Inizia
così il post con il quale Enrico Corona , dirigente dell’Associazione
Sardi Gramsci di Torino, racconta delle difficoltà per usufruire delle
agevolazioni riservate agli elettori sardi sul territorio nazionale.
“”Siccome votare – scrive Enrico – è un mio dovere di cittadino,
decido di organizzarmi per andare in Sardegna nel fine settimana in
occasione delle elezioni per il rinnovo del consiglio regionale.
Sul sito dedicato alla mobilità della Regione Sardegna, leggo il
comunicato che annuncia le agevolazioni tariffarie per gli spostamenti
degli elettori sul territorio nazionale (che cita anche il riferimento
normativo secondo cui devono essere applicate: art. 2 della legge n.
241/1969). Per le traversate navali la misura dello sconto è fissata,
di regola, al 60% sul costo del biglietto.
Faccio subito un preventivo per verificare se la spesa è sostenibile.
Prevedo di viaggiare sulla tratta Genova-Porto Torres il giorno 24/02
(tratta che, tra l’altro, è in monopolio dal Nord Italia per 7 mesi
l’anno) servita da Tirrenia – Compagnia Italiana di Navigazione che
opera con navi Moby. Ritorno il 26/02. Prezzo del biglietto 320 euro
circa. Non è poco ma con l’agevolazione si ridurrà di due terzi: si
può fare.
Mi rivolgo direttamente alla compagnia, come indicato nel comunicato,
con una mail. Mi preoccupo di allegare documento di identità e tessera
elettorale e di specificare che ho necessità di accedere alle tariffe
agevolate per gli elettori. Pochi minuti più tardi mi chiama un agente
per chiedere conferma e mi riepiloga i costi. Passeggero, auto e cabina
più economica sulla tratta richiesta: totale 145 euro. Non è quello
che mi aspettavo ma immagino che ci siano delle tasse non scontabili e
mi accontento. Rispondo che, se si tratta del totale comprendente sia
andata che ritorno, può procedere all’emissione. “No signor Corona. Il
prezzo è relativo al solo biglietto di andata. Il biglietto di ritorno
dovrà farlo dopo aver votato”.
Chiedo spiegazioni ma ottengo un netto: “E che cosa si aspetta?”.
Tirrenia non ha spiegato, ai propri dipendenti che rispondono da Milano,
la gravità del fatto che ci sono delle persone che non possono
esercitare il proprio diritto di voto.
Indago e scopro che il 60% di sconto tanto sbandierato è applicabile
sulla tariffa pubblica e non su quella nativi/residenti. E tantomeno
sarà scontata la quota relativa al veicolo. A conti fatti, il biglietto
con l’agevolazione per gli elettori costa 15 euro in meno, circa, a
tratta, di quello con tariffa residenti. Dovrò spendere, comunque, 300
euro per votare, passare a dire un ciao veloce alla mia famiglia e
tornare a Torino. Un giorno e mezzo.
Non si capisce il senso di applicare una tariffa agevolata agli
elettori, che in quanto tali sono residenti, sulla tariffa pubblica e
non su quella nativi/residenti. In questo modo la facilitazione, di
fatto, si annulla.
E gli spostamenti aerei? ITA Airways ha comunicato le agevolazioni a
una settimana dal voto, con un tempismo eccezionale: 40 euro, non
applicabili alle tariffe in continuità territoriale. Per viaggiare da
Torino il biglietto più economico costa 280 euro a/r con scalo a Roma e
mezza giornata persa. Con le tariffe in continuità territoriale, da
Milano, ne spenderei meno di 200, considerando anche i viaggi in treno.
Siamo all’anno zero: di fatto, mi viene negato il diritto di voto che
dovrebbe essere lo strumento a mia disposizione per poter cambiare lo
stato di cose. La garanzia del diritto di voto è il cardine di ogni
società civile. Non sto chiedendo sconti per andarmi a fare una
vacanza. Voglio solo partecipare al processo decisionale sul futuro
della mia terra. VOGLIO VOTARE!””
Associazione dei Sardi in Torino “A.Gramsci” aps – fondata il 1°
ottobre 1968