Cagliari, 21 febbraio 2024. Oggi sul Fatto Quotidiano, sulla Nuova Sardegna, su La7, Soru e la Coalizione Sarda vengono del tutto oscurati.
La Sardegna è diventata il terreno di battaglia dei partiti italiani che non possono perdere questa Regione prima del voto europeo che sarà tra qualche mese.
Quindi la macchina della censura è in moto, come durante la pandemia, come durante le guerre in corso, in cui vengono zittite le voci dissonanti e tutte le narrazioni che non devono prevalere.
Lai (Liberu): oscurati nel nome della battaglia tra partiti italiani
Senza troppi peli sulla lingua Massimo Zedda, intervistato dal Fatto Quotidiano, oggi ci dice che è giusto che i leader “nazionali” (sic!) approdino in Sardegna perché la partita è anche italiana e non solo sarda, contraddicendo peraltro la Todde che dice di non volere i leader italiani alla festa di chiusura della campagna elettorale.
È evidente che siano confusi, come quei personaggi che per portare avanti una commedia raffazzonata si mettono d’accordo, ma poi alla fine, tradendosi, non sono nemmeno in grado di recitare il copione che si sono scritti.
È un assoluto schifo (mi scuso ma non mi veniva parola migliore) che le TV e radio italiane continuino ancora oggi ad oscurare il candidato Presidente Soru e a contribuire al clima di imbarbarimento della campagna elettorale con l’ossessiva attenzione su vicende familiari e di secondaria importanza.
Il segnale che stiamo facendo bene e che siamo pericolosi per gli interessi d’oltremare è molto chiaro, e allora il 25 febbraio, con un moto di orgoglio, dobbiamo acchiappare quella matita e mettere una croce sulla Sardegna, su Liberu, su Renato Soru e su tutti quelli che combattono questa gente che approda in questa terra solo per conquistarla, un’altra volta ancora.
Giulia Lai,
segretaria nazionale
Liberu