L’avvocato penalista Leopoldo Gassani ricordato dagli studenti del liceo scientifico “Filolao ” di Crotone
Il 27 marzo del 1981 a Salerno venne assassinato dalla criminalità il il famoso avvocato penalista Leopoldo Gassani; il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani intende ricordarlo attraverso l’elaborato dello studente Alessandro Manica della classe III sez. C del liceo scientifico Filolao di Crotone.Leopoldo Gassani era un avvocato penalista di 51 anni e aveva un bel rapporto col suo segretario Giuseppe Grimaldi, quando ad entrambi fu stroncata la vita dalla mafia.
Raffaele Catapano, che era in galera, mandò due finti clienti nello studio di Gassani, situato in Corso Vittorio Emanuele a Napoli per imporgli di far ritirare le accuse proprio contro Catapano da parte di un suo vero cliente, ovvero Biagio Garzione, il quale era imputato di un omicidio ordinato dal boss che si trovava in prigione. Gli inviati di Catapano giunsero allo studio dell’avvocato più volte e l’ultima fu il 27 marzo 1981 e fu quella decisiva, gli puntarono la pistola contro, ma nonostante ciò non rinunciò alla propria dignità, al costo della vita, infatti prima di morire scrisse su un fogliettino: “Non posso perdere ogni dignità”. Prima che i killer sparassero Giuseppe Grimaldi cercò di proteggere il penalista, finendo per essere preso da più di un colpo di pistola.
I colpevoli, Mario Cuomo e Antonio Schirato, furono assicurati alla giustizia il primo morì poco dopo l’assassinio, mentre il secondo fu condannato all’ergastolo come il mandante dei due omicidi.
Anni dopo, il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano conferì a Leopoldo Gassani la medaglia d’oro al valore civile per non aver tradito lo legge dello Stato e la consegnò ai familiari.”
Molti avvocati del nostro passato e del nostro presente hanno sicuramente profondamente introiettato una parte fondamentale del pensiero filosofico greco che si occupava del concetto di giustizia. Essa è al di là degli interessi personali e vive in una sfera più alta rispetto al “particulare”; non basta evitare di compiere il male, bisogna perseguire il bene o perlomeno rispettare le leggi.
Il CNDDU invita nuovamente gli studenti e i docenti ad aderire al progetto #inostristudentiraccontanoimartiridellalegalità. Gli elaborati possono essere segnalati al CNDDU che li renderà visibili sui propri canali social (email: [email protected])