Le donne rappresentano appena il 15% dei conti di investimento ma costituiscono il 17% di chi ha già un investimento eseguito. «Rispetto agli uomini esprimono una maggiore intenzione ad investire a favore dell’ambiente» mettono in evidenza gli analisti di Ener2Crowd.com, la piattaforma ed app numero uno in Italia per gli investimenti green.
In occasione della Festa della Donna, ecco il «focus di genere» di Ener2Crowd.com, la piattaforma ed app numero uno in Italia per gli investimenti green
«Le donne rappresentano il 15% dei conti di investimento attivi ed il 17% degli investitori con già un investimento eseguito: questo significa che rispetto agli uomini le donne esprimono una maggiore intenzione ad investire una volta entrate a far parte della comunità» sintetizza Giorgio Mottironi, CSO e co-fondatore della società benefit Ener2Crowd, Chief Analyst del GreenVestingForum, il forum della finanza alternativa verde, nonché Special Assistant to the Secretary-General for Environmental and Scientific Affairs dell’Organizzazione Mondiale per le Relazioni Internazionali (WOIR).
Secondo quanto rilevato dalla piattaforma in occasione della Festa dell’Otto Marzo 2024, le donne hanno impiegato un investimento medio procapite di 10 mila euro, un importo superiore alle media generale che è di 9.500 euro.
Le regioni con più investitrici? «Sono Lombardia, Toscana, Emilia-Romagna e Piemonte» rispondono gli analisti di Ener2Crowd, mentre Basilicata, Molise, Sardegna e Valle d’Aosta sono quelle che ne hanno di meno.
Dal punto di vista dei volumi, la Lombardia è anche in questo caso al primo posto, a seguire troviamo invece Piemonte, Veneto e Trentino-Alto Adige. Ma sul podio delle regioni dove il contributo pro-capite è più alto troviamo Marche, Toscana ed Emilia-Romagna.
In questa entusiasmante avventura per cambiare e migliorare il pianeta —insomma— sempre di più sono le realtà femminili. E sempre più spesso sono guidate da donne anche le aziende che per finanziare i loro progetti di sviluppo si rivolgono alla «blue economy», quel modello di economia dedicato alla creazione di un sistema economico sostenibile attraverso l’innovazione tecnologica, di cui Ener2Crowd è il pioniere in Italia.
Già nel 2014 uno studio condotto dall’Università di Berkeley aveva dimostrato che nelle imprese in cui le donne ricoprono ruoli manageriali si registrano maggiori scelte e politiche di sostenibilità, drastiche riduzione della corruzione e più in generale migliori performance.
Uno studio della Commissione Europea ha poi confermato che anche nella realtà europea sono le donne ad essere maggiormente attente all’ambiente, dato avvalorato per l’Italia da un rapporto elaborato con i dati di Fondazione Symbola-Unioncamere e le stime di Si.Camera che vede aumentare la media delle aziende italiane che punta sulla sostenibilità al 25,6% per la generalità delle imprese ed addirittura al 30,2% per le imprese femminili.
«In quanto a voglia di sostenibilità ed innovazione le imprese femminili hanno una marcia in più» sottolinea Maria Chiara Porro, Head of Legal di Ener2Crowd.
«Per le donne è anche il loro istinto materno che le porta a voler custodire e preservare il pianeta» aggiunge Linda Corsi, Content Manager di Ener2Crowd, società benefit che vede una prevalenza femminile al suo interno.
Ana Laura Vassoler, marketing manager, Linda Corsi, content manager, Sara Salerno, event e community manager, Eleonora Lampis, designer e Maria Chiara Porro, head of legal: ci sono loro dietro le quinte della rivoluzione green di Ener2Crowd.