Esercito: la medaglia al valor militare del tenente Alberto Garau donata al museo storico della Brigata “Sassari”
La prestigiosa onorificenza è stata consegnata dai nipotidell’ufficiale nelle mani del comandante della Brigata
Sassari, 15 febbraio 2024. La medaglia d’argento al valor militare
conferita al tenente Alberto Garau, ufficiale della Brigata
“Sassari” caduto eroicamente durante il Primo conflitto mondiale, da
oggi sarà custodita nel Museo storico dei “diavoli rossi”, nella
caserma “La Marmora” di piazza Castello, sede del Comando Brigata. La
prestigiosa onorificenza, insieme ad altre decorazioni e cimeli
appartenuti all’ufficiale, è stata consegnata questa mattina da
Alberto e Patrizio Rinaldi, nipoti del decorato, nelle mani del
comandante della Brigata “Sassari”, il generale Stefano Messina. Nel
corso dell’incontro il generale Messina ha espresso gratitudine agli
eredi dell’ufficiale per la significativa donazione che farà bella
mostra di sé al museo della Brigata, meta di numerosissimi visitatori.
Il generale ha poi ricordato i due importanti fatti d’arme nei quali
il tenente Garau si distinse e che gli valsero il conferimento della
medaglia d’argento al valor militare. La figura eroica di Alberto
Garau balza agli onori della cronaca per un altro singolare episodio.
Nel 1917, la sua unica figlia di nome Silvia compare nella prima pagina
della Domenica del Corriere. Achille Beltrame, lo storico disegnatore
della testata, raffigura infatti “la figlia dell’eroe”, di due anni
e mezzo, quando, in piazza Sordello a Mantova, ricevuta dal generale
Bompiani la medaglia d’argento assegnata in memoria del padre, esclama
la frase “Viva l’Italia! Viva il Re”. Inserito nel circuito dei musei
dell’Esercito Italiano, il Museo storico della Brigata “Sassari”
ha lo scopo di custodire la memoria e le tradizioni dei “diavoli
rossi”, i leggendari “dimonios”, soldati prevalentemente reclutati
in Sardegna, esempio unico per compattezza, abnegazione e valore
militare dimostrati nel corso del Primo conflitto mondiale, che
contribuirono in modo determinante al processo di unificazione
dell’Italia.