Cagliari, 14 febbraio 2014. «Costruire nuove dighe, interconnettere i bacini esistenti e ridurre sprechi e perdite»: per il candidato presidente della Coalizione sarda Renato Soru l’acqua è una delle risorse strategiche per la Sardegna.
Contro la siccità per Soru occorrono «nuove dighe, ridurre gli sprechi e collegare i bacini esistenti»
«Ormai è chiaro – dice Soru -, stiamo andando incontro a cambiamenti climatici anche importanti che portano come conseguenza la siccità. Perciò, dopo tanti anni di inoperosità, occorre riprendere la progettazione e la costruzione di nuovo invasi e dighe capaci di raccogliere l’acqua piovana in modo che non vada sprecata. Bisogna riprendere in mano il progetto per la diga di S’Allusia nel territorio di Laconi, costruire altre dighe e altri bacini nei numerosi luoghi dove è possibile farlo.»
«Bisogna – aggiunge il candidato – anche completare l’esistente. Occorre portare avanti il collaudo della diga Eleonora sul Tirso, che è stata costruita per raccogliere 900 milioni di metri cubi e attualmente, nonostante siamo passati numerosi anni, ne raccoglie solo la metà, circa 450 milioni, perché non è stata ancora collaudata. Può raccogliere gradualmente ulteriori quantità fino a completarne l’utilizzo.»
«Occorre evitare di utilizzare i bacini prioritariamente per produrre energia elettrica, come spesso fa Enel»
Abbiamo visto la scorsa estate, quando si prevedeva una stagione particolarmente scarsa d’acqua, che la diga del Flumendosa buttava l’acqua ottenendo il doppio risultato di indispettire i turisti in spiaggia a causa dell’acqua fangosa e sprecare grandi quantità che invece costituirebbero una riserva d’acqua importante.»
Per il candidato presidente della Coalizione sarda, è urgente anche «procedere velocemente con il piano di abbanoa di contenimento delle perdite che si sta realizzando ormai in numerosiecittà. Il PNRR ha finanziato questi progetti per alcune centinaia di milioni e queste risorse vanno utilizzate al più presto così che in Sardegna non si perda quasi il 50% dell’acqua potabile immessa in rete.»
Sull’utilizzo dell’acqua in agricoltura, Soru ribadisce che «così come nel passato abbiamo finanziato i Consorzi di bonifica in modo che dotassero ogni utenza agricola del contatore e l’acqua venisse pagata per l’effettivo consumo e non forfettariamente all’ettaro che portava degli sprechi evidenti, oggi bisogna finanziare gli agricoltori affinché adottino misure di contenimento e di risparmio dell’acqua mediante tecniche innovative di agricoltura di precisione.»
Infine, conclude Renato Soru, «è fondamentale portare a termine l’interconnessione di tutti i bacini in modo che si possa trasferire l’acqua laddove ce ne fosse più bisogno e tutti i bacini solidalmente siano posti a garanzia delle necessità dell’intera popolazione sarda.»