L’azione delle guardie Oipa di Cagliari segue il maxisequestro dello scorso agosto, quando le stesse misero in salvo venti cani in un’abitazione dove giacevano inoltre diversi cadaveri in decomposizione
Orrore nel cagliaritano: cani, conigli e capre alla fame sequestrati dalle guardie zoofile dell’Oipa
Cinque cani ridotti a uno scheletro, quattro cuccioli e una femmina adulta, undici conigli chiusi in piccolissime gabbie e quattro capre sono stati sequestrati nel Cagliaritano dalle guardie zoofile dell’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa), che hanno trovato anche un cane corso morto di stenti attaccato a una catena cortissima. Il detentore è stato denunciato alla Procura della Repubblica di Cagliari per maltrattamento e abbandono a sensi degli articoli 544 ter e 727 del Codice penale.
L’intervento dell’Oipa ha consentito di mettere in salvo gli animali. I cani ora si trovano in un rifugio gestito dall’associazione Bau Club in attesa di una nuova vita, mentre le capre e i conigli si trovano in un santuario. Purtroppo tre dei quattro cuccioli sono morti di parvovirosi dopo pochi giorni.
Per il cane corso ridotto pelle e ossa non c’è stato nulla da fare e la sua fine è stata terribile. «L’ho chiamato Otto, non aveva nemmeno un nome, e nessuno del nucleo familiare lo ha degnato di uno sguardo mentre eravamo lì. Era morto da poche ore», racconta Monica Pisu, coordinatrice delle guardie zoofile Oipa di Cagliari e provincia. «Vorrei anche che venisse ricordato tra i tanti animalicidi e casi di maltrattamento. Questa povera anima si è consumata piano piano fino alla morte: non una cuccia un riparo, lasciato senza mangiare a sfinirsi per poi morire nella indifferenza di tutti. Non lo dimenticherò mai».
L’azione delle guardie Oipa di Cagliari
L’azione delle guardie Oipa di Cagliari segue il maxisequestro dello scorso agosto, quando le stesse misero in salvo venti cani in un’abitazione dove giacevano inoltre diversi cadaveri in decomposizione. I superstiti possono essere già dati in affidamento.
«È stata un’operazione molto dolorosa», continua Monica Pisu. «Dopo l’orrore del maxisequestro di agosto, abbiamo affrontato anche l’orrore di questo, ugualmente atroce. Nessuno di questi animali aveva a disposizione acqua, cibo e riparo. Il cane corso trovato morto di fame e sete era legato a una catena cortissima ed era in quella situazione da chissà quanto tempo. Gli altri cani, di cui due legati a catena corta, erano dentro un recinto pieno di immondizie. Ora pian piano i superstiti si stanno riprendendo. Siamo arrivati in tempo a salvarli, ma il mio pensiero va sempre al povero cane corso morto in quell’orrendo contesto».
Per ulteriori informazioni e per segnalare situazioni sospette o di maltrattamento a Cagliari e provincia, scrivere a [email protected]. Sito web: https://www.guardiezoofile.info/cagliari
Per le segnalazioni in tutta Italia: https://www.guardiezoofile.info/nucleiattivi