Nursing Up, De Palma: «Nel prossimo decennio potremmo avere un surplus di medici. dall’altra parte la voragine di infermieri ed ostetriche potrebbe diventare insanabile, con 300mila professionisti dell’assistenza mancanti all’appello!».
La sanità italiana viaggia verso un paradosso assoluto, verso il più assurdo degli squilibri».
ROMA 7 MAR 2024 – «Il più incredibile dei paradossi, il più assurdo e incongruente degli squilibri tra le professioni sanitarie potrebbe aprire la strada, nel prossimo decennio, ad un futuro all’insegna delle grandi incertezze per la qualità dei servizi sanitari destinati alla comunità.
Da una parte, infatti, grazie ad una ingiustificata e inspiegabile politica del pressappochismo, si continuano a ignorare, numeri alla mano, i disagi reali e impellenti da sanare, dando priorità, di contro, alla risoluzione di presunte carenze generalizzate, che in realtà generalizzate non sono e che, incredibilmente, rischiano di trasformarsi nel problema opposto.
In parole povere tra 10 anni circa rischiamo di ritrovarci con un surplus di medici che non sarà semplice da gestire, mentre dall’altra parte, senza soluzioni concrete e immediate all’orizzonte, la voragine di infermieri e professionisti dell’assistenza rischia di diventare un buco nero senza fondo.
La nostra non è affatto una esagerazione, tanto meno una presa di posizione contro la categoria dei medici, con cui di recente abbiamo combattuto fianco a fianco nello sciopero di Roma, condividendo intenti e motivazioni.
Come confermano proprio i principali sindacati dei medici è pur vero che l’Italia soffre di una carenza di camici bianchi, ma solo limitatamente a determinate specializzazioni. Una carenza a cui si aggiunge l’imminente pensionamento di quasi 109 mila camici bianchi tra il 2023 e il 2032. Tuttavia, le nuove leve sono già in formazione: negli anni accademici tra il 2018 e il 2027 (con lauree attese tra il 2023 e il 2032), i posti programmati per il corso di laurea in Medicina e Chirurgia sono circa 141.000. Ma una mancata programmazione potrebbe portare a un effetto incredibile: un surplus del numero di medici, una “pletora medica”, che rischia di essere fuori controllo.
Da anni il nostro sindacato, invece, continua a sollecitare, ma a quanto pare senza successo, la politica sulla necessità di guardare in faccia alla realtà. Sembra di essere alle prese con un gioco davvero perverso, ovvero quello continuare di ignorare che nella sanità del nostro Paese a mancare strutturalmente sono la generalità degli infermieri e personale di assistenza, e non i medici!
Tra dieci anni, infatti, mentre i medici potrebbero addirittura essere in sovrannumero, la voragine di infermieri e personale di assistenza potrebbe toccare quota 300mila! E non sono affatto previsioni catastrofiche».
Così Antonio De Palma, Presidente Nazionale del Nursing Up.
CALO DI ISCRIZIONI IN COSTANTE ASCESA, RISCHIAMO DI PERDERE IL 30% DI INFERMIERI GIA’ DA QUI A 3 ANNI – In netta ascesa il calo di iscrizioni per la laurea in infermieristica, la percentuale negativa supera quello dello scorso anno: -10,5% di calo delle iscrizioni per l’anno accademico 2023-2024. Nei prossimi tre anni rischiamo di perdere il 30-30,5% di operatori sanitari.
2023 ANNUS HORRIBILIS – In un anno nel 2023 ci sono state circa 6.000 cancellazioni dall’albo nazionale degli infermieri in Italia, fino a oggi, tra professionisti emigrati all’estero e dimissioni dalla sanità pubblica con passaggi alla libera professione o addirittura con scelte radicali di cambiare vita.
STIPENDI FERMI AL PALO DA TROPPO TEMPO, SENZA CONCRETA E CONSISTENTE VALORIZZAZIONE ECONOMICA DEI PROFESSIONISTI SANITARI EX LEGGE 43/2006 NON C’E’ FUTURO PER LA SANITA’ ITALIANA – Lo stipendio è praticamente fermo da anni.
CONCLUSIONI DI DE PALMA – «Se nel nostro Congresso di Roma abbiamo quantificato, in armonia con altri autorevoli studi sulla materia, la carenza attuale in 175-220mila unità, non è difficile immaginare che tra 10 anni avremo bisogno, in considerazione di questi dati allarmanti sopra citati, di almeno 300mila infermieri».
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