Aodi: «Ieri come oggi Amsi e Uniti per Unire promuovono soluzioni concrete come Il Manifesto della #BuonaImmigrazione e ancora il Manifesto della #BuonaSanità Internazionale».
“L’Immigrazione e la sua importanza mondiale”: Unipe, Ima Europe, Amsi, UN@UN ,UN@IT e Co-mai, insieme per una svolta, per andare oltre l’integrazione. Non si può essere considerati immigrati per sempre.
ROMA 12 FEB 2024 – Si è svolto nella giornata di ieri, a Roma, il Convegno dal titolo “L’Immigrazione e la sua importanza mondiale”, organizzato brillantemente dall’Unipe (Unione Peruviani in Europa) e dall’Ima (International Migrants Europe), con la fattiva collaborazione dell’Amsi (Associazione Medici di Origine Straniera in Italia) e del Movimento Uniti per Unire e della Comunità del mondo arabo in Italia (Co-mai) e la scuola Internazionale Multilingue UNIONE PER L’ITALIA.
Tema del confronto-dibattito è stata l’attenta analisi dell’attuale condizione dell’immigrazione a livello mondiale, con l’obiettivo di proporre sempre nuove soluzioni ai Governi del mondo, con uno sguardo attento a quanto accade in Italia, per favorire l’integrazione a 360 gradi.
A caratterizzare la giornata romana, in particolare, due mirati interventi, quello del Prof. Foad Aodi (Presidente di Amsi e Co-mai , nonché Docente di Tor Vergata e membro del Registro Esperti della Fnomceo) e quello della Dott.ssa Zaria Galiano, componente dei Direttivi Ima e del Movimento Uniti per Unire che ha analizzato, al cospetto dei presenti, partendo dalla sua storia personale di “nuova italiana”, quale debba essere, sempre di più, l’impegno concreto, giorno dopo giorno, dell’associazionismo che ruota intorno all’immigrazione italiana e mondiale, composto in particolare proprio dalle nuove generazioni di italiani, i figli e nipoti di immigrati, oppure come nel suo caso i soggetti arrivati qui da piccolissimi con le proprie famiglie, per spronare, in questo caso la politica italiana, a fare molto di più per l’integrazione.
Forte e toccante l’intervento della Galiano.
Aodi, leader di Amsi, invece, ha analizzato tutte e quattro le fasi dell’immigrazione in Italia, proponendo un excursus storico-sociale-culturale di elevato interesse. Da parte del Prof. Foad Aodi anche l’analisi dell’impegno che dal lontano 2000, l’Associazione Medici di Origine Straniera in Italia, porta avanti, con risultati straordinari che sono sotto gli occhi di tutti.
«Le quattro fasi dell’immigrazione in Italia, da quella degli studenti(arabi ,africani ed europei, passando per i laureati e per i lavoratori dei paesi dell’Europa dell’Est, nordafricani e sudamericani, fino alla primavera araba e poi al nuovo boom durante il Covid, hanno un triste comune denominatore.
Troppo poche sono state le soluzioni concrete offerte dai Governi italiani, che si sono succeduti in questi decenni, per favorire fino in fondo l’integrazione.
Noi di Amsi, sin dalla nostra nascita, abbiamo sempre teso una mano alla politica, così come, in quanto componenti di Uniti per Unire, abbiamo fatto la nostra parte per “cementificare” un dialogo costante tra l’Italia e il resto dei paesi del mondo, facendo da mediatori, da collante, promuovendo idee concrete che hanno ottenuto, negli anni, anche riscontri straordinari.
Amsi, sin dalla sua nascita, promuove e continua a promuovere brillanti iniziative e soluzioni concrete, come “Il Manifesto della Buona Immigrazione” e ancora il “Manifesto della Buona Sanità Internazionale”. Nel primo caso siamo di fronte ad un impegno continuo per favorire l’immigrazione programmata, con alla base un costante dialogo con i paesi di origine per mettere in atto accordi bilaterali. Gli obiettivi sono anche combattere l’immigrazione irregolare, creando occupazione e istruzione nei paesi di origine, combattere la fuga all’estero dei nostri professionisti, così come l’esodo indiscriminato di uomini e donne all’estero, creando da ambedue le parti le condizioni per restare nei rispettivi paesi. Nel contempo va promossa e sostenuta fino in fondo una immigrazione mirata, selezionata, costruita su eccellenze, a cui i paesi del mondo hanno il dovere di aprire le porte, come nel caso dei professionisti sanitari stranieri, laddove c’è bisogno delle loro competenze e delle loro qualità umane vanno create le condizioni per inserirli nel nostro Paese senza annosi ostacoli burocratici.
Nel caso del secondo manifesto, Amsi promuove il rispetto del diritto alla salute, il diritto alle cure per tutti, l’inserimento dei professionisti della sanità in modo costruttivo e permanente nei nuovi Paesi dove approdano, aumentare la cooperazione internazionale a livello sanitario». Così il Prof. Foad Aodi.
Il Movimento Uniti per Unire, come detto, raggruppa oltre 2mila associazioni in 120 paesi del mondo, tra cui Amsi, Co-Mai e Umem e Radio Co-Mai internazionale.
«Lieti e orgogliosi della proficua collaborazione con le realtà sudamericane nel mondo. In passato, come Amsi, abbiamo anche incontrato a Milano il Ministro della Sanità ecuadoriano che ci chiedeva aiuto per sostenere la carenza di personale sanitario.Riuscimmo all’epoca a ottenere qualcosa come 600 medici italiani che risposero al nostro appello per andare in Ecuador. E’ solo uno dei tanti brillanti risultati ottenuti», conclude Aodi.
Al Convegno hanno preso parte anche esponenti della Comunità Ebraica Abramitica della CASA DI AVRAHAM.
Questo il loro messaggio nell’ambito della relazione “L’importanza del dialogo interreligioso nell’integrazione”.
“Iddio Benedetto Egli Sia ha parlato e parla con tutti i Suoi figli e parla ad ognuno secondo il Suo Disegno. Riconoscersi fratelli, figli dell’Unico Dio dell’Universo, significa comprendere la Sua Volontà di Giustizia e Pace per tutti e per ognuno nella distinzione e mai nella distanza”.
Ecco le parole del presidente della Comunità Ebraica Abramitica della CASA DI AVRAHAM More’ Y. DOVID BAR AVRAHAM DELLE DONNE.
Doris Ochante, leader di Unipe, ha voluto ringraziare sentitamente il Professore Foad Aodi per il suo mirato intervento, così come la dottoressa Zaria Galiano, augurandosi di ritrovarsi presto insieme in altre iniziative.
Alla fine l’appello di tutti i partecipanti è stato univoco, ovvero la pace tra palestinesi e israeliani.
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