Risultato premia le eccellenze dei giovani panificatori sardi e l’importante filiera del grano cappelli biologico
È un pane interamente realizzato con la semola di grano duro ‘senatore cappelli’ biologica, di sola filiera sarda e con lievito madre naturale rinnovato in famiglia da oltre 3 secoli, il tutto preparato in cottura lenta nei forni a legna. Si chiama ‘Coccoi Pintau cun Sou’ ed è la produzione dell’azienda di Orroli “Kentos – Il pane dei centenari” che ha strappato la medaglia d’argento ai campionati italiani di panificazione 2024.
La creazione è di Simona Prasciolu la giovane imprenditrice sarda, socia di Coldiretti Nuoro Ogliastra che ha partecipato alla manifestazione della Federazione Fipgc e si è contesa il titolo di campione italiana della Panificazione insieme a professionisti provenienti da tutta Italia e che hanno dato vita al più grande evento del settore a livello nazionale.
Il pane ‘Coccoi Pintau’ di Kentos e Simona Prasciolu vince medaglia d’argento ai campionati italiani
Campionati
La giovane panificatrice sarda ha brillato alla manifestazione di Fiera Tirreno di Marina di Carrara di fronte ad altri 21 maestri dell’arte bianca provenienti da ogni angolo d’Italia che hanno gareggiato in 4 diverse categorie (pane tradizionale, pane innovativo, dolce da forno e pane artistico). A essere valutata non solo la qualità dei pani ma anche la difficoltà d’esecuzione, le tecniche, l’originalità e la cura dei dettagli. Tutti elementi che Simona Prasciolu ha saputo ben riportare nel suo Coccoi prodotto con il grano antichissimo sardo apprezzato per le sue qualità organolettiche e l’altrettanto antico lievito madre. Vincente anche con la Kentos il Civraxeddu Nieddu di semola integrale di grano duro Senatore Cappelli rigorosamente biologico che ha strappato la medaglia di bronzo nella categoria Pane tradizionale.
Kentos
“Siamo contenti dei risultati ottenuti e desideriamo condividerli non solo con i circa 60 collaboratori della nostra azienda, ma anche con tutti coloro che contribuiscono alla vitalità della filiera del grano duro Senatore Cappelli, un’eccellenza per la Sardegna”, commenta Simona Prasciolu. “L’uso esclusivo di questo grano, proveniente da una filiera completamente sarda, è stato determinante per il successo del nostro pane, che ha conquistato questi importanti riconoscimenti ai campionati nazionali – ricorda – il prossimo anno parteciperemo anche ai campionati mondiali. Questo successo è ulteriormente valorizzato dall’utilizzo del lievito madre, tramandato e nutrito per oltre 300 anni dalla nostra famiglia”.
Filiera grano
Per Kentos, l’azienda che si impegna a mantenere l’eticità del lavoro evitando i turni notturni e i fine settimana per il benessere dei lavoratori, il valore aggiunto deriva dall’intera filiera. “Portare avanti quotidianamente questa filiera, che coinvolge più di 35 contadini, tutti soci Coldiretti, è una sfida, ma è anche la strada giusta da percorrere – spiega Simona – perché ci consente, da un lato, di mantenere elevati standard qualitativi nella produzione e, dall’altro, di valorizzare il lavoro dei produttori garantendo loro un prezzo minimo, particolarmente rilevante in un periodo di instabilità dei prezzi al ribasso”. Infine, ricorda Simona “incentivare questa produzione sarda, oltre a preservare la tradizione, ci offre anche opportunità di innovazione, come dimostrato dal nostro pane 100% integrale biologico, che ha dimostrato di ridurre il picco glicemico nei pazienti diabetici, come confermato da uno studio Diabete Zero”.
Coldiretti
“Il risultato di Simona certifica l’importanza della filiera del grano duro della Sardegna a livello nazionale grazie alla sua grandissima qualità – commentano Leonardo Salis e Alessandro Serra, presidente e direttore Coldiretti Nuoro Ogliastra – ma dimostra anche la grande bravura dei nostri maestri panificatori isolani che stanno trovando nei giovani uno sbocco fondamentale per portare avanti questa grande tradizione sarda – concludono – i risultati raggiunti sui nostri mercati dai prodotti delle aziende di eccellenza del nostro territorio come Kentos sono un motivo di orgoglio oltre che stimolo per continuare a investire in queste filiere e produzioni di qualità”.