Di Nolfo: modificare la legge istitutiva per ridare vita al parco di Porto Conte
«Per ridare operatività al Parco naturale regionale di Porto Conte, e restituirlo alle proprie competenze e alle proprie responsabilità in tema di tutela dell’ambiente, occorre cancellare l’aberrazione giuridica rappresentata dal fatto che l’assemblea del Parco coincide con il consiglio comunale di Alghero». Rispolverando una proposta già fatta più volte e da tanto tempo, quindi non riconducibile alla categoria delle “trovate elettorali” lette e sentite in questi giorni a opera di rappresentanti istituzionali e leader di partito a ogni livello, l’attivista politico Valdo Di Nolfo rilancia la sua idea. «Bisogna modificare la legge istitutiva del Parco», dice il candidato consigliere regionale di Uniti per Alessandra Todde, che spiega anche come si potrebbe «uscire da un pantano che dura da troppo tempo a causa del fatto che il Parco viene trattato alla stregua di un qualsiasi parco comunale», come dice a chiare lettere.
La proposta
«Si nomini un’assemblea composta da 9 persone in rappresentanza di Comune di Alghero, Comune di Sassari, Città metropolitana di Sassari provincia che sia, Università di Sassari e Regione Sardegna, e il consiglio di amministrazione sia eletto dall’assemblea stessa», propone Di Nolfo, secondo il quale «va stabilito che si debba nominare un comitato scientifico di 5 membri e che la sua selezione debba avvenire entro 30 giorni dall’insediamento degli organismi del Parco, pena il loro commissariamento». Per rispondere in maniera più esaustiva alle esigenze del territorio, che sono molteplici e spesso confliggono, «si deve prevedere l’istituzione di una Consulta composta dai rappresentanti della galassia ambientalista, del mondo produttivo e dell’agro». Inoltre Valdo Di Nolfo sottolinea che il nuovo bando per il direttore del Parco deve portare all’individuazione di un esperto in tutela ambientale. Da ultimo, Valdo Di Nolfo propone «la riperimetrazione del Parco, in armonia con le Zps e le Sic, prevedendo di ricomprendere anche l’area Sic di Baratz e Porto Ferro».
L’occasione per un rilancio in grande stile di una rivoluzione dalle parti di Casa Gioiosa è stato l’incontro con i gruppi di cittadini e di associazioni che da anni si battono per ridare vita al Parco partendo da Punta Giglio, estremamente critici nei confronti dell’approccio al tema della tutela ambientale e della conservazione delle biodiversità da parte dell’attuale management del Parco e dell’Area marina protetta di Capo Caccia – Isola Piana. «Ma il discorso vale anche per il passato – ammonisce Di Nolfo – e fa sorridere l’andirivieni di candidati, capibastone e consiglieri uscenti a caccia di voti in un territorio che nessuno ha mai difeso e di cui non sanno assolutamente nulla».
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