Orizzonte Comune, lunedì a Cagliari si è svolto il primo degli incontri pubblici per raccogliere idee per la città
Cagliari, 28 marzo 2024. Posizionamento della città tra le mete turistiche, regole sul commercio capaci di armonizzare le esigenze di chi lavora e di chi risiede nei quartieri, ma anche rilancio delle circoscrizioni, istituzione di centri d’ascolto per i più fragili e rilancio delle politiche culturali, anche con la creazione di un museo della città e del territorio. Queste sono solo alcune delle proposte per Cagliari emerse lunedì sera nel primo incontro pubblico promosso dal movimento civico Orizzonte comune, in vista delle amministrative di giugno.
A un mese dalle elezioni regionali che nel movimento a sostegno della neo presidente Alessandra Todde ha visto eletti tre consiglieri (Franco Cuccureddu, Sandro Porcu e Salvatore Cau), l’evento è stato un po’ una festa per celebrare insieme a loro un risultato straordinario. Ma anche la prima di tante occasioni per raccogliere idee tra la società civile. “Non si può pensare di governare la città con progetti calati dall’alto”, ha detto Marzia Cilloccu, capogruppo di Orizzonte comune in Consiglio comunale, ora ricandidata e incaricata di formare la lista per Cagliari: “Per questo è importante l’ascolto sia di esperti sia di rappresentanti della società civile che vogliano responsabilmente condividere spunti e riflessioni utili alla stesura del miglior programma possibile per la città”.
Se alle regionali la squadra è stata la forza del movimento, così dovrà essere anche per le comunali di Cagliari. “Ciò a cui aspiriamo per il capoluogo è che questa città metropolitana possa competere con le altre città metropolitane dell’Italia e dell’Europa”, ha detto il coordinatore di Orizzonte comune, Franco Cuccureddu: “Abbiamo bisogno del contributo di tutti e se riusciremo a passare dall’improvvisazione alla professionalità, avremo fatto una piccola rivoluzione”.
Tra gli interventi, ci sono stati quelli di chi già ha proposto la propria candidatura. Come Simone Mereu Canepa, storico dell’arte: “A Cagliari serve una politica culturale che ora manca completamente. La città si era posta in una posizione di alto livello, ma la nuova asessora non ha proposto politiche precise”, ha osservato. Kety Piras ha parlato invece della necessità di un Piano urbano della mobilità sostenibile (Pums) ma anche di politiche volte alla prevenzione degli incidenti.
Mentre Maurizio Fuccaro, tecnico e dirigente sportivo, ha messo in evidenza l’importanza dello sport come attrattore turistico ma anche come aggregatore sociale. “Finanziare interventi capaci di rivitalizzare i quartieri più disagiati e sostenere gli anziani è vitale. Bisogna concentrarsi anche sullo sport accessibile a 360 gradi: dobbiamo smetterla di vedere le persone con disabilità esclusivamente come praticanti sportivi o come spettatori di una gara e per questo limitati in alcuni spazi. Dobbiamo pensare a strutture realmente accessibili che permettano alle persone con disabilità di essere coinvolti nelle attività a tutto tondo siano esse genitori, atleti, tecnici o spettatori”.
Tra gli spunti emersi nella serata ci sono stati anche: la necessità di una più stretta attenzione al Teatro lirico, la prima industria culturale dell’Isola, quella legata al fenomeno dello spopolamento di Cagliari, l’apertura a proposte su paesaggio e architettura provenienti da altri attori del territorio come l’università. Non sono mancate proposte anche su un nuovo patto città- campagna e quelle a favore dell’utilizzo delle energie rinnovabili negli uffici comunali e non solo.
Altri incontri per raccogliere nuove idee utili al programma del movimento e nuove candidature saranno organizzati nelle prossime settimane.