Ci sono tanti modi per valorizzare un territorio e promuoverlo. L’associazione culturale S’Andala di Meana Sardo ha scelto due strade: il teatro e la storia.
Meana Sardo ospita infatti da anni le tappe della stagione CEDAC, uniche tappe della Barbagia, e con cadenza mensile, sino alla fine dell’anno, sceglie la storia della Sardegna per costruire percorsi di informazione e formazione culturale, di attrazione di quanti vogliano sentire la storia raccontata dagli studiosi di maggior prestigio della nostra isola.
Una chiamata alle armi gentili del dialogo e dell’incontro, della crescita e dell’impegno comune, come le ha definite la curatrice della rassegna, la giornalista e divulgatrice Simona Scioni.
La cultura e la conoscenza della propria storia individuale e regionale, siamo certi, sostengono i meanesi non solo di S’Andala, che sia il punto di partenza per la un progetto più ambizioso di “Paese Museo” nel quale tutte le realtà e le testimonianze del passato, siano una risorsa economica e sociale su cui investire.
Si è aperto con un omaggio a Grazia Deledda, in una serata ricca di riflessioni e si prosegue con la storia di un’altra donna la cui determinazione e caparbia, hanno saputo fare la differenza in quel bellicoso e travagliato 1300 mediterraneo e sardo.
A capire le sorti del Regno di Sardegna e della figura di Eleonora d’Arborea, saranno due storici di grande prestigio, Francesco Cesare Casula, già decano di paleografia e storia medievale dell’Università di Cagliari e Giovanni Serreli, storico dell’Istituto di Storia dell’Europa Mediterranea – Consiglio Nazionale delle Ricerche (ISEM-CNR).
Il dialogo e la cultura della Sardegna come strumento di rinascita culturale ed economica. È questa la strategia che anima gli incontri “Sardegna Storica – Rassegna di dialoghi sulla Sardegna”.