Ospedale di Alghero a mezzo servizio, Di Nolfo indica i responsabili e sostiene la Cgil
«Ad Alghero è vietato nascere, ad Alghero è vietato star male dopo le 20, grazie al centrodestra il nostro ospedale civile è costretto a lavorare a mezzo servizio». Valdo Di Nolfo, candidato consigliere regionale di Uniti per Alessandra Todde, fa nomi e cognomi. Secondo l’attivista politico algherese, «la colpa di questo disastro è del centrodestra sardo e algherese, da dividere in parti uguali tra il presidente del consiglio regionale, Michele Pais, il sindaco di Alghero, Mario Conoci, e l’assessora comunale della Sanità, Maria Grazia Salaris e chi non si è mai opposto alle loro politiche». L’unico candidato algherese del centrosinistra prende così di mira quattro dei suoi rivali elettorali, inchiodandoli alle loro responsabilità. «Il punto nascita chiuso, mai successo prima, l’indisponibilità di un cardiologo e di un pediatra dopo le 20 sono l’esempio lampante di quello che hanno combinato in questi cinque anni i rappresentanti del nostro territorio al governo della Regione Sardegna e della città: niente», è l’accusa.A offrire lo spunto per l’affondo di Valdo Di Nolfo è stata la manifestazione promossa dalla Cgil, con i lavoratori del sistema sanitario algherese e i cittadini che lunedì pomeriggio si sono trovati nel parcheggio davanti all’ospedale civile per chiedere una sanità gratuita, no profit e laica. Dopo aver ascoltato gli interventi dei promotori dell’iniziativa, il candidato consigliere regionale ha parlato esplicitamente di «un disegno da parte del centrodestra di distruzione della sanità sarda». Citando le gravi carenze della sanità territoriale, a iniziare dai medici di base e dai pediatri, Di Nolfo ha poi preso l’impegno pubblico che «in caso di elezione mi batterò per una riforma che scongiuri la crisi del sistema sanitario e assicuri ai sardi il diritto alle cure e alla salute».