Dichiarazione di Antonello Peru – Sardegna al Centro 20Venti
La legge approvata ieri dal consiglio regionale non risolve il problema dello sblocco dei crediti per il superbonus e, anzi, cancella l’articolo del collegato con il quale, grazie ad una mia proposta, si poteva realmente sbloccare i crediti.
È un grandissimo pasticcio quello che è stato fatto ieri, ma anche una imperdonabile scorrettezza da parte della maggioranza che senza alcun confronto ha deciso di abrogare un provvedimento proposto da consiglieri della stessa maggioranza e approvato dall’aula nel collegato di ottobre.
Proviamo ad andare con ordine e a restituire un po’ di verità su una questione che, come Sardegna al Centro 20 Venti, abbiamo affrontato già un anno fa, con la presentazione di un testo di legge, primo in Italia, che offriva la possibilità di sbloccare i crediti grazie all’acquisto degli stessi da parte della regione e degli enti e delle società controllate. Questa legge era stata copiata e riproposta subito dopo da diverse regioni italiane, immediatamente dopo era arrivato lo stop del Governo, preoccupato per l’ammontare delle risorse che avrebbero dovuto essere impegnate.
Come Sardegna al Centro 20 Venti avevamo dunque studiato una nuova proposta che ho presentato nel collegato e che consentiva di far acquisire i crediti agli enti e alle società partecipate della Regione non incluse nell’elenco stilato dal Governo comprendenti quelle impossibilitate all’acquisto dei crediti.
Questo provvedimento è stato approvato ad ottobre e prevedeva che la giunta regionale facesse una ricognizione, entro 30 giorni, delle società ammesse all’acquisto dei crediti.
Questo avrebbe consentito già dai primi giorni di dicembre, di iniziare ad attuare quella che rappresentava la vera e unica soluzione a questo problema.
Ora invece cosa si è fatto: è stata approvata una legge sostanzialmente inapplicabile perché trattandosi di acquirenti pubblici si dovrebbe fare un bando del valore di svariate centinaia di milioni, aperto ad almeno un migliaio di imprese, con graduatorie sulla base anche del maggior sconto offerto rispetto al valore nominale del credito. Ci vorrebbero due anni solo per concludere tutte le procedure di selezione.
Con la nostra proposta, inspiegabilmente e inopinatamente abrogata, la selezione sarebbe stata riservata solo alle banche che operano in Sardegna e che avessero acquistato crediti da imprese sarde.
Tutte queste cose le avevo spiegate in conferenza capigruppo quando per la prima volta si voleva inserire questa legge all’ordine del giorno del Consiglio. Avevo argomentato tutto, sulla base di parere tecnici che avevo richiesto e in quel caso giustamente la legge non arrivò in Consiglio.
Ieri invece è stato fatto un blitz che complica, e di molto, la situazione.