Dati ricerca BVA Doxa per Pluxee Italia: nel Sud Italia e Isole pausa pranzo sempre più cara
Sud e Isole: aumentano i costi della pausa pranzo ma il valore faccialemedio dei Buoni Pasto si attesta a 5,80 euro, al di sotto della media
nazionale.
Il costo della pausa pranzo è in aumento in tutta Italia: al Sud, un
menù completo può costare fino a 13,30 euro, ma il valore facciale
medio dei Buoni Pasto si ferma a 5,80 euro, al di sotto dei 6 euro della
media nazionale.
Innalzare questo valore rappresenta, nel contesto attuale, una scelta
strategica per le aziende e una risposta alle esigenze di imprese e
dipendenti.
Dati ricerca BVA Doxa per Pluxee Italia: nel Sud Italia e Isole pausa pranzo sempre più cara
Milano, 14 febbraio, 2024 –
La pausa pranzo in Italia costa sempre di più (+8% rispetto al periodo
pre-pandemico, secondo le stime dell’Osservatorio Nazionale
Federconsumatori) e il Sud Italia non fa eccezione: lo confermano i dati
della ricerca condotta da BVA Doxa per Pluxee Italia, partner leader per
i benefit e il coinvolgimento dei dipendenti che apre un mondo di
opportunità per vivere al meglio ciò che conta davvero per ognuno di
noi.
Il prezzo medio per consumare un pasto completo in pausa pranzo fuori
ufficio per i dipendenti del Sud Italia e Isole, oggi si aggira attorno
ai 13,30 euro, ma il valore facciale medio dei Buoni Pasto si aggira
attorno ai 5,80 euro, inferiore alla media nazionale di 6,00 euro.
In questo contesto inflattivo, il ruolo dei Buoni Pasto, già tra i
benefit aziendali più apprezzati da imprese e lavoratori, diventa ancor
più necessario per aumentare il potere di acquisto dei dipendenti,
garantendo loro una pausa pranzo varia ed equilibrata. Usufruendo dei
vantaggi posti dell’attuale normativa, le aziende già oggi, infatti,
possono innalzare il valore facciale dei Buoni Pasto, in formato
digitale, fino a 8 euro. Un innalzamento questo, 100% deducibile per le
aziende ed esentasse, che consentirebbe di ridurre la disparità attuale
tra il valore facciale medio dei buoni pasto erogati e il reale costo
della pausa pranzo fuori ufficio.
Ricerca BVA Doxa per Pluxee Italia: la pausa pranzo fuori ufficio nel
Sud Italia
Secondo i dati della ricerca realizzata da BVA Doxa per Pluxee Italia,
l’80% delle consumazioni a livello nazionale durante la pausa pranzo
fuori ufficio avviene nei locali (come bar e ristoranti), con costi che
variano notevolmente a seconda dell’area geografica.
Nel Sud Italia, la spesa media per questa tipologia di consumazioni è
di circa 7,40€ per un panino/piadina/toast con bevanda e caffè, e
arriva a 13,30€ per un menù completo. Per un primo piatto si spendono
in media 8,60€, mentre per un secondo 10,60€ circa.
Le consumazioni da asporto, che costituiscono il 20% sul totale delle
pause pranzo fuori ufficio degli italiani, risultano leggermente più
contenute: nel Sud Italia e Isole in media si spende 4,80€ per un
panino/piadina/toast (escluse bevande), 6,20€ per un primo piatto e
circa 7,80€ per un secondo piatto.
“Le imprese del Sud Italia hanno l’opportunità di rivedere e
potenziare il valore dei buoni pasto per venire incontro ai dipendenti
in un contesto inflattivo e di costi in aumento per la pausa pranzo. In
tal senso, è fondamentale ricordare che la normativa italiana già
fornisce ampi margini di intervento. I Buoni Pasto digitali, ad esempio,
sono completamente esentasse per aziende e dipendenti fino ad un valore
di 8 euro. In questo modo, oltre a fornire un supporto concreto al
potere d’acquisto dei lavoratori, si manifesta l’impegno dell’azienda
nel promuovere il benessere dei collaboratori. Come Pluxee Italia, ci
impegniamo ogni giorno ad essere per i nostri clienti, un partner
strategico, aiutando le aziende a sviluppare e ottimizzare le iniziative
in materia di welfare aziendale. Se da un lato, da parte delle aziende
stesse, registriamo una presa di coscienza su queste tematiche,
dall’altro c’è ancora molto lavoro da fare per far conoscere le
potenzialità degli strumenti di welfare aziendale in Italia: il 63% dei
lavoratori e circa il 25% delle aziende ammettono di averne scarsa
conoscenza. Questo fattore rappresenta senz’altro una sfida,
soprattutto per le PMI.”– Anna Maria Mazzini Chief Growth Officer
di Pluxee Italia