Pesaro 2024 ha il suo ‘albero della vita’
Pesaro 2024 ha il suo ‘albero della vita’: sabato l’inaugurazione “popolare” della biosfera. La Capitale italiana della cultura è pronta ad “accendere” – sabato alle 18.30, in piazza del Popolo – la Biosfera, installazione scultoreo-digitale unica in Europa con i suoi 4 metri di diametro e oltre 2 milioni di Led.
Un’opera viva, interagibile e in dialogo con la città e la collettività, ideata per narrare e condividere La natura della cultura di Pesaro2024.“Già prima dell’inaugurazione sono molto soddisfatto – spiega Matteo Ricci, sindaco di Pesaro -. La Biosfera è un progetto frutto di riflessioni e collaborazioni costruite dalla proclamazione del riconoscimento di Capitale italiana della cultura. L’idea nasce un anno fa, insieme al vicesindaco Vimini, quando abbiamo ipotizzato la realizzazione di una sorta di ‘Albero della Vita’ dell’Expo, per Pesaro 2024. La scelta è ricaduta su una sfera, simbolo che torna ripetutamente in città: è nella “Palla” di Arnaldo Pomodoro, nella Sonosfera®, nella Pizza Rossini, nella ruota della bici che percorre la Bicipolitana e delle moto della nostra Terra di Piloti e Motori, nel sole che tramonta sul mare Adriatico. La Biosfera è un’icona, un oggetto di design e di alta tecnologia, che ci renderà ancora più attrattivi e più competitivi. Ma allo stesso tempo che farà riflettere sul cambiamento climatico”.
“Sarà “Il nostro ‘Albero della Vita’ – continua Ricci -. Ogni giorno produrrà spettacoli, contenuti culturali audio e video, anche interattivi”. Alla base del progetto di Federico Rossi e Andrea Santicchia di Artifact Studio, c’è il pianeta da salvare, “Elemento che abbraccia alla perfezione La natura della cultura di Pesaro 2024 – aggiunge il sindaco – È un investimento che abbiamo potuto realizzare grazie alla collaborazione tra assessorati: all’idea di Vimini, alla praticità dell’assessora Frenquellucci e della dirigente Maggiulli, che hanno portato a Pesaro la Casa delle Tecnologie Emergenti (CTE Square, bando del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, del valore di 11milioni di euro) che comprende tra l’altro la realizzazione di progettualità tecnologiche di alto livello. Vi aspettiamo sabato 24 febbraio, alle 18.30 in piazza del Popolo, sarà una grande festa popolare, dove ancora una volta la partecipazione dei cittadini sarà centrale”.
La Biosfera sarà luogo di aggregazione, promozione culturale e tecnologica tramite gli interventi audiovisivi che attraverseranno i suoi milioni di Led e che combineranno arte e scienza, patrimonio culturale e tecnologia, storia e innovazione.
“È un progetto simbolo della Capitale – sottolinea Daniele Vimini, vicesindaco assessore alla Bellezza -, sintesi perfetta tra tecnologia, patrimonio e sostenibilità, alla base di ciascuno dei progetti di dossier di Pesaro 2024. La Biosfera sarà un benvenuto speciale e anche un po’ spiazzante (come lo erano 50 anni fa le sculture di A. Pomodoro collocate in piazza) per il pubblico. Presenterà sia il patrimonio del territorio (dal Parco del Monte san Bartolo ai Musei Civici, passando per i mosaici del Duomo), sia contenuti interattivi inediti e interagenti con il pubblico che si muoverà attorno all’opera: la scultura si modificherà rispondendo alla presenza e alla posizione degli spettatori. Sarà inoltre collegata all’attualità, in particolare al tema dei cambiamenti climatici. Sarà un modo per collegarsi al mondo, per collegare il mondo a Pesaro e per farne un punto di ritrovo per i pesaresi e per i ‘cittadini temporanei’ che ci raggiungeranno per la Capitale e che crediamo si affezioneranno anche alla versatilità di questo strumento che sarà capace di ribaltare il paradigma dell’oggetto tecnologico solo per specialisti. La Biosfera è per tutti e, allo stesso tempo, permette di innalzare ulteriormente la caratura tecnologica e artistica di Pesaro 2024; potrà interagire con artisti, designer, musicisti ai quali rivolgeremo un concorso internazionale per la creazione di contenuti – sulla linea di quanto già attivato per la Sonosfera® (ISAC – International Sonosfera® Ambisonics Competition, promosso dal Comune di Pesaro in collaborazione con IRCAM – Centre Pompidou di Parigi) – per qualificheranno e arricchiranno ulteriormente il palinsesto della Biosfera”.
L’installazione è frutto della convergenza di mezzi digitali, avanzate tecnologie e ricerche artistiche; è un “patrimonio della città, un elemento artistico, una struttura innovativa che genera contenuti e votato alla ricerca e allo sviluppo di tecnologie pensate per potenziare l’engagement e il turismo. È l’elemento di sintesi de La natura della cultura della Capitale” ha evidenziato Silvano Straccini, direttore generale di Pesaro 2024. Ed è anche frutto di una condivisione su cui l’Amministrazione ha investito e che ha permesso di usare il know how esistente, potenziarlo e destinarlo al territorio, come spiega l’assessore all’Innovazione Francesca Frenquellucci: “Dopo aver ottenuto il finanziamento del Ministero, la CTE Square ha collaborato con Pesaro 2024 ed è stato supporto importante per la messa in campo di diverse progettualità. È successo anche per la Biosfera, selezionata tra i tre progetti candidati per la straordinaria innovazione che rappresenta e per le sue potenzialità future, che si riverseranno nel territorio anche dopo l’anno della Capitale”. Un pensiero condiviso da Maria Laura Maggiulli, dirigente servizio Innovazione tecnologica e Transizione digitale del Comune di Pesaro: “La Casa per le tecnologie emergenti si pone l’obiettivo di fertilizzare le aziende del territorio di Pesaro 2024, spingerle a realizzare nuovi prodotti e servizi per innalzarne il posizionamento nei settori della cultura, del turismo e dell’engagement. Il lavoro, svolto in sinergia con la Capitale, ha permesso di creare questa progettualità in grado di valorizzare le competenze territorio e, parallelamente, sintetizzare il paradigma di Pesaro 2024, che calza perfettamente con gli obiettivi della CTE Square”.
E che è stato centrale per guidare la progettazione dell’installazione ideata da Federico Rossi (professore associato in architettura digitale alla London South Bank University) e Andrea Santicchia (artista transdisciplinare e docente presso il corso di Interaction Design at IUAV) di Artifact Studio, che spiegano: “Abbiamo ideato la Biosfera dandoci un obiettivo, che era anche una una forma particolarmente complessa sia per la progettazione di un’opera outdoor di tali dimensioni, sia per la gestione dei contenuti che devono essere pensati per una superficie non planare. La Biosfera, al momento, è unica in Europa”.
I CONTENUTI
L’installazione diverrà spazio in cui far convergere e predisporre un dialogo multidisciplinare ospitando opere di natura artistica e scientifica.
La prima opera è Pesaro 2024, contenuto che punta alla valorizzazione del territorio e della cultura della città di Pesaro. Sulla superficie sferica verranno visualizzati video a 360 gradi del patrimonio paesaggistico, storico, artistico-culturale del territorio. Evocherà una reale immersione negli ambienti, permetterà di ripercorrere i luoghi della Capitale con una modalità inedita. La modalità di visione sferica, stravolgendo la percezione canonica, apre a una dimensione tridimensionale e fa immergere il pubblico in una nuova esperienza dello spazio a metà tra mondo reale e digitale.
La seconda opera, Data Visualization Climate Change, trasforma dati e algoritmi da entità astratte di difficile interpretazione in visualizzazioni e simulazioni che mirano a stimolare una riflessione sulla relazione tra uomo e pianeta mettendo in connessione natura, scienza e tecnologia. La matrice sono i dati raccolti sullo stato di salute del pianeta Terra attraverso i satelliti del progetto Copernicus dell’Unione europea, coordinato da ESA, utilizzati come un nuovo alfabeto per creare un corpus di visualizzazioni che guida gli spettatori a una nuova comprensione e consapevolezza sul cambiamento climatico. I dati si materializzeranno in vibranti composizioni estetiche. Il dialogo tra dati scientifici e design generativo crea, attraverso l’intelligenza artificiale e complessi sistemi algoritmici, simulazioni che stimolano a una riflessione visiva ed esperienziale sul cambiamento climatico. La sfida che si propone l’opera è rendere accessibile una mole di informazioni complesse e ricavarne un’esperienza coinvolgente.
La terza opera, Materia, è una scultura digitale all’interno della struttura-sfera modellata in real-time dal movimento degli spettatori attorno a essa. La Biosfera diviene un involucro, un guscio che contiene una materia digitale-plastica multiforme che si fessura, faglia e plasma. L’opera è una scultura generativa, condivisa e collettiva, nata dall’interazione con gli spettatori. All’interno si creano geometrie tridimensionali magmatiche in evoluzione rese interattive dalla posizione nello spazio del pubblico. Come “natura tecnologica” soggetta all’erosione, le forme si scavano e sono rese malleabili dall’influsso umano. In bilico tra materia organica e inorganica, atavico e futuribile, l’opera interroga il binomio uomo-natura, l’influsso umano sulla materia e le potenzialità di creazione e distruzione. La capacità di plasmare e alterare l’ambiente rende l’uomo una creatura estremamente adattabile, ma questo potere lo investe della responsabilità di coniugare sviluppo e sostenibilità. L’opera è metafora dell’influsso dell’umanità sui fragili ecosistemi del pianeta.
Durante il corso dell’anno saranno inoltre previsti interventi site-specific di contenuti artistici, musicali o scientifici all’interno della sfera scaturiti da collaborazioni con artisti del territorio, musicisti, scuole o altri enti.
Artifact Studio
Artifact è uno studio che ricerca strumenti, filiere tecnologiche e applicazioni per il design, l’architettura e i new media, combinando pratiche nate dalla convergenza tra scienza, tecnologia e arte. Votato alla sperimentazione continua, fa dell’innovazione un valore fondamentale per scoprire nuove estetiche di visualizzazione, soluzioni di progettazione e applicazioni concrete. Artifact Studio progetta installazioni robotiche, esperienze digitali e oggetti non convenzionali sia virtuali che fisici. Da questa continua ricerca di nuove prospettive si creano esperienze inedite in cui elementi fisici, sonori e visivi convergono in esperienze, prodotti e contenuti che sintetizzano nuove tecnologie e design sperimentali. Artifact Studio è stato fondato da Federico Rossi e Andrea Santicchia, che hanno collaborato negli anni con aziende private che operano nel settore dell’innovazione integrando avanzate competenze artistiche e tecnologiche. Artifactstudio.it
Federico Rossi è professore associato in architettura digitale alla London South Bank University e dirige un laboratorio di ricerca sulla robotica e architettura digitale.
Per maggiori informazioni https: //www.federicorossi.io/