“Di vita non si muore” , con un film documentario su Carlo Giuliani venerdì e sabato l’anteprima del X Cagliari film festival
Per l’occasione sarà in città la regista Claudia Cipriani
Dieci candeline per il Cagliari film festival, la rassegna di impegno civile organizzata dall’associazione culturale Tina Modotti, sotto la direzione artistica di Alessandra Piras.
Come di consueto, ad anticipare la ricca programmazione prevista nei prossimi mesi saranno due giornate di anteprime, venerdì 1 e sabato 2 marzo, dedicate questa volta a Carlo Giuliani, il giovane che con la sua morte, avvenuta durante il G8 di Genova del 2001, è diventato simbolo del movimento “No global” ma anche della più grave sospensione della democrazia dal 1945.
“Di vita non si muore”
Per l’occasione sarà ospite Claudia Cipriani, tra le più importanti cineaste indipendenti in Italia, che ritorna al festival dopo aver presentato, nel 2018 “Pino. Vita accidentale di un anarchico“, film sulla vicenda di Giuseppe Pinelli. Stavolta la regista presenterà il suo ultimo lavoro “Di vita non si muore“, film documentario che dai primi di febbraio sta girando tra sale e spazi autogestiti e ripercorre la nostra memoria storica attraverso la vita di Carlo Giuliani. Una produzione Ghiro film resa possibile anche grazie ai fondi raccolti tramite il crowdfunding al quale ha partecipato la stessa associazione Tina Modotti.
Venerdì 1 marzo l’appuntamento è alle 20 al Greenwich d’essai, mentre il giorno dopo alle 19 la regista presenterà il film a Su Tzirculu, in via Molise 58.
Il film
Il film Chi era Carlo Giuliani? In tanti conoscono gli ultimi attimi della sua vita, interrotta in piazza Alimonda a Genova il 20 luglio 2001. Ma qual era la vita di Carlo, le sue passioni, le sue inquietudini? Erano simili a quelle di molti di noi? Che cosa lo legava al movimento No global? (…) Per capire come sia potuta accadere quella che fu definita “la più grave sospensione della democrazia mai avvenuta dopo il 1945” bisogna comprendere cosa fosse il movimento no global, le sue battaglie, i contenuti, le proposte. E per comprendere cosa fosse “quell’altro mondo possibile” rivendicato, abbiamo deciso di raccontare chi era Carlo e il suo unire in una cosa sola la visione politica e il proprio modo di vivere.
Di vita non si muore è un film documentario che mescola diversi generi: si basa su una sceneggiatura scritta, tratta dai racconti di Elena e Haidi Giuliani e di chi ha conosciuto Carlo da vicino, con sequenze di finzione e sequenze d’archivio, composte da un ricco materiale fotografico e video, e dal ricorso a grafiche animate.
Diverse sono le voci narranti che ripercorrono la vita di Carlo, dall’infanzia fino agli avvenimenti legati al movimento no global. Ma a parlare saranno anche gli scritti stessi di Carlo: le sue poesie, le sue riflessioni, i suoi appunti sparsi. A legare il flusso narrativo in note, brani d’epoca dei Tekno Mobil Squad. (Dalla presentazione della regista).
La regista
Claudia Cipriani, laureata in filosofia, è giornalista professionista e filmmaker. Ai corsi serali della Civica Scuola di Cinema di Milano ha studiato regia, sceneggiatura, fotografia e montaggio. Molte delle sue conoscenze le ha apprese però sul campo. La sua prima videocamera le è stata regalata dai genitori quando aveva 17 anni. Ha sempre scritto, girato e montato i suoi lavori, anche quando ai pitching di vent‘anni fa le consigliavano di non dirlo perché sarebbe apparsa “poco professionale. Le piace questa sua autonomia ma le piace anche molto lavorare in gruppo e ci sono persone con cui collabora da anni perché crede che una buona opera derivi dallarmonia del gruppo di lavoro. Più che definirsi regista, ama definirsi “videografa“ perché racconta storie utilizzando parole, immagini in movimento e note.
Ha realizzato molti video e i suoi documentari, tra cui La guerra delle onde, Lasciando la Baia del Re, L’ora d’acqua e Pino – Vita accidentale di un anarchico, sono stati trasmessi da reti televisive, hanno ricevuto riconoscimenti in festival nazionali ed europei (tra cui la nomination ai David di Donatello) e hanno avuto una distribuzione cinematografica.
Dopo le anteprime del fine settimana, il Cagliari film festival tornerà nei prossimi mesi con una programmazione pensata per risvegliare i cuori e le coscienze, riflettere sulla società contemporanea, aprire un dibattito e sviluppare consapevolezze. Ai film si affiancheranno mostre fotografiche, e incontri con gli autori e le autrici.
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