Nelle strutture pubbliche e private, liste d’attesa insostenibili.
Sinistra Futura, sanità allo sfascio: negato il diritto alle cure
Cagliari, 8 febbraio 2024 – La situazione sanitaria in Sardegna è allo sfascio. Abbiamo liste d’attesa insostenibili sia nel pubblico che nelle strutture private. Ormai siamo a un vicolo cieco, dove non si tratta più solo di battersi per il diritto alla salute, per l’accesso alle cure e per riportare la sanità pubblica a un livello di rapida accessibilità per garantire la risoluzione del problema, ma siamo arrivati a un punto di saturazione totale. A causa delle liste d’attesa infinite sul pubblico, le persone si sono riversate nelle strutture private a pagamento saturando anche questa unica via per garantirsi le cure.
Quindi non basta neppure più pagare: perché anche le liste d’attesa dei privati sono diventate lunghe sei mesi o addirittura un anno
Una situazione che è completamente sfuggita di mano e che non si era mai vista in Sardegna. Abbiamo davvero toccato il fondo a causa di politiche di gestione della sanità davvero scellerate. Nel Sulcis, per fare un esempio, se si chiama il Cup di Carbonia per prenotare una visita a pagamento si viene rinviati al 2025: un anno. Dobbiamo ripensare tutto il sistema sanitario e rimettere i medici nelle condizioni di svolgere il proprio lavoro: troppi sono stati spostati a ricoprire ruoli burocratici, altri sono scappati dalla Sardegna perché non hanno avuto la soddisfazione economica né le condizioni lavorative favorevoli per prestare il proprio servizio.
Lo stesso vale e si dica per gli infermieri e gli Oss, che operano in condizioni assurde con un numero di pazienti sovradimensionato da seguire, con tutti i rischi sia per il professionista che per il paziente. Dobbiamo ripartire dalla sanità territoriale, dai piccoli presidi nei paesi, dalla prima emergenza, sino alle strutture di eccellenza e specialistiche. Solo con una rete sanitaria a maglie strette e vicina al paziente, vicina al cittadino, possiamo fornire una sanità a misura di cittadino.
Nel programma di Sinistra Futura abbiamo dato largo spazio alla voce Sanità, mettendo in evidenza soprattutto l’aspetto del DIRITTO ALLA SALUTE
Con questo abbiamo voluto sottolineare quanto in questi anni non siano state pensate politiche di diritto e tutela della salute dei cittadini. Sanità pubblica cancellata, liste d’attesa infinite sia nel pubblico che nel privato e a pagamento. E’ stato negato il diritto fondamentale alle cure. Con l’avvento di Ares inoltre sono state centralizzate le prestazioni, sono state depotenziate le Asl nei territori e soprattutto non sono state messe in rete.
Cosa è venuto a mancare e cosa serve ripristinare? Certamente non serve spendere ulteriori risorse, ma riorganizzare l’esistente in maniera funzionale alle esigenze dei sardi: abbiamo bisogno di una sanità territoriale, presidi di prima emergenza e presa in carico vicini ai cittadini: medici di famiglia e anche farmacie territoriali che siano organizzate per un primo intervento. Serve una Asl in ogni provincia e serve che siano messe in rete in un dialogo costante. E’ inoltre fondamentale che gli enti locali abbiano un ruolo centrale in questa riorganizzazione sanitaria.