Nella tarda serata del 5 feb 2024, i militari della Compagnia Carabinieri di Oristano e del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Oristano, supportati da quelli dello Squadrone CC Eliportato Cacciatori di Sardegna, hanno eseguito il Fermo di Indiziato di delitto disposto
dal Pubblico Ministero nei confronti di un cittadino italiano, 48enne di UTA (CA), con precedenti penali ed in particolare una condanna passata in giudicato per omicidio di un gioielliere, avvenuto durante una rapina a Brescia (BS) nel 1999, ritenuto responsabile della tentata rapina aggravata in concorso avvenuta il 2 febbraio presso la filiale della Banca di credito cooperativo di Arborea in via Giovanni XXIII.
Gli autori della rapina, entrambi col volto travisato da passamontagna ed armati di pistola (che i Carabinieri hanno accertato essere una pistola giocattolo solo al termine dell’arresto del primo malvivente), dopo essersi introdotti all’interno della filiale della banca, mediante la minaccia con l’arma intimavano agli impiegati presenti di consegnare il denaro contante contenuto nelle casse.
A conclusione di serrate, perduranti e articolate indagini i militari operanti hanno tratto in arresto il fuggitivo, dando esecuzione al provvedimento di fermo di indiziato di delitto, emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Oristano che, concordava pienamente con le risultanze investigative fornite dalla Polizia Giudiziaria, provvedeva a chiedere la convalida dell’arresto in flagranza del 1° rapinatore il sabato conseguente la rapina ed emetteva inoltre il Decreto di Fermo nei confronti del 2° rapinatore. L’Uomo era sottoposto alla misura detentiva di affidamento in prova ai servizi sociali presso una comunità della provincia di Cagliari.
Il rintraccio è stato possibile ricostruendo i movimenti del malvivente, accertando l’itinerario e luoghi in cui è risultato essersi rifugiato dal momento della commissione del reato e mediante la condotta di un’attività informativa in sinergia tra le varie articolazioni dell’Arma sul territorio della regione.
Nella mattinata del 5 feb i militari hanno individuato un’abitazione a Serramanna, dove l’uomo si era rifugiato e nella quale, dopo un’irruzione volta alla sua cattura, condotta unitamente ad una unità dello Squadrone Carabinieri Cacciatori Sardegna, venivano rinvenute le tracce del suo passaggio (…il covo era ancora caldo ).
Mediante i dati raccolti gli investigatori avevano successivamente posto in essere dei servizi di rintraccio presso l’aeroporto di Cagliari e il porto di Cagliari in quanto era chiaro che il malvivente si stava dando alla fuga verso il continente ( ..sono emersi chiari collegamenti con la zona di Brescia) e nella serata, dopo un servizio di osservazione controllo e pedinamento l’uomo, veniva individuato nei pressi della banchina del porto di Cagliari e dopo un inseguimento discreto veniva bloccato già a bordo della nave, in possesso di parecchio denaro contante ed una carta d’identità falsa con la quale si era imbarcato sotto falso nome.
Qualora non si fosse riusciti a bloccarlo prima di partire le successive ricerche sarebbero state particolarmente difficili e lunghe.
L’uomo veniva associato presso la casa Circondariale di Uta (CA). le indagini sono tuttora in corso per accertare ulteriori elementi.
Il provvedimento eseguito è una misura pre-cautelare attuata su decreto dell’Autorità Giudiziaria in sede di indagini preliminari, avverso cui sono ammessi mezzi di impugnazione e il destinatario di essa è persona sottoposte alle indagini e, quindi, presunta innocente fino a sentenza definitiva.
dal Pubblico Ministero nei confronti di un cittadino italiano, 48enne di UTA (CA), con precedenti penali ed in particolare una condanna passata in giudicato per omicidio di un gioielliere, avvenuto durante una rapina a Brescia (BS) nel 1999, ritenuto responsabile della tentata rapina aggravata in concorso avvenuta il 2 febbraio presso la filiale della Banca di credito cooperativo di Arborea in via Giovanni XXIII.
Gli autori della rapina, entrambi col volto travisato da passamontagna ed armati di pistola (che i Carabinieri hanno accertato essere una pistola giocattolo solo al termine dell’arresto del primo malvivente), dopo essersi introdotti all’interno della filiale della banca, mediante la minaccia con l’arma intimavano agli impiegati presenti di consegnare il denaro contante contenuto nelle casse.
A conclusione di serrate, perduranti e articolate indagini i militari operanti hanno tratto in arresto il fuggitivo, dando esecuzione al provvedimento di fermo di indiziato di delitto, emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Oristano che, concordava pienamente con le risultanze investigative fornite dalla Polizia Giudiziaria, provvedeva a chiedere la convalida dell’arresto in flagranza del 1° rapinatore il sabato conseguente la rapina ed emetteva inoltre il Decreto di Fermo nei confronti del 2° rapinatore. L’Uomo era sottoposto alla misura detentiva di affidamento in prova ai servizi sociali presso una comunità della provincia di Cagliari.
Il rintraccio è stato possibile ricostruendo i movimenti del malvivente, accertando l’itinerario e luoghi in cui è risultato essersi rifugiato dal momento della commissione del reato e mediante la condotta di un’attività informativa in sinergia tra le varie articolazioni dell’Arma sul territorio della regione.
Nella mattinata del 5 feb i militari hanno individuato un’abitazione a Serramanna, dove l’uomo si era rifugiato e nella quale, dopo un’irruzione volta alla sua cattura, condotta unitamente ad una unità dello Squadrone Carabinieri Cacciatori Sardegna, venivano rinvenute le tracce del suo passaggio (…il covo era ancora caldo ).
Mediante i dati raccolti gli investigatori avevano successivamente posto in essere dei servizi di rintraccio presso l’aeroporto di Cagliari e il porto di Cagliari in quanto era chiaro che il malvivente si stava dando alla fuga verso il continente ( ..sono emersi chiari collegamenti con la zona di Brescia) e nella serata, dopo un servizio di osservazione controllo e pedinamento l’uomo, veniva individuato nei pressi della banchina del porto di Cagliari e dopo un inseguimento discreto veniva bloccato già a bordo della nave, in possesso di parecchio denaro contante ed una carta d’identità falsa con la quale si era imbarcato sotto falso nome.
Qualora non si fosse riusciti a bloccarlo prima di partire le successive ricerche sarebbero state particolarmente difficili e lunghe.
L’uomo veniva associato presso la casa Circondariale di Uta (CA). le indagini sono tuttora in corso per accertare ulteriori elementi.
Il provvedimento eseguito è una misura pre-cautelare attuata su decreto dell’Autorità Giudiziaria in sede di indagini preliminari, avverso cui sono ammessi mezzi di impugnazione e il destinatario di essa è persona sottoposte alle indagini e, quindi, presunta innocente fino a sentenza definitiva.