A Villetta Barrea riparte la storica centrale
Alla presenza del sindaco e delle autorità regionali, in questa occasione verrà anche presentato il libro fotografico “Acqua Corrente”, commissionato da EnergRed per raccontare attraverso le immagini le sensazioni dei cittadini, portate allo scoperto grazie all’esperienza immersiva dei fotografi che hanno vissuto all’interno della comunità stessaA Villetta Barrea riparte la storica centrale
Attraverso un progetto editoriale fotografico senza scopo di lucro, EnergRed (www.energred.com) racconta il percorso di transizione energetica più emblematico d’Italia, quello di una comunità che, grazie al recupero di una storica centrale idroelettrica, si avvia a diventare la prima «nZEC» d’Italia (Near Zero Energy Community).
«Al centro dell’iniziativa vi è la ristrutturazione e rimessa in funzione di una centrale idroelettrica ferma da anni, quella nel comune di Villetta Barrea, all’interno del Parco Nazionale d’Abruzzo, un patrimonio architettonico e storico che risale al 1910» spiega Moreno Scarchini, fondatore e ceo della E.S.Co. impegnata nel sostenere la transizione energetica delle pmi italiane.
Dopo la sua prima inaugurazione, avvenuta nel 1910, la centrale ha cessato di funzionare durante la Seconda Guerra Mondiale, quando i tedeschi la distrussero, fino ad essere poi ripristinata nel 1952 dall’Enel per cessare nuovamente di funzionare negli Anni Sessanta del secolo scorso.
Più recentemente, venne ripristinata e riaperta ancora una volta nel 1995, ma nel 2015 un’alluvione ne interruppe nuovamente il servizio ponendola di fatto in uno stato di abbandono, fino all’arrivo di EnergRed che, inserendola nel proprio programma di recupero delle infrastrutture di produzione di energia rinnovabile, l’ha portata a nuova vita concludendo il “revamping”.
Dichiarazioni
«Per tutti noi villettesi è “la centralina”, da sempre. Pochissimi borghi possono vantare di possederne una, ma —oltre ad essere un bene prezioso per il forte valore sociale che ha per la comunità— la centrale è sempre stata anche un problema per il Comune, perché è quasi proibitivo gestire un impianto del genere senza le adeguate competenze tecniche ed ingegneristiche che essa richiede» commenta Giuseppina Colantoni, Sindaco di Villetta Barrea.
Mantenerne la proprietà oppure cederla ad un privato? Questo fu il dilemma da risolvere nell’autunno del 2016 per l’amministrazione comunale. Poi la conoscenza con EnergRed cambia di nuovo le carte in tavola, questa volta, finalmente, in positivo.
«Mai la mia amministrazione ed il Comune di Villetta Barrea hanno avuto un partner più serio, affidabile e competente del team di EnergRed. Con loro abbiamo condiviso la volontà di dare alla centralina una nuova vita, con l’ambizione di trasformare Villetta in una comunità a impatto energetico quasi zero» enfatizza il Sindaco.
Percorso artistico e culturale: “Acqua Corrente”
Oltre all’iniziativa ingegneristica, EnergRed ha tuttavia voluto accompagnare il progetto con un percorso artistico e culturale: “Acqua Corrente”, attraverso il quale raccontare passato, presente e futuro della transizione energetica di un’intera comunità, documentando attraverso le immagini il vissuto dei cittadini, portato allo scoperto grazie ad un’esperienza immersiva e “sociologica” vissuta in presa diretta all’interno della comunità.
«Il libro è stato pensato come omaggio ad una comunità che sa di essere bella e ha l’orgoglio di mostrarsi come tale. Il recupero della centrale idroelettrica di Villetta Barrea non fa eccezione: per noi è un’opera “bella” per la sua utilità per la comunità locale, per l’armonia con il territorio, per la sua funzionalità operativa e per la sua sostenibilità ambientale, trattandosi di produzione di energia rinnovabile. Ecco dunque un pratico esempio di come se ogni opera umana fosse pensata anche come “bella” vivremmo in un mondo sicuramente migliore» dice orgogliosamente Moreno Scarchini.
A realizzare il progetto tre grandi maestri della fotografia ambientale a cui EnergRed ha affidato l’incarico: Alfredo Corrao, fotografo e docente di fotografia specializzato nella documentazione dei beni culturali; Yvonne De Rosa, che con la sue immagini si propone la creazione di un dialogo occasione di scambio e di arricchimento culturale; e Simona Filippini, già allieva a Parigi del maestro Paolo Roversi, particolarmente interessata all’evoluzione della società per narrare storie di donne, di nuovi cittadini e di giovani.
Il libro resterà a testimoniare questo importante momento, documentando un percorso che trascende gli aspetti meramente tecnici ed economici e diventa un fenomeno sociale.
«Grazie ad una collaborazione pubblico-privato che ha coinvolto i cittadini, inizialmente anche attraverso l’utilizzo dello strumento del crowdfunding, abbiamo voluto condividere la nostra visione di un futuro basato su innovazione, sostenibilità e su meccanismi di mercato che pongono il cittadino al centro di tutto» sottolinea Moreno Scarchini.
Prendersi cura non solo dei clienti diretti ma anche delle intere comunità coinvolte dai progetti e condividerne con esse i benefici sono i principi fondamentali della metodologia Care&Share, con cui EnergRed vuole produrre energia a “chilometri ed emissioni zero” senza che gli utilizzatori interessati debbano affrontare costi, ma godendo solo dei vantaggi di una maggiore sostenibilità