Il Consiglio comunale contro il deposito di scorie nucleari in Sardegna
Il Consiglio comunale di Oristano ha approvato all’unanimità un ordine del giorno contro ogni ipotesi di realizzazione del deposito nazionale di scorie nucleari nel territorio isolano.Il Consiglio comunale contro il deposito di scorie nucleari in Sardegna
Il documento, presentato dai consiglieri della minoranza di centro sinistra Della Volpe, Marchi, Marcoli, Federico, Obinu, Daga e Obinu, è stato illustrato in aula dal primo firmatario Efisio Sanna e ribadisce la denuclearizzazione del territorio Comunale di Oristano e l’assoluto divieto, di stoccaggio e transito, anche temporaneo, di scorie nucleari; riafferma la totale contrarietà all’individuazione della Sardegna quale sede di siti per lo stoccaggio dei rifiuti radioattivi; condivide la battaglia delle comunità di Albagiara, Assolo e Usellus e del sud Sardegna contro il deposito di scorie nucleari. Attraverso l’ordine del giorno si dà mandato al Sindaco per esercitare e favorire ogni aziona utile a rappresentare in qualunque sede la deliberazione del Consiglio comunale e per promuovere l’unità delle forze politiche e sociali del territorio Oristanese perché i comuni dell’Alta Marmilla e l’intera Sardegna vengano stralciati dai possibili siti idonei ad ospitare le scorie nucleari.
Sanna ha ricordato un analogo precedente pronunciamento del Consiglio comunale di Oristano e ha sottolineato “l’importanza di riaffermare un no categorico alle scorie in Sardegna e la disponibilità ad affrontare una battaglia politica e sociale con tutte i comuni coinvolti”.
Nel corso del dibattito Francesco Federico (Oristano democratica e possibile) ha sottolineato come il territorio sardo fa già i conti con l’inquinamento da sostanze radioattive per l’utilizzo dell’uranio impoverito nei poligoni militari, mentre Maria Obinu (Alternativa sarda Progetto Sardegna) ha auspicato un coro unanime contro l’eventualità di un deposito in Sardegna.
Gian Michele Guiso (PSDAZ), intervenendo a titolo personale, ha evidenziato come le scelte su temi di grande rilievo nazionale come il trattamento dei rifiuti speciali non possa essere presa a livello locale. Ha quindi annunciato il voto favorevole, ma con riserve.
Umberto Marcoli (Alternativa sarda Progetto Sardegna) ha ricordato come già nel 2017 il Consiglio comunale votò un ordine del giorno contro il deposito di scorie nucleari in Sardegna e ha evidenziato il diritto delle comunità ad essere difese considerato anche il dazio molto alto già pagato dell’isola con le servitù militari.
Sergio Locci (Aristanis) ha sottolineato come la Sardegna sia priva dei parametri necessari alla realizzazione del deposito per le scorie nucleari, riferiti ai trasporti marittimi e terrestri, l’interferenza con il sistema antropico, gli aspetti economici, una valutazione di tipo agrario e la valenza naturale dei territori.
Per Francesca Marchi (Oristano più) la Sardegna è la regione più militarizzata d’Italia e con un deposito di scorie naturali si ripeterebbe un copione che ha prodotto danni. “Realizzare un deposito in Sardegna è un’idea irragionevole per i pericoli legati ai trasporti – ha detto -. Non ci sono altre isole che ospitano depositi di scorie nucleari”.
Carla Della Volpe (Oristano più) ha evidenziato i rischi legati alla realizzazione del deposito: “Nonostante le rassicurazioni della SOGIN, il materiale radioattivo non è scevro da rischi per l’uomo e l’ambiente, anche in uno scenario di perfetta programmazione. Lo stesso trasporto in nave è a rischio”.
Secondo Antonio Iatalese (UDC) i rifiuti nucleari ci sono e vanno gestiti, l’energia deve essere prodotta e quella nucleare è giudicata tra i meno impattanti dall’Unione europea. “Dobbiamo però opporci a questo progetto perché è calato dall’alto, senza possibilità alcuna di poter incidere sulle scelte”.
Per Pino Carboni (FDI) il pericolo nucleare è presente ovunque: “Le scorie non le vuole nessuno ovviamente. Ma il pericolo di contaminazione lo corriamo comunque a causa della presenza delle centrali nucleari in Francia, Spagna e Svizzera”.
“Il tema del trasporto delle scorie nucleari è centrale nella valutazione delle sede idonea per il deposito” ha detto Gigi Mureddu (Forza Italia), mentre per Gianfranco Licheri (Prospettiva Aristanis) “sul tema dell’energia ci giochiamo il futuro della Sardegna”.
Il Sindaco Massimiliano Sanna ha condiviso l’ordine del giorno e la preoccupazione per le conseguenze derivanti dalla presenza del deposito. Il Sindaco ha ricordato la Legge Regionale n. 8 del 3/07/2003, che definisce la Sardegna “territorio denuclearizzato”, e il risultato del Referendum del 2011, con il 97 per cento dei votanti esprimersi contro l’installazione in Sardegna di centrali nucleari e dei relativi siti per lo stoccaggio di scorie radioattive.
“La riproposizione della Sardegna come sede di deposito di rifiuti nucleari – se la notizia dovesse trovare un riscontro definitivo – sarebbe un attacco frontale alla Regione e all’intero Popolo sardo – ha detto il Sindaco Sanna -. Sarebbe inaccettabile che si calpestassero esiti referendari e specifiche norme regionali, di cui la Sardegna ha voluto dotarsi per scongiurare inaccettabili forme prevaricatorie come queste”.
“La tutela dell’ambiente, oggi più che mai, deve essere al primo posto di ogni politica – ha proseguito il Sindaco -. Per questo motivo è un dovere da parte anche di questa assemblea, e più in generale di tutta la Sardegna, opporsi a ogni ipotesi di stoccaggio di materiale pericoloso nella nostra isola. Non si tratta di seguire la nota espressione “non nel mio giardino”, ma semplicemente di assumersi la responsabilità di tutelare un ambiente già troppo spesso messo in pericolo da azioni scellerate. È un dovere per noi, per i nostri figli e per la nostra terra”.
Il Consiglio comunale, ieri sera, si è aperto con la comunicazione del Sindaco Sanna della nomina di Valentina de Seneen, nuovo assessore alle attività produttive in sostituzione di Rossana Fozzi.
Gianfranco Licheri (Prospettiva Aristanis) ha illustrato l’interpellanza sulla prevenzione dagli incendi anella pineta di Torre Grande presentata insieme a Paolo Angioi e Davide Tatti, chiedendo notizie sulla partecipazione dell’Amministrazione Comunale al bando per il sostegno alla prevenzione dei danni arrecati alle foreste da incendi, calamità naturali ed eventi catastrofici sopra citato, sul finanziamento e sull’avvio dei lavori per gli interventi di salvaguardia. Per Licheri “il progetto era andato nel dimenticatoio, ma è necessario mettere in sicurezza il compendio boschivo di Torre Grande”.
L’Assessore all’Ambiente Assessore Maria Bonaria Zedda ha risposto che il Comune ha partecipato al bando e ha ottenuto un finanziamento di 198 mila euro, arrivato al Comune a maggio 2023 e che la realizzazione dei lavori è stata aggiudicata a dicembre del 2023. Per consentire la sospensione degli usi civici e realizzare i lavori è stata inviata una nota alla Regione per prorogare i termini di altri 6 mesi e quindi entro il 31 dicembre.
Massimiliano Daga ha illustrato l’interpellanza presentata insieme ai consiglieri della minoranza di centro sinistra Obinu Giuseppe, Obinu Maria, Federico, Sanna, Della Volpe, Marcoli e Marchi sui lavori di riqualificazione del lungomare di Torre Grande.
Dopo aver ricordato che il progetto è finanziato con 4 milioni 335 mila Euro dalla Programmazione territoriale e che l’appalto, aggiudicato all’impresa Cancellu di Nuoro a settembre 2023 e che i lavori dovranno essere conclusi entro 12 mesi, Daga ha chiesto di conoscere i motivi che non consentono la prosecuzione dei lavori.
L’Assessore ai Lavori pubblici Simone Prevete ha risposto spiegando che i ritardi sono imputabili agli errori di progetto nella quantificazione dei costi di smaltimento e dello spessore della pavimentazione. “Il ribasso d’asta ci consente di far fronte all’aumento dei costi di smaltimento – ha detto Prevete. Il verificatore non si è accorto di questi errori progettuali. Non è detto che a lavori conclusi chi ha commesso questi errori non sia chiamato a pagare per gli errori e i ritardi”.
L’Assessore Prevete ha risposto anche all’interrogazione dei consiglieri della minoranza di centro sinistra Della Volpe, Sanna Efisio, Marchi, Marcoli, Obinu Maria, Daga, Obinu Giuseppe, Federico, sui lavori di riqualificazione dell’area del Foro Boario.
Prevete ha spiegato che “si è resa necessaria una perizia, che sarà approvata in settimana, perché il progetto che ormai è datato ha avuto necessità di rivisitazioni. Ad è stato realizzato quasi l’80% dei lavori previsti, oggi manca la pavimentazione della piazza. Proprio quest’ultima lavorazione impone la fornitura esclusiva da parte dell’impianto e quindi una programmazione dell’intervento in accordo con il fornitore”.
Carla Della Volpe ha lamentato la “situazione indecorosa in quell’importante ingresso della città”.
Umberto Marcoli (Alternativa sarda Progetto Sardegna) ha illustrato l’interpellanza presentata insieme ai consiglieri di centro sinistra Consiglieri Obinu Maria, Sanna Efisio, Della Volpe, Marchi, Daga, Obinu Giuseppe e Federico sulla situazione del verde pubblico evidenziando che “a fronte di tante promesse e tanti sforzi vediamo pochi risultati. Il verde cittadino è in stato di abbandono”
Marcoli ha chiesto perché persistono ampie zone a verde pubblico prive di manutenzione adeguata, quali azioni si stiano intraprendendo per risolvere le criticità, come si sta procedendo il piano per la sicurezza delle alberature cittadine, per quale ragione le fontane pubbliche sono spente e cosa si stia facendo per eliminare le erbacce dai marciapiedi.
L’Assessore all’ambiente Maria Bonaria Zedda ha risposto ricordando le difficoltà operative, economiche e di personale, della società che ha in carico il servizio di cura del verde pubblico.
“Rispetto alle criticità dello scorso anno, è stato avviato un piano di lavoro che per questa stagione punta a contenere e ridurre le problematiche – ha detto l’Assessore Zedda -. Con le società che si occupano di verde e igiene urbana abbiamo elaborato congiuntamente agli uffici comunali un programma basato su un nuovo metodo di lavoro sulla base delle zone della città e delle frazioni e in queste settimane già si sono ottenuti i primi risultati. A oggi siamo intervenuti con sfalci nei marciapiedi su 84 mila metri lineari e 2022 formelle. Vista l’estensione del territorio comunale, un milione di metri quadrati, è chiaro che non è possibile procedere contemporaneamente sull’intero territorio comunale. Per gli interventi straordinari sono stati stanziati ulteriori 50 mila euro. Alla Oristano servizi le 1000 ore assegnate per gli interventi non sono infatti sufficienti”.
“La città è invasa dalle erbacce, non metto in dubbio l’impegno e il lavoro, ma i risultati non si vedono – ha detto Maria Obinu nella replica -. Il quadro della città è desolante”.