Una nuova centralità per la Formazione Professionale non più rinviabile
Una nuova centralità per la Formazione Professionale non più rinviabile
Cagliari 21 febbraio 2024. Una nuova centralità per la Formazione Professionale, per troppo tempo quasi una sorta di Cenerentola trascurata, o peggio “demonizzata” nell’immaginario comune: questa la richiesta, emersa oggi, al Thotel, nell’incontro con il canditato Presidente Paolo Truzzu, promosso dal Co.Re.Form Sardegna, il Coordinamento Rete degli Enti di Formazione della Sardegna,che associa 22 agenzie formative accreditate, e rappresenta di fatto oltre la metà di tutti gli enti e agenzie accreditati che del’isola, con circa 170 dipendenti, 2.000 collaboratori esterni/annui e circa 3.000 allievi coinvolti in politiche attive del lavoro ogni anno. Si è trattato del secondo incontro, dopo quello con il candidato Renato Soru, tenuto l’8 febbraio scorso alla Banca CIS.
Dichiarazioni
“Abbiamo apprezzato – ha detto Andrea Carlo Cacciarru, presidente Co.Re.Form Sardegna– la disponibilità manifestata dal candidato presidente Truzzu, così come dal candidato Soru, ad affrontare la situazione critica di un settore, a cui sono destinati circa un miliardo di euro da qui al 2027, ma che, per ragioni complesse e stratificate, risulta intrappolato da una serie di norme e dalla inefficienza dell’apparato burocratico-amministrativo. In particolare abbiamo posto l’esigenza di una legge di riforma della Formazione Professionale, di vitale importanza: giacciono diverse proposte di legge in Consiglio regionale, ma nessuna è stata mai posta all’ordine dl giorno! Una impasse che occorre superare rapidamente: in gioco c’è il futuro non sono di migliaia di giovani, ma anche di lavoratrici e lavoratori espulsi dl mercato del lavoro e che hanno l’urgenza di riqualificarsi”!
Richiesta di professionalità da parte delle imprese che non trovano risposte nelle disponibilità presenti nel territorio
Anche nell’incontro di oggi è emerso il paradosso, sottolineato dallo stesso Truzzu, della richiesta di professionalità da parte delle imprese che non trovano risposte nelle disponibilità presenti nel territorio: “C’è la necessità di una programmazione pluriennale della tipologia dei corsi- ha sottolineato Carlo Andrea Cacciarru- di un riordino del settore non più rinviabile, certamente attraverso una legge quadro, su cui Truzzu, come già Soru concordano, visto che la legge esistente risale al 1979, ma anche attraverso un efficientamento di tutti i servizi regionali di riferimento: chiediamo il ripristino di un servizio dedicato alla Formazione Professionale per uscire dalla situazione insostenibile, per cui è praticamente impossibile seguire il percorso delle varie procedure relative ai bandi o anche persino per l’accreditamento, su cui è indispensabile definire le procedure, lasciate praticamente all’interpretazione del momento e di normative che si sovrappongono”.
Così, come pure è stato posto il problema del ripristino della funzione orginaria dell’Osservatorio del Lavoro, affidato all’ASPAL, che deve essere funzionale alla previsione della evoluzione del mercato del lavoro e qundi alla programmazione degli adeguati percorsi formativi.