Sanità d’iniziativa, a La Maddalena un ciclo di incontri tra personale sanitario e scuole
Sanità d’iniziativa, a La Maddalena un ciclo di incontri tra personale sanitario e scuole. L’ospedale Paolo Merlo si apre ancora al territorio con la collaborazione dell’Istituto IIS Giuseppe Garibaldi.
La Maddalena, 20 marzo 2024 – La sanità entra in classe e lo fa attraverso il personale dell’ospedale Paolo Merlo. Prosegue il percorso di confronto con il territorio avviato dalla struttura sanitaria della Asl Gallura: è ancora una volta la scuola a sfruttare l’opportunità di far avvicinare i ragazzi ai temi della salute, grazie a un progetto nato per approfondire patologie e devianze che riescono a insinuarsi nel mondo dei giovani. Saranno coinvolti più di quattrocento studenti.Lo scorso anno erano stati gli alunni più piccoli appartenenti all’Istituto Comprensivo a cimentarsi nel laboratorio di primo soccorso “First Aid Kids”.
Il nuovo progetto educativo, sviluppato in stretta collaborazione con la Direzione Scolastica dell’Istituto d’Istruzione Superiore Giuseppe Garibaldi e alcune docenti della scuola, si sta concentrando invece sulle difficoltà degli adolescenti.
I medici del Pronto Soccorso e del reparto multidisciplinare della struttura ospedaliera maddalenina stanno affrontando i temi delle dipendenze da sostanze stupefacenti, game e social, la violenza di genere, il bullismo e il cyberbullismo. «Gli operatori sanitari – sottolinea la dottoressa Vanina Rognoni, Responsabile della Struttura Mobi – sono impegnati in prima linea nella gestione di situazioni complesse che ricadono in questi ambiti. L’esperienza di colleghi come il dottor Pietro Fortuna, che da vent’anni lavora nell’ambito dell’emergenza-urgenza tra 118 e Pronto Soccorso, e del nostro Pediatra, il dottor Daniele Crosa, è una risorsa importante per questa comunità.
La proposta nasce dalla volontà di aprirsi ai giovani in un contesto che esula dall’assistenziale e con le modalità che i ragazzi possono percepire agevoli, così da sentirsi più liberi di esprimersi.
È uno spazio in cui i ragazzi possono parlare apertamente con specialisti che li informano correttamente, dirimono dubbi, forniscono punti di riferimento.
Laddove opportuno estenderemo l’invito ad operatori di altri settori esperti di dipendenze, violenze di genere e bullismo».
Gli incontri sono supportati dalla presenza attiva del Dottor Massimiliano Scotto, Neuropsicologo e Psicoterapeuta. «A livello nazionale e locale – afferma Scotto – ci troviamo ad affrontare, ognuno nel suo ruolo, temi molto delicati. Abbiamo ritenuto importante fare gioco di squadra con i docenti e il personale medico del Paolo Merlo, per aiutare le nuove generazioni a sviluppare maggiore consapevolezza e coscienza critica. Il grande rischio oggi è il processo di “normalizzazione” di comportamenti disfunzionali che avranno ripercussioni sul benessere dei ragazzi sia sul piano psicofisico che sociale».
Al primo incontro sul tema delle dipendenze, non solo da sostanze stupefacenti, ma anche da videogiochi e da social, hanno partecipato le classi terze dei Licei (Scienze Umane, Linguistico, Scientifico). «Un secondo incontro sullo stesso tema si terrà il 21 marzo con le classi prime e seconde dell’indirizzo Trasporti e Logistica. Verranno poi calendarizzati altri appuntamenti sul tema del bullismo – spiegano le docenti referenti, Benedetta Capone e Barbara Garuffi – destinati al primo biennio e sulla violenza di genere destinati al secondo biennio».
Il Dirigente Scolastico dell’IIS Giuseppe Garibaldi, Stefano Satta, traccia già un primo bilancio: «Esprimo la mia soddisfazione – dice – per la piena riuscita della prima serie di incontri e per la collaborazione tra la scuola e una delle realtà più importanti e vitali del territorio. Gli esperti intervenuti, grazie alle notevoli capacità comunicative, hanno catturato l’attenzione e favorito la partecipazione attiva al confronto da parte della totalità degli studenti coinvolti».
«L’ospedale non è un luogo chiuso in se stesso – conclude il Direttore del Presidio, Luca Pilo – ma un posto fatto da professionisti che oltre a curare le persone stanno contribuendo a diffondere conoscenza, rafforzando il contatto con la comunità. È un passo in più sulla strada della prevenzione e di un legame sempre più solido tra il Paolo Merlo e il territorio».