarese da sempre, si è fatto conoscere e prosegue la sua vita tra il
commercio (alterna la sua attività di ottico a quella di esperto nel
campo dell’intrattenimento), l’impegno sociale (è presidente dell’Asdc
Sardinia Open e del Comitato Tennis in carrozzina per la Federazione
Italiana Tennis Padel) e lo sport (tennista paralimpico, ha
rappresentato l’Italia alle Paralimpiadi di Rio 2016).
«Voglio portare sui banchi del Consiglio regionale a Cagliari i
cittadini, perchè sono loro i reali protagonisti e conoscitori dei
problemi quotidiani. Questi devono arrivare sul tavolo della Regione
Sardegna», prosegue Corradi, «E si può fare questo solo portando la
voce dei cittadini e i problemi che si vivono nel nostro territorio
senza mediazioni, senza politichese. Io mi voglio considerare un
megafono degli elettori, un cittadino come gli altri, che va a Cagliari
per battere i pugni sul tavolo di chi decide, per far si che il nostro
territorio possa migliorare».
«Quello che desideriamo per la Sardegna è spiegato bene nel Programma
politico del Grande Centro che stiamo cercando di far conoscere a più
persone possibili. Con il nostro programma desideriamo ridisegnare la
Sardegna garantendo il più ampio coinvolgimento di tutti i settori
della società sarda ed esaltando il protagonismo dei territori e delle
comunità locali», spiega il candidato consigliere.
«Ho deciso di smettere di lamentarmi seduto davanti alla tv, o al
mattino presto con un quotidiano tra le mani e leggendo le notizie
online. Ho deciso di metterci la faccia, per me, la mia famiglia, i miei
amici, le associazioni che si occupano di sociale e di sport per tutti,
che mi stanno a cuore, per chi crede ancora a una Sardegna migliore –
insiste Alberto – E lo faccio da una prospettiva diversa, quella di un
uomo fortunato, che ama la sua vita vivendola sulla sua carrozzina.
Conoscendo i problemi di chi ha bisogno che le cose funzionino, per
essere veramente integrato nella vita di tutti i giorni. Perchè le
barriere architettoniche sono dure da superare, ma le barriere mentali,
senza aiuto, sono limiti invalicabili. Io, voglio essere la voce anche
di chi, a Cagliari, troppo spesso non ha voce in capitolo».