(Adnkronos) – Una dimostrazione di forza. Uno show nelle acque del Corno d'Africa che ha spinto gli analisti a considerare i marine indiani, i Marcos, alla pari delle migliori unità speciali del mondo, comprese quelle britanniche e statunitensi. Il blitz in questione, di cui si è occupata la Cnn e durato quasi due giorni, si è concluso con il salvataggio al largo della Somalia dei 17 membri dell'equipaggio della nave Mv Ruen, senza causare vittime, e con il fermo di 35 pirati. L'operazione ha avuto come protagonista l'imbarcazione commerciale che i pirati somali erano riusciti a dirottare a dicembre dello scorso anno, la prima finita in loro possesso dal 2017. Navi da guerra spagnole, giapponesi e indiane avevano rintracciato circa tre mesi fa la portarinfuse bulgara battente bandiera di Malta mentre veniva portata nelle acque territoriali somale. Ma quando la settimana scorsa la Mv Ruen, sotto il controllo dei pirati, ha lasciato le coste del Paese africano con l'intento di attaccare altre navi in alto mare, la Marina indiana si è mossa per intercettarla. Il cacciatorpediniere Ins Kolkata, che opera nell'area per garantire la sicurezza marittima, ha utilizzato un drone per avere conferma che la portarinfuse fosse gestita da pirati armati, che hanno sparato sul velivolo senza pilota, distruggendolo, e poi sulla stessa nave da guerra. A quel punto la Ins Kolkata ha risposto al fuoco, bloccando la navigazione della Mv Ruen. Intanto un gruppo di marine era stato paracadutato a bordo dopo un volo di 10 ore dall'India. A quel punto la dimostrazione di forza indiana si è rivelata troppo per i pirati, costringendoli alla resa. Secondo una nota della Marina indiana, nell'operazione sono stati coinvolti un cacciatorpediniere, una nave pattuglia, un C-17 dell'Aeronautica che ha volato per 2.400 chilometri con a bordo i Marcos, un drone navale, un drone da ricognizione e un jet di sorveglianza P-8. "Il successo dell'operazione caratterizza la Marina indiana come una forza di prim'ordine in termini di addestramento, comando e controllo", ha commentato l'esperto del Council on Foreign Relations International Affairs, John Bradford. "Ciò che rende impressionante questa operazione è il modo in cui il rischio sia stato ridotto al minimo, utilizzando una forza coordinata che include l'uso di una nave da guerra, droni, velivoli ad ala fissa e rotante e marine", ha aggiunto. Anche l'analista Carl Schuster, ex capitano della Marina degli Stati Uniti, ha sostenuto che il blitz abbia evidenziato la professionalità della Marina indiana, confermando l'alto livello di capacità dei Marcos appreso dalle loro controparti statunitensi e britanniche. "I quasi otto mesi di addestramento dei Marcos sono modellati sul modello della Sas britannica. Nonostante un processo di selezione molto intenso, solo circa il 10-15% di coloro che accedono alla formazione vengono promossi", ha affermato. La Marina indiana potrebbe presto essere chiamata a rispondere di nuovo in un'area ad elevato rischio di sicurezza. Gli analisti, infatti, temono che la precaria situazione nel Mar Rosso, dovuta agli attacchi dei ribelli Houthi con base in Yemen, possa impegnare le forze internazionali e fornire un'opportunità per i pirati somali nel vicino Corno d'Africa, rappresentando una nuova minaccia per l'economia globale. —internazionale/[email protected] (Web Info)
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