Un progetto di cooperazione internazionale allo sviluppo unirà Italia e Marocco in uno scambio giovanile all’insegna dell’empowerment femminile e della “peer education” tramite i linguaggi dell’astrofisica, del teatro e dell’arte. Nel partenariato, presieduto dal comune sardo di Musei, anche l’Inaf di Cagliari. La missione dei ragazzi sardi in Marocco parte proprio in queste ore e terminerà il 27 febbraio
Sardegna e Marocco “Sotto lo stesso cielo”
L’Istituto nazionale di astrofisica è uno tra gli istituti pubblici con più collaborazioni internazionali al mondo, e i suoi 17 osservatori sparsi per l’Italia ospitano centinaia di ricercatori con un grande bagaglio di scienza ma anche di contatti personali che possono essere messi a disposizione delle comunità di appartenenza e della solidarietà internazionale. La storia del progetto “Sotto lo stesso cielo” nasce proprio così, dall’incontro fra l’Inaf e l’associazione Elda Mazzocchi Scarzella – piccola ma pragmatica associazione di mamme di Domusnovas, in Sardegna, in cerca di un partner per partecipare a un bando della Regione Sardegna che finanzia progetti tra l’isola e il resto del mondo, con un particolare riguardo all’area mediterranea.
L’associazione Elda ha dunque contattato l’Osservatorio astronomico dell’Inaf di Cagliari, ed è stato così possibile individuare un partner in Marocco grazie a un incontro, durante una summer school organizzata nel luglio 2023 dall’Unione astronomica internazionale (Iau), tra Silvia Casu, astrofisica responsabile della divulgazione e didattica dell’Inaf di Cagliari, e Jalili Qawtar, educatrice e programmatrice dell’università di Al Akhawayn a Ifrane, in Marocco. Grazie a questa fortunata congiunzione è stato possibile approntare “Sotto lo stesso cielo”, un progetto piccolo (circa 60mila euro) ma piuttosto articolato che prevede uno scambio giovanile tra nove ragazze e ragazzi di Musei, Domusnovas, Iglesias e Villamassargia con sei loro coetanei, soprattutto ragazze, della municipalità di Ifrane.
Saranno le donne importanti e il cielo stellato i fili conduttori della narrazione che accomuneranno questi giovani nelle tante attività previste: astronomia e coding ma anche teatro, empowerment femminile e arte muraria.
Alla fine del progetto è prevista una pièce teatrale a cura di Teatro Impossibile e due murales: uno a tema sardo a Ifrane, l’altro a tema marocchino a Musei, piccolo comune capofila del progetto, grazie alla disponibilità e lungimiranza del giovane sindaco Sasha Sais.
«L’importanza della ‘A’ di art nelle discipline Steam (science, technology, engineering, art and mathematics)», dice Silvia Casu, «è stata riconosciuta solo recentemente. Grazie a progetti come questo possiamo mostrare come arte e scienza siano invece complementari e integranti e come l’arte fornisca una prospettiva unica per parlare di scienza e per mostrare l’importanza della creatività. Inaf in particolare lavora da anni su queste tematiche, grazie anche all’opera del Centro italiano dell’Office of Astronomy for Education dell’Iau, che ha promosso la creazione di una rete di collaborazioni nel Mediterraneo e un processo creativo e collaborativo di progettazione di attività astronomiche. Ed è interessante per noi mettere alla prova alcune di queste attività con gli adolescenti di paesi e culture diverse».
La prima missione del partenariato italiano in Marocco è stata realizzata dal 17 al 22 gennaio 2024 ed è servita anzitutto per poter conoscere i partecipanti di Ifrane e formarli sul concetto di cooperazione internazionale, onere toccato a Roberto Copparoni dell’associazione Amici senza confini di Cagliari.
Inoltre è stata l’occasione per far conoscere sindaci e funzionari dei comuni di Musei e Ifrane, anche in vista di eventuali future collaborazioni in altri ambiti, come la raccolta dei rifiuti o la gestione dell’acqua pubblica. Infine, era necessario conoscere i luoghi per poter organizzare il soggiorno dei giovani protagonisti durante la seconda missione, in partenza proprio oggi, mercoledì 21 febbraio.
«Il viaggio è uno strumento educativo che l’associazione Elda inserisce in tutti i suoi progetti», spiega la coordinatrice del progetto, Maria Giovanna Dessì, «in quanto stimolare la curiosità e favorire la bellezza dell’incontro tra ragazzi diversi e distanti è fondamentale per avere cittadini consapevoli del proprio territorio e pronti a conoscerne altri. Dopotutto, sono proprio le diversità che rendono il mondo un’autentica meraviglia, così come il progetto “Sotto lo stesso cielo” vuole comunicare, nel suo senso più profondo».