“Come sappiamo i giudici applicano le leggi con un’ampia discrezionalità, cioè possono decidere da un minimo a un massimo della pena e possono decidere se concedere o no il patteggiamento. In questo caso secondo me è stato concesso un patteggiamento troppo ‘leggero’, non corrispondente alla gravità del reato.
Si poteva sicuramente o non concedere il patteggiamento a una pena così bassa, o avere una pena più alta che consentisse una pena effettiva, perché ricordiamo che con questa condanna il Di Pietro non farà nemmeno un giorno di carcere” così sulla condanna dello youtuber Matteo Di Pietro, l’Avvocato Domenico Musicco dell’Associazione ‘Vittime della strada’, esperto di infortunistica stradale e risarcimento danni, ai microfoni di radio Cusano nel corso della trasmissione ‘L’Italia s’è desta’.
Incidente Casal Palocco, Avv. Musicco (Associazione Vittime Strada) a Radio Cusano
“Non perché siamo giustizialisti -ha precisato- ma perché ci potesse essere un concreto segnale circa la gravità dei fatti: 124 km all’ora in una zona a 30 o 50 e la conseguente morte di un bambino di 5 anni poteva sicuramente giustificare l’applicazione rigorosa della legge sull’omicidio stradale che abbiamo approvato nel 2016 e la pena poteva anche essere ben più pesante; perché ricordiamo che la pena in questi casi è prevista fino a 10 anni e poteva essere più alta essendoci stato un ferito oltre al bambino morto”. E sull’ attenuante portata avanti dalla difesa “premesso che non sono ancora conosciute le motivazioni, quindi non abbiamo ancora l’acquisizione diretta del ragionamento del giudice, posso ipotizzare da un lato che ci siano state le dichiarazioni dello youtuber che ha detto in aula di volersi impegnare per un progetto di sicurezza stradale (e speriamo che non sia solo una strategia difensiva ma che sia poi una cosa effettiva).
Dall’altro lato poi penso, sentendo le parole della difesa, che forse ci potrebbe essere stata l’introduzione di un discorso di concorso di colpa della mamma: la tesi sostenuta dalla difesa di Di Pietro cioè è stata che la mamma svoltava e che quindi ci sarebbe stata una mancata precedenza. Precedenza che però non c’è di fronte a una macchina che ti piomba addosso come un proiettile”.
Alla domanda cosa stia facendo l’associazione vittime della strada per evitare questi incidenti sempre più frequenti, l’Avv. Musicco ha risposto
“Purtroppo noi non abbiamo il potere che ha il ministero dei trasporti o che hanno le istituzioni, la polizia locale, la polizia stradale. Noi ci muoviamo con opere di sensibilizzazione: manifestazioni nelle giornate del ricordo o incontri istituzionali, come quello che abbiamo avuto recentemente col Ministro Salvini, per sollecitare alcune riforme che secondo noi sono importantissime. Erano state infatti annunciate delle strette dal ministro ad aprile del 2023, ma ad oggi non sono state ancora varate, quindi siamo in attesa di una presa di posizione del ministero, che ad oggi non c’è”.
E i 30 km orari aiuterebbero? “Solo in certe zone delle città, come Casal Palocco, per esempio. Il discorso è che in presenza di scuole, ospedali, attraversamenti pedonali, nei centri storici dove c’è un grande passaggio di persone, turisti, bambini, lì sì che i 30 all’ora hanno un senso. Ma estenderlo a tutta la città potrebbe essere una misura secondo me ideologica. Sicuramente -ha continuato- una presenza più massiccia di controlli aiuterebbe a risolvere gran parte dei problemi e a diminuire l’incidentalità stradale, perché la sanzione comunque fa sicuramene da deterrente. Ricordiamo che siamo il diciassettesimo paese europeo per incidenti stradali, quindi molto dietro i paesi più avanzati: Francia, Germania, Inghilterra, che hanno notevolmente diminuito il numero dei morti.
Da noi invece circa 3.300 morti, addirittura sembra che ci sia un aumento quest’anno, e i pedoni, i ciclisti, i deboli sono spesso le vittime predestinate. Se pensiamo che a Roma l’anno scorso ci sono stati 5 pedoni uccisi, spesso sulle strisce, ci rendiamo conto della gravità della situazione. Siamo in un paese dove la sicurezza stradale non è al primo posto di questo governo ma forse neanche dei governi precedenti. E finora dunque non è stato fatto abbastanza”. Infine, sulla volontà di Di Pietro di partecipare a una campagna di sensibilizzazione sul tema della sicurezza stradale, Musicco ha dichiarato “qualora lo chiedesse a noi di partecipare sarebbe il benvenuto, anzi ha avanzato un’ottima idea, sarebbe auspicabile. Potremmo anche farci avanti e sentire se vuole partecipare a una delle nostre iniziative proprio per sensibilizzare i giovani sui rischi della strada. Mi ha dato un’ottima idea che cercheremo di portare avanti. Se riusciremo a contattarlo, vi terrò informati”.