Biblioteca Universitaria di Sassari: conferenza dell’archeologa Gianfranca Salis “Esterzili e il suo patrimonio archeologico. Dalle ricerche di Contu alle nuove scoperte”
Mercoledì 28 febbraio prenderanno avvio presso la Biblioteca Universitaria di Sassari del Ministero della Cultura in piazza Fiume gli approfondimenti legati al centenario della nascita di Ercole Contu, iniziato il 18 gennaio scorso sotto l’auspicio del motto “Nulla dies sine linea” che campeggiava nello studio del grande archeologo e che ci accompagneranno per tutto il corso dell’anno con conferenze, manifestazioni e attività per il pubblico, in modo da tenerne vivo il ricordo.
Ad aprire il ciclo di conferenze sarà Gianfranca Salis, responsabile del settore archeologico della Soprintendenza per la città metropolitana di Cagliari e delle province di Oristano e Sud Sardegna, esperta in archeologia nuragica e direttrice di numerosi scavi, interventi di restauro, di valorizzazione e mostre di carattere regionale, nazionale e internazionale. La dottoressa Salis partirà dai primordi delle scoperte di Ercole Contu, quelle fatte nel natìo Sarcidano, e aggiornerà il quadro delle conoscenze alla luce delle più recenti indagini condotte a Esterzili.
È proprio la scoperta di un edificio megalitico rettangolare detto Domu de Orgìa, in regione Cuccureddì, che costituisce la prima delle pubblicazioni di Ercole Contu, nella rivista Studi Sardi del 1948: una delle più rilevanti novità da lui raccolte nella tesi di laurea.
Il monumento, situato presso Monte Santa Vittoria di Esterzili, in un nodo cruciale della via della transumanza, venne costruito su un villaggio nuragico preesistente. Presenta una planimetria rettangolare tripartita e doppiamente in antis (cioè i muri laterali presentano un prolungamento, sia nella parte anteriore che in quella posteriore). Con la lunghezza di oltre 22 m per una larghezza di 8 m, è il più grande fra i templi a mègaron finora individuati in Sardegna. Durante recenti scavi e restauri condotti dalla Soprintendenza, tra gli altri reperti, ha restituito non solo molti oggetti d’uso quotidiano, come pestelli, macine, lisciatoi, ciotole, ma anche uno straordinario insieme di dieci bronzi figurati, rinvenuti in corrispondenza della panchina nel lato destro del vestibolo, attualmente esposti al Museo Archeologico di Nuoro.