Angelina Mango vince la settantaquattresima edizione del festival di Sanremo
Con La Noia, la giovane cantautrice lucana trionfa all’Ariston. È la prima donna dal 2014.
A vincere Sanremo 2024 è Angelina Mango. Classe 2001, Angelina era già nota al grande pubblico per aver partecipato alla ventiduesima edizione dello show Amici di Maria De Filippi. La giovane artista lucana, figlia del celebre e compianto Pino Mango e della cantautrice Laura Valente, si è classificata prima con il brano “La Noia”, pezzo dal ritmo latino scritto in collaborazione con la cantautrice Madame. La canzone unisce il neo melodico e l’elettronica, collocandosi in uno spazio che abbraccia tradizione ed innovazione musicale, riuscendo a convincere e conquistare generazioni distanti tra loro.
Dopo dieci anni di vittorie tutte al maschile, il trionfo della giovane cantautrice rappresenta anche un importante punto di svolta per il festival. L’ultima vincitrice donna era stata, infatti, Arisa che, nel 2014, si era aggiudicata il primo posto con il brano “Controvento”.
La ventiduenne si aggiudica anche il premio della Sala Stampa “Lucio Dalla” ed il premio “Giancarlo Bigazzi”per la miglior composizione musicale.
Al secondo posto si classifica il partenopeo Geolier con il brano “I pe’ me, tu pe’ te”, in vetta alle classifiche. Segue, al terzo posto, la fuoriclasse Annalisa con “Sinceramente” al quarto un impeccabile Ghali con “Casa mia”, mentre al quinto il cantautore Irama con la ballad “Tu no”.
Solo il sesto posto per la “Tuta Gold” di Mahmood che, tuttavia, infiamma le classifiche e, ad oggi, è il brano italiano più streammato al mondo. Il Premio “Sergio Bardotti” per il miglior testo è stato conferito, invece, a Fiorella Mannoia con la sua “Mariposa”
La vittoria di Angelina Mango sancisce per il festival anche l’epilogo della lunga e popolare stagione del Sanremo di Amadeus. Il finale del festival sembra ripreso da un cartone Disney: il conduttore lascia l’Ariston su una carrozza al fianco del collega, nonché amico per la vita, Fiorello.
Articolo di: Eleonora Demurtas