Osteoporosi una malattia al femminile che si può prevenire
Venerdì 8 marzo, in occasione della giornata Internazionale della Donna, doppio appuntamento a Sanluri e a Cagliari con lo screening gratuito per l’osteoporosi.Osteoporosi una malattia al femminile che si può prevenire
OSTEOPOROSI una malattia al femminile che si può prevenire. Venerdì 8 marzo, in occasione della giornata Internazionale della Donna, doppio appuntamento a Sanluri e a Cagliari con lo screening gratuito per l’osteoporosi.
Primo appuntamento al Teatro Comunale di Sanluri, dalle ore 11 alle ore 13, sarà possibile effettuare una MOC calcaneare gratuita (in ordine di arrivo). In concomitanza si svolgerà un convegno al quale parteciperanno Alberto Urpi (Sindaco di Sanluri), Ivo Picciau (Presidente ASMAR), Riccarda Pala (Reumatologa) e Valentina Urpi (Nutrizionista Anna Ligia, Referente Sardegna CFU).
Si replica nel pomeriggio dalle ore 15 alle ore 18 nella sede Asmar in via Baccelli 7 a Cagliari. Anche qui è prevista una MOC calcaneare gratuita (in ordine di arrivo) e un convegno con la partecipazione di Ivo Picciau, (Presidente ASMAR), Patrizia Sarritzu (Referente CFU Cagliari), Lorenza Montaldo (Reumatologa AOU Cagliari) e Cosmina Matulli (Reumatologa AOU Cagliari).
La giornata di prevenzione è organizzata dall’Associazione Malattie Autoimmuni e Reumatologiche, in collaborazione con la Struttura Complessa di Reumatologia dell’Azienda Ospedaliera Universitaria di Cagliari, il Comitato Fibromialgici Uniti – Italia odv. L’attività fa parte di un progetto di prevenzione e screening su l’osteoporosi che ASMAR sta portando avanti in tutta la Sardegna grazie al sostegno della Fondazione di Sardegna e al patrocinio del Comune di Sanluri.
L’OSTEOPOROSI
Si stima che entro il 2050 le persone over 60 con fratture del femore o dell’anca aumenteranno di 10 volte. Attualmente, in Italia, come emerge dai dati del Ministero della Salute, circa 5 milioni di persone sono affette da osteoporosi (ma forse il dato è sottostimato), di cui l’80% sono donne in post menopausa. Ne sono colpite il 23% delle donne oltre i 40 anni e il 14% degli uomini con più di 60 anni. Le fratture osteoporotiche rappresentano una delle principali cause di mortalità dell’anziano. Gli individui che vanno incontro ad una frattura del femore presentano un tasso di mortalità del 15-30%. Dati di mortalità sovrapponibili a quelli riscontrabili nell’ictus o nel carcinoma della mammella. Più spesso i pazienti non sono più autosufficienti.
Le implicazioni socio economiche correlate con le fratture fanno della Osteoporosi un’affezione di rilevanza sociale. L’Osteoporosi è diagnosticata precocemente mediante l’esame MOC, più tardivamente mediante indagini radiologiche che evidenziano i segni di una grave perdita ossea o le complicanze più severe rappresentate dalle fratture; clinicamente è sospettata in base alla presenza di dolore da frattura, di una cifosi dorsale (gibbo), di una riduzione di altezza in conseguenza della comparsa di crolli vertebrali.
L’Osteoporosi in assenza di fratture non è evidente e non determina la comparsa di dolore.
Le osteoporosi primitive sono la postmenopausale e la senile mentre le osteoporosi secondarie sono quelle associate ad altre malattie delle quali rappresentano una conseguenza. Osteoporosi secondarie compaiono anche con l’uso di farmaci che facilitano la perdita ossea.